Denuncia di massa contro lo Stato per istigazione al suicidio.

Il promotore è l’Avvocato Antonio Grazia Romano, laureato in Giurisprudenza nell’ anno 1978, presso l’Università Federico II di Napoli con una Tesi in Scienze delle Finanze e Diritto Finanziario.

A suo parere, l’Italia  di quell’epoca aveva necessità di accompagnare la Lira nel progetto della costituzione di una moneta comune adottando il Piano Pandolfi, con lo scopo di renderla stabile in maniera tale da non generare grane sia all’interno della Comunità Europea che nei confronti degli Stati partecipanti.

Ma  il sistema monetario europeo (SME) si è realizzato NON con una moneta reale bensì attraverso un meccanismo con il quale alla Lira italiana veniva consentito una oscillazione fino al 6% sia in negativo che in positivo in relazione al cambio.

Costituito lo SME, che consentiva alla lira di oscillare del 6%, tutto andò bene sino al 1992.

Da quella data la fortissima rivalutazione del marco tedesco non consentì all’Italia di rimanere all’interno dello SME.

Tale apprezzamento del marco tedesco produsse effetti paradossali: addirittura gli stessi italiani potevano andare a cambiare 20 milioni di lire in 20mila marchi ed il giorno dopo guadagnarci al cambio.

Nel settembre 1992 l’Italia uscì definitivamente dal Sistema Monetario Europeo, con riguardevoli  ritardi: l’allora presidente del consiglio Amato non avrebbe dovuto perdere tempo, invece ne perse così tanto che la cosa si riflesse con perdite enormi sui conti pubblici dell’Italia.

Infatti Giuliano Amato lasciò che la speculazione da marzo del 1992 a settembre 1992 potesse aggredire le nostre valute pregiate sino a svuotare la banca d’Italia dell’ultimo dollaro, mandando in fumo gli ultimi miliardi di lire in valuta pregiata.

Per far capire a chi legge quanto deleterio fu il tergiversare di Amato basti considerare che a gennaio 1993, come il franco francese andò sotto attacco speculativo, la Francia decise di uscire dallo SME in appena 15 giorni, mentre l’Italia ne uscì dopo sei mesi.

Questa permanenza prolungata si tradussa in una manovra allucinante, che ancora tutti ricordiamo, del costo di 90mila miliardi di lire, compreso il furto studiato in una nottata infame da Amato stesso: un prelievo forzoso dai conti correnti dei risparmiatori italiani.

Ovviamente non avendo più valuta pregiata nelle nostre casse, il FMI intervenne facendo prestiti in dollari ed altre divise pregiate. E lo SME a Gennaio 1993 fu definitivamente accantonato.

Fu allora, dopo il 1993, che le Nazioni che avevano aderito allo SME dichiararono la volontà di giungere ad una moneta unica europea che desse definitiva stabilità al mercato dei cambi. Era intenzione comune che detta moneta unica riuscisse a far crescere le economie deboli del Sud Europa.

Nell’arco di qualche anno si vide la sciagurata nascita dell’Euro, presentato da Prodi con parole difficili da dimenticare, specie in questo periodo: “Con l’ EURO lavoreremo un giorno in meno,  guadagnando come se lavorassimo un giorno in più”.

Ma mentre il progetto di fondo dello SME, per errato che fosse, concepiva comunque una moneta unica dei popoli europei ed una banca pubblica unica comune degli Stati europei, si arrivò incomprensibilmente alla realizzazione di una banca privata (l’attuale BCE) e ad una moneta privata (l’attuale euro).

Questo  stravolgimento ha messo la Banca Centrale Europea (BCE) nella condizione di cane da guardia dell’inflazione degli Stati membro. Essa regola l’inflazione sui flussi di denaro. Questo è l’unico suo compito.

Ogni singola banca centrale di uno stato possiede una quota della BCE, e la maggior parte delle banche centrali sono private perché il capitale sottoscritto è in quota alle banche dei singoli Stati che sono anch’esse private.

Come tutti ormai sappiamo, la Banca d’Italia è totalmente in mani private, fatta eccezione per un 5% del capitale di proprietà dell’INPS.

