Ei fu… il Primo Maggio

 

Spero non si rivolti nella tomba Alessandro Manzoni per la “licenza poetica” che mi sono permessa di usare nel titolo, per chi non si ricordasse incipit della sua celeberrima ode dedicata alla commozione per la conversione di Napoleone prima della sua morte.
Ma, ripercorrendo con la memoria tutti i motivi per cui ha visto la nascita della ricorrenza del Primo Maggio, non ho potuto fare altrimenti.
Il 1 Maggio nasce come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, né tanto meno sociali, per affermare i propri diritti, per raggiungere obiettivi, per migliorare la propria condizione.
“Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire” fu la parola d’ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento. Si aprì così la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, il primo Maggio, appunto, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria autonomia e indipendenza.

(altro…)

Denuncia di massa contro lo Stato per istigazione al suicidio.

Il promotore è l’Avvocato Antonio Grazia Romano, laureato in Giurisprudenza nell’ anno 1978, presso l’Università Federico II di Napoli con una Tesi in Scienze delle Finanze e Diritto Finanziario.

A suo parere, l’Italia  di quell’epoca aveva necessità di accompagnare la Lira nel progetto della costituzione di una moneta comune adottando il Piano Pandolfi, con lo scopo di renderla stabile in maniera tale da non generare grane sia all’interno della Comunità Europea che nei confronti degli Stati partecipanti.

Ma  il sistema monetario europeo (SME) si è realizzato NON con una moneta reale bensì attraverso un meccanismo con il quale alla Lira italiana veniva consentito una oscillazione fino al 6% sia in negativo che in positivo in relazione al cambio.

Costituito lo SME, che consentiva alla lira di oscillare del 6%, tutto andò bene sino al 1992.

Da quella data la fortissima rivalutazione del marco tedesco non consentì all’Italia di rimanere all’interno dello SME.

Tale apprezzamento del marco tedesco produsse effetti paradossali: addirittura gli stessi italiani potevano andare a cambiare 20 milioni di lire in 20mila marchi ed il giorno dopo guadagnarci al cambio.

Nel settembre 1992 l’Italia uscì definitivamente dal Sistema Monetario Europeo, con riguardevoli  ritardi: l’allora presidente del consiglio Amato non avrebbe dovuto perdere tempo, invece ne perse così tanto che la cosa si riflesse con perdite enormi sui conti pubblici dell’Italia.

Infatti Giuliano Amato lasciò che la speculazione da marzo del 1992 a settembre 1992 potesse aggredire le nostre valute pregiate sino a svuotare la banca d’Italia dell’ultimo dollaro, mandando in fumo gli ultimi miliardi di lire in valuta pregiata.

Per far capire a chi legge quanto deleterio fu il tergiversare di Amato basti considerare che a gennaio 1993, come il franco francese andò sotto attacco speculativo, la Francia decise di uscire dallo SME in appena 15 giorni, mentre l’Italia ne uscì dopo sei mesi.

Questa permanenza prolungata si tradussa in una manovra allucinante, che ancora tutti ricordiamo, del costo di 90mila miliardi di lire, compreso il furto studiato in una nottata infame da Amato stesso: un prelievo forzoso dai conti correnti dei risparmiatori italiani.

Ovviamente non avendo più valuta pregiata nelle nostre casse, il FMI intervenne facendo prestiti in dollari ed altre divise pregiate. E lo SME a Gennaio 1993 fu definitivamente accantonato.

Fu allora, dopo il 1993, che le Nazioni che avevano aderito allo SME dichiararono la volontà di giungere ad una moneta unica europea che desse definitiva stabilità al mercato dei cambi. Era intenzione comune che detta moneta unica riuscisse a far crescere le economie deboli del Sud Europa.

Nell’arco di qualche anno si vide la sciagurata nascita dell’Euro, presentato da Prodi con parole difficili da dimenticare, specie in questo periodo: “Con l’ EURO lavoreremo un giorno in meno,  guadagnando come se lavorassimo un giorno in più”.

Ma mentre il progetto di fondo dello SME, per errato che fosse, concepiva comunque una moneta unica dei popoli europei ed una banca pubblica unica comune degli Stati europei, si arrivò incomprensibilmente alla realizzazione di una banca privata (l’attuale BCE) e ad una moneta privata (l’attuale euro).

