Incredibile: i rapinatori più stupidi del mondo!

Anthony Prince e Luke Carroll hanno conquistato il poco invidiabile titolo di rapinatori più stupidi del mondo, almeno secondo la stampa americana che li ha soprannominati “Dumb and Dumber” (Stupido e più Stupido). Per meritare questo soprannome, i due hanno rapinato 170.000 dollari da una banca di Vail, Colorado, utilizzando una pistola giocattolo, riuscendo a mettere in fila una serie di “ingenuità” da record.

Prince e Carrol hanno infatti rapinato una banca di cui erano regolari clienti, cosa che già di per sé avrebbe potuto far sì che qualcuno li riconoscesse nonostante portassero una maschera. Ma a questo si aggiunge il fatto che non hanno fatto nulla per nascondere il loro forte accento australiano (piuttosto insolito nel centro degli USA…). Come se questo non bastasse, i due indossavano le magliette del negozio di articoli sportivi dove lavoravano poco distante. E su queste le targhette con il loro nome

La polizia ha immediatamente emesso un identikit dei due, cosa particolarmente veloce perché avevano precedenti per atti vandalici, e il giorno dopo sono stati fermati all’aeroporto dove, con alcune banconote provenienti dalla refurtiva (e di cui sembra fosse stato segnalato il numero di serie) hanno tentato di acquistare dei biglietti per il Messico. Gli agenti hanno trovato loro addosso diverse migliaia di dollari, provenienti dal bottino. Ma non solo: infatti nella macchina fotografica di uno dei due hanno trovato alcune foto che i due, poco dopo il furto, si erano scattati a vicenda in un bagno di un McDonald, nelle quali mostravano la refurtiva come trofeo e facevano gesti di vittoria. Giusto per togliere anche gli ultimi dubbi.

Inevitabilmente, le condanne: Carrol a cinque anni di prigione, mentre Prince a 4 anni e mezzo.

MA QUESTI SONO DUE GENI!!!


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X Factor per l'Abruzzo: i semifinalisti incidono You've got a friend scaricabile su ITunes, il ricavato totalmente per l'emergenza terremoto in Abruzzo, i link ufficiali e i video

Amici di X Factor, su I Tunes è possibile acquistare il brano You’ve got a friend di Carole King cantato dai quattro semifinalisti.

Questo brano è stato inciso dopo aver appreso la tragica notizia del terremoto del 06 aprile 2009 che ha colpito l’Aquila e la regione Abruzzo.

X Factor ha voluto dare immediatamente il suo contributo concreto incidendo “You’ ve got a friend” con i talent al momento in gara, Daniele, Matteo, Jury e The Bastard sons of Dioniso.

L’intero ricavato del brano sarà interamente devoluto alle popolazioni dell’Abruzzo colpite dal sisma.

clicca qui per acquistare il brano

photogallery dei cantanti in sala d’incisione


guarda il video girato in sala d’incisione

Terremoto in Abruzzo, la testimonianza: il terremoto in periferia

Vivo a Civitella Casanova, provincia di Pescara.
L’Aquila è a 40 km da qui, credo, in linea d’aria.
Danni anche qui.
Centro storico danneggiato, chiese inagibili, campanile della chiesa madre gravemente lesionato, quindici famiglie hanno perso la casa.
Il farmacista ti accoglie in farmacia con il casco in testa, si sono staccati pezzi di intonaco dalla volta a botte, un intonaco spesso quattro dita che può farti male a caderti addosso. Stamattina i vigili del fuoco stavano smantellando un tetto pericolante.
E siamo solo fortunati.
La gente parla solo del terremoto, niente altro che del terremoto.
Abbiamo tutti questo gran bisogno di parlarne.
Siamo stanchi, tutti abbastanza sfiniti.
E siamo fortunati noi, siamo solo fortunati.
Da giorni dormo vestita, sul mio letto, non nel letto, sul mio letto con addosso un maglione, il giubbotto, i jeans e le scarpe. Il primo terremoto mi ha sorpreso in mutande e canotta, il secondo in pigiama. E’ dalla terza notte che dormo vestita, le scarpe le ho tenute ai piedi nelle ultime due notti.
Siamo fra i pochi che dormono in casa. Mio padre ostenta sicurezza, è convinto della stabilità della casa che ha costruito con le sue mani. “Io so quanto cemento e quanto ferro ci ho messo dentro, se crolla questa allora è la fine del mondo e non siamo sicuri neanche fuori”. Ma ad ogni nuova scossa perde colore, diventa bianco e vecchio e stanco. Mia madre uguale. Nel resto del paese si sono organizzati dentro le tende o nelle macchine. Accampamenti, per lo più, uno persino col fuoco in mezzo. Un modo per stare insieme, per affrontare insieme la paura del terremoto ed anche quella del buio, credo. La terra trema, quanto di più stabile ci dovrebbe essere si muove, e allora ci leghiamo gli uni agli altri, che almeno siano le persone vicine a sostenerci quando la terra non lo fa più.

di Sandra Gr

fonte: forum Corriere.it

Per non dimenticarsi di nessuno…

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