Nel 1981 si ebbe i distacco tra la Banca d’Italia ed il Ministero del Tesoro, con la conseguenza che la Banca d’Italia da allora non è più tenuta all’acquisto dei titoli di Stato e lo Stato italiano perse la propria sovranità monetaria, con l’aggravio di doversi finanziare sui mercati finanziari esteri, creando una voragine nel debito pubblico, che dal 56% sul Pil è arrivato oltre al 110%, a causa degli interessi passivi che lo Stato Italiano paga a speculatori, privati risparmiatori e banche.

In sintesi, fino al 1981 il debito pubblico era un deficit statale ovvero NON un debito vero e proprio MA la quantità di moneta che lo Stato stampava per sé su cui non pagava interessi in quanto rivendeva le cedole alla banca d’Italia stessa. Invece dal 1981 in poi lo Stato Italiano ha pagato gli interessi sia ai finanziatori sia alle banche private.

Oggi tutto funziona allo stesso modo, ovvero: lo Stato Italiano paga sempre gli interessi passivi sul debito pubblico IN EURO e non più IN LIRE e ciò determina un debito pubblico in valuta straniera che lo stato italiano ed i cittadini non potranno ai più pagare e che è destinato solo a crescere.

Questa è storia.

Premesso che c’è questo disegno della lobby finanziaria per schiavizzare e cinesizzare i popoli occidentali, c’è da considerare anche che stiamo vivendo in una fase in cui “i potenti” si sentono liberi di provocare sfacciatamente crisi ad hoc, tanto nessun tribunale darà mai loro la caccia.

Basti considerare che fino al 2007 le banche continuavano ad erogare mutui oltre le possibilità di restituzione dei singoli delle famiglie e delle imprese ben consapevoli del fatto che solo una minima parte dei soldi erogati sarebbe ritornata alla fonte. Addirittura abbassarono i criteri di allarme pur di dare soldi all’ultimo arrivato e soddisfare tutte le richieste.

Le banche sapevano perfettamente cosa stavano creando, ovvero le condizioni della peggior crisi mai vissuta, tanto è vero che improvvisamente dal 2008 in poi le stesse banche, pianificando tutto a tavolino, hanno cominciato la stretta al credito, uccidendo l’economia reale ed essendo loro stesse responsabili, insieme allo Stato inerme e passivo, della morte di centinaia di imprenditori.

Depressione. Un soggetto depresso è più facilmente manovrabile. 

Gli stessi Stati entravano in questo progetto di sottomissione all’usura internazionale ed i suoi nuovi rappresentanti hanno fatto di tutto per far intendere alle popolazioni che i soldi per finanziare il debito pubblico erano finiti a causa della crisi.

Ed ecco che la popolazione vinta ed umiliata ha ceduto alla oscena richiesta delle supertasse (imu, tares, ecc.), tutte manovre che hanno schiacciato il potere di acquisto della classe lavoratrice ed alienato quello del popolo dei pensionati. E le imprese, strette in questa mortale presa hanno chiuso. E malgrado tutto il debito pubblico è salito ancora.

Da qui la soluzione proposta dall’Avvocato Antonio Grazia Romano.

Analizzando gli ultimi due o tre anni di profonda crisi e verificata la perdita di centinaia di migliaia di posti lavoro e la chiusura di imprese e stante l’ossessivo obbiettivo dei governi Monti e Letta di prelevare dalle tasche del popolo sempre più tasse, il quadro fu chiaro: ciò stava innescando fenomeni recessivi (malgrado i due dicessero di intravedere la fine della crisi ben sapendo di mentire al popolo dato che il debito pubblico è cresciuto di 210 MLD di Euro).

E se considerassimo che è imminente l’impegno assunto da Monti attraverso la sottoscrizione del fiscal compact con cui ci ritroveremo impegnati nella finta battaglia di riduzione del debito pubblico (da ridursi di 50 miliardi di euro all’anno per 20 anni – 1000 miliardi in tutto, una somma inimmaginabile) tirare la somma è facile.