Questo  stravolgimento ha messo la Banca Centrale Europea (BCE) nella condizione di cane da guardia dell’inflazione degli Stati membro. Essa regola l’inflazione sui flussi di denaro. Questo è l’unico suo compito.

Ogni singola banca centrale di uno stato possiede una quota della BCE, e la maggior parte delle banche centrali sono private perché il capitale sottoscritto è in quota alle banche dei singoli Stati che sono anch’esse private.

Come tutti ormai sappiamo, la Banca d’Italia è totalmente in mani private, fatta eccezione per un 5% del capitale di proprietà dell’INPS.

Nel 1981 si ebbe i distacco tra la Banca d’Italia ed il Ministero del Tesoro, con la conseguenza che la Banca d’Italia da allora non è più tenuta all’acquisto dei titoli di Stato e lo Stato italiano perse la propria sovranità monetaria, con l’aggravio di doversi finanziare sui mercati finanziari esteri, creando una voragine nel debito pubblico, che dal 56% sul Pil è arrivato oltre al 110%, a causa degli interessi passivi che lo Stato Italiano paga a speculatori, privati risparmiatori e banche.

In sintesi, fino al 1981 il debito pubblico era un deficit statale ovvero NON un debito vero e proprio MA la quantità di moneta che lo Stato stampava per sé su cui non pagava interessi in quanto rivendeva le cedole alla banca d’Italia stessa. Invece dal 1981 in poi lo Stato Italiano ha pagato gli interessi sia ai finanziatori sia alle banche private.

Oggi tutto funziona allo stesso modo, ovvero: lo Stato Italiano paga sempre gli interessi passivi sul debito pubblico IN EURO e non più IN LIRE e ciò determina un debito pubblico in valuta straniera che lo stato italiano ed i cittadini non potranno ai più pagare e che è destinato solo a crescere.

Questa è storia.

Premesso che c’è questo disegno della lobby finanziaria per schiavizzare e cinesizzare i popoli occidentali, c’è da considerare anche che stiamo vivendo in una fase in cui “i potenti” si sentono liberi di provocare sfacciatamente crisi ad hoc, tanto nessun tribunale darà mai loro la caccia.

Basti considerare che fino al 2007 le banche continuavano ad erogare mutui oltre le possibilità di restituzione dei singoli delle famiglie e delle imprese ben consapevoli del fatto che solo una minima parte dei soldi erogati sarebbe ritornata alla fonte. Addirittura abbassarono i criteri di allarme pur di dare soldi all’ultimo arrivato e soddisfare tutte le richieste.

Le banche sapevano perfettamente cosa stavano creando, ovvero le condizioni della peggior crisi mai vissuta, tanto è vero che improvvisamente dal 2008 in poi le stesse banche, pianificando tutto a tavolino, hanno cominciato la stretta al credito, uccidendo l’economia reale ed essendo loro stesse responsabili, insieme allo Stato inerme e passivo, della morte di centinaia di imprenditori.

Depressione. Un soggetto depresso è più facilmente manovrabile. 

Gli stessi Stati entravano in questo progetto di sottomissione all’usura internazionale ed i suoi nuovi rappresentanti hanno fatto di tutto per far intendere alle popolazioni che i soldi per finanziare il debito pubblico erano finiti a causa della crisi.

Ed ecco che la popolazione vinta ed umiliata ha ceduto alla oscena richiesta delle supertasse (imu, tares, ecc.), tutte manovre che hanno schiacciato il potere di acquisto della classe lavoratrice ed alienato quello del popolo dei pensionati. E le imprese, strette in questa mortale presa hanno chiuso. E malgrado tutto il debito pubblico è salito ancora.

Da qui la soluzione proposta dall’Avvocato Antonio Grazia Romano.

Analizzando gli ultimi due o tre anni di profonda crisi e verificata la perdita di centinaia di migliaia di posti lavoro e la chiusura di imprese e stante l’ossessivo obbiettivo dei governi Monti e Letta di prelevare dalle tasche del popolo sempre più tasse, il quadro fu chiaro: ciò stava innescando fenomeni recessivi (malgrado i due dicessero di intravedere la fine della crisi ben sapendo di mentire al popolo dato che il debito pubblico è cresciuto di 210 MLD di Euro).

E se considerassimo che è imminente l’impegno assunto da Monti attraverso la sottoscrizione del fiscal compact con cui ci ritroveremo impegnati nella finta battaglia di riduzione del debito pubblico (da ridursi di 50 miliardi di euro all’anno per 20 anni – 1000 miliardi in tutto, una somma inimmaginabile) tirare la somma è facile.