 “Qui sarà una vera e propria carneficina. Nessuno, almeno tra le fasce più deboli e più esposte alla crisi provocata dalla BCE (e quindi anche dalla da bankitalia che è socia al 20%), si salverà. E visto che i provvedimenti a tali fasce deboli tardano ad arrivare e che i suicidi ad oggi hanno superato le 2000 unità, non resta altro da fare che appellarsi con tutta la forza alla Carta Europea dei Diritti dell’Uomo ed aggrapparsi con tutta la forza del Diritto alla nostra Costituzione la quale tutela il bene inalienabile della vita! Qui l’unico istigatore di questi suicidi è uno Stato che invece di tutelare la vita dei propri cittadini fa di tutto perché essi scelgano l’estremo gesto”.

Lo Stato, omettendo di emanare provvedimenti eccezionali per quanti potessero ritrovarsi senza lavoro e senza la propria azienda e quindi senza sostegno economico (pensiamo agli acquisti di F35, alle missioni di guerra, invio di 25 miliardi l’anno al fondo salvastati che l’Italia NON utilizza), si è comportato come un istigatore qualunque dimentico dei doveri costituzionali che impongono ai parlamenti ed ai governi di tutelare innanzi tutto il bene della vita dei propri cittadini.

L’Avvocato Romano ha ritenuto applicabile la fattispecie prevista e punita dal art. 580 Codice Penale a quanti hanno governato i paese dal 2011 in poi ed ai parlamenti che sostenevano detti governi.

Elaborata la possibilità di un esposto querela nei confronti di chi ha governato questa Nazione dal 2011 in poi, si è passati all’azione chiedendo ai cittadini: “Chi di vuoi vuole denunciare lo Stato”?

Bene: in meno di 10 giorni, ben 15mila cittadini italiani, da Nord a Sud, si sono precipitati presso gli organi di polizia  giudiziaria per denunciare lo Stato ed i governi Monti e Letta quali istigatori al suicidio e per aver abbandonato al proprio destino centinaia di miglia di cittadini al loro infausto destino.

Su internet è stato creato l’EVENTO 580 codice penale ed i cittadini possono scaricare gratuitamente il modello di denuncia da presentare direttamente presso la prima caserma dei Carabinieri di zona o Commissariato di PS.

In questo percorso saranno assistiti da un pool di avvocati specializzati che presteranno attività gratuita in quanto motivati sul piano etico e morale dalle continue disattenzioni di questi ultimi due governi i quali, invece di tagliare la spesa pubblica, hanno pensato bene di distruggere il futuro della Nazione.

E’ possibile, in linea teorica, vedere imputati Monti, Letta e ora Renzi.

Scontro durissimo che vedrà da un lato combattere i cittadini inermi e dall’altro i politici cui leggi ad hoc hanno dato privilegi e prerogative e salvacondotti.

La lobby della finanza massonica progetta a medio ed a lungo termine, chiunque abbia un minimo di dimestichezza con queste realtà non può che condividere questa visione. Ma i progetti di queste massonerie sono giunti allo scoperto da pochissimo tempo a questa parte malgrado attenti osservatori, tra i quali l’acutissimo collega Avvocato Marra, avevano smascherato e denunciato in tempi non sospetti legami e sinergie occulte che lavorano da tempo immemore contro il bene comune. Quella di questi mesi la possiamo considerare quale battaglia finale. Ovvero: per la lobby finanziaria la sottomissione degli Stati e dei popoli.

E per gli Stati ed i Cittadini il capovolgimento di questo progetto e la realizzazione – finalmente – di un Europa libera democratica, insomma, dei popoli.

La banca d’Italia è correa di questo disastro socio-economico europeo.

Considerandola una struttura al di fuori dello Stato e che si è appropriata indebitamente del nome Italia, dovrebbe essere confiscata (teoria del signoraggio egregiamente espressa in più documenti scaturiti dal genio del caro collega ed amico Alfonso Luigi Marra) o al limite acquistata e riportata nella sfera pubblica quale organismo di controllo dell’attività bancaria ai sensi dell’Art 47 della Costituzione e di struttura al servizio del Paese e Del Ministero del Tesoro.

“tratto da un’intervista di Andrea Signini”

Io denuncio, e voi?

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

n/a