 “Qui sarà una vera e propria carneficina. Nessuno, almeno tra le fasce più deboli e più esposte alla crisi provocata dalla BCE (e quindi anche dalla da bankitalia che è socia al 20%), si salverà. E visto che i provvedimenti a tali fasce deboli tardano ad arrivare e che i suicidi ad oggi hanno superato le 2000 unità, non resta altro da fare che appellarsi con tutta la forza alla Carta Europea dei Diritti dell’Uomo ed aggrapparsi con tutta la forza del Diritto alla nostra Costituzione la quale tutela il bene inalienabile della vita! Qui l’unico istigatore di questi suicidi è uno Stato che invece di tutelare la vita dei propri cittadini fa di tutto perché essi scelgano l’estremo gesto”.

Lo Stato, omettendo di emanare provvedimenti eccezionali per quanti potessero ritrovarsi senza lavoro e senza la propria azienda e quindi senza sostegno economico (pensiamo agli acquisti di F35, alle missioni di guerra, invio di 25 miliardi l’anno al fondo salvastati che l’Italia NON utilizza), si è comportato come un istigatore qualunque dimentico dei doveri costituzionali che impongono ai parlamenti ed ai governi di tutelare innanzi tutto il bene della vita dei propri cittadini.

L’Avvocato Romano ha ritenuto applicabile la fattispecie prevista e punita dal art. 580 Codice Penale a quanti hanno governato i paese dal 2011 in poi ed ai parlamenti che sostenevano detti governi.

Elaborata la possibilità di un esposto querela nei confronti di chi ha governato questa Nazione dal 2011 in poi, si è passati all’azione chiedendo ai cittadini: “Chi di vuoi vuole denunciare lo Stato”?

Bene: in meno di 10 giorni, ben 15mila cittadini italiani, da Nord a Sud, si sono precipitati presso gli organi di polizia  giudiziaria per denunciare lo Stato ed i governi Monti e Letta quali istigatori al suicidio e per aver abbandonato al proprio destino centinaia di miglia di cittadini al loro infausto destino.

Su internet è stato creato l’EVENTO 580 codice penale ed i cittadini possono scaricare gratuitamente il modello di denuncia da presentare direttamente presso la prima caserma dei Carabinieri di zona o Commissariato di PS.

In questo percorso saranno assistiti da un pool di avvocati specializzati che presteranno attività gratuita in quanto motivati sul piano etico e morale dalle continue disattenzioni di questi ultimi due governi i quali, invece di tagliare la spesa pubblica, hanno pensato bene di distruggere il futuro della Nazione.

E’ possibile, in linea teorica, vedere imputati Monti, Letta e ora Renzi.

Scontro durissimo che vedrà da un lato combattere i cittadini inermi e dall’altro i politici cui leggi ad hoc hanno dato privilegi e prerogative e salvacondotti.

La lobby della finanza massonica progetta a medio ed a lungo termine, chiunque abbia un minimo di dimestichezza con queste realtà non può che condividere questa visione. Ma i progetti di queste massonerie sono giunti allo scoperto da pochissimo tempo a questa parte malgrado attenti osservatori, tra i quali l’acutissimo collega Avvocato Marra, avevano smascherato e denunciato in tempi non sospetti legami e sinergie occulte che lavorano da tempo immemore contro il bene comune. Quella di questi mesi la possiamo considerare quale battaglia finale. Ovvero: per la lobby finanziaria la sottomissione degli Stati e dei popoli.

E per gli Stati ed i Cittadini il capovolgimento di questo progetto e la realizzazione – finalmente – di un Europa libera democratica, insomma, dei popoli.

La banca d’Italia è correa di questo disastro socio-economico europeo.

Considerandola una struttura al di fuori dello Stato e che si è appropriata indebitamente del nome Italia, dovrebbe essere confiscata (teoria del signoraggio egregiamente espressa in più documenti scaturiti dal genio del caro collega ed amico Alfonso Luigi Marra) o al limite acquistata e riportata nella sfera pubblica quale organismo di controllo dell’attività bancaria ai sensi dell’Art 47 della Costituzione e di struttura al servizio del Paese e Del Ministero del Tesoro.

“tratto da un’intervista di Andrea Signini”

Io denuncio, e voi?

Omicidi di Stato

La crisi colpisce ancora.

Questo elenco raccoglie coloro che si sono suicidati o hanno tentato il suicidio perchè abbandonati e vessati dalle Istituzioni: veri e propri OMICIDI DI STATO.

E probabilmente, saranno molti molti di più, soltanto che non esiste informazione a riguardo.

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02/03/2010: Un imprenditore si suicida a Camposampiero, nel  padovano, per le difficoltà della sua azienda.

13/09/ 2010 – Imprenditore 57enne brucia a  Firenze il ristorante che gestiva da tre anni, e poi a togliersi la vita impiccandosi nel gazebo esterno al locale. L’uomo, secondo quanto   emerso, aveva uno scoperto di 18mila euro in banca. Prima di compiere   il tragico gesto, invia degli sms ai suoi collaboratori, scrivendo: “Mi avete ammazzato con le vostre pretese, non riceverete più una lira, addio, arrangiatevi”. L’imprenditore doveva ai suoi dipendenti degli stipendi arretrati.

10/02/2011 – Un commerciante si toglie la vita impiccandosi nel suo negozio situato al centralissimo corso Umberto a Napoli. E’ il figlio a fare la tragica scoperta. Prima di suicidarsi l’uomo lascia un biglietto ai suoi famigliari: “Perdonatemi, non ce la  faccio più”.

12/12/2011 – Un imprenditore si suicida per   problemi economici a Vigonza, nel padovano. “Perdonatemi non ce la faccio più”. Soffriva perché costretto ad accettare la cassa integrazione per i suoi dipendenti a   causa di mancanza di liquidità.

01/1/2012: Catania,47 anni,imprenditore si toglie la vita impiccandosi dopo aver ingerito barbiturici.Era depresso per il crollo delle vendite della sua azienda.

01/01/2012: Bari,74 anni,pensionato si getta dal balcone della sua abitazione,dopo aver ricevuto la richiesta dell’Inps di saldare un debito di 5.000 euro.

02/01/2012: Assago(Milano),56 anni, si uccide impiccandosi ad un albero nei campi lungo la strada Bazzanella,tra Assago e Rozzano.L’uomo lavorava nel soccorso della Milano-Serravalle.

02/01/2012: Gaggiano(Milano),64 anni,elettricista si toglie la vita sparandosi un colpo di pistola in auto.

03/01/2012: Trani,49 anni,imprenditore si uccide impiccandosi nel box che utilizzava come deposito del suo negozio di climatizzatori.

07/01/2012: Santa Marina (Salerno),48 anni,elettricista si impicca.La sua ditta versava in gravi difficoltà economiche.

09/01/2012: Bari,64 e 69 anni,coppia di anziani si suicida: non ce la facevano più a vivere con la sola pensione di 400 euro,percepita dal coniuge,un rappresentante di tessuti disoccupato.

11/01/2012: Montebelluna(Treviso),47 anni,benzinaio si toglie la vita impiccandosi nel magazzino del distributore Total di cui era titolare.L’uomo era schiacciato dai debiti e aveva cercato per oltre un anno di cedere la sua pompa di benzina.

12/01/2012: Zanè(Vicenza),45 anni,operaio disoccupato si uccide con un colpo di pistola.Era senza lavoro da quattro mesi.

13/01/2012: Arzachena(Olbia),39 anni,piccolo commerciante tenta il suicidio collegando il tubo di scappamento della propria auto con l’abitacolo.Si salva solo grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri.

14/01/2012: San Giuseppe Jato(Palermo),63 anni,falegname disoccupato si toglie la vita impiccandosi al balcone della sua abitazione.

17/01/2012: San Remo(Imperia),48 anni,commerciante si uccide impiccandosi all’interno del proprio ufficio.Titolare di uno dei negozi storici di San Remo “Cremieux Davinson”,era affetto da una profonda depressione,aumentata negli ultimi mesi a causa delle difficoltà economiche della sua azienda.Il giorno precedente al suicidio si era recato in banca per discutere della situazione finanziaria dell’esercizio.

24/01/2012: Padova,46 anni,imprenditore si toglie la vita nella sua abitazione.L’uomo era socio di una ditta operante nel settore dei materiali isolanti e fonoassorbenti e vantava clienti del calibro di Veneto Strade,Autobrennero e Valdastico del sud.Da settimane l’imprenditore,schiacciato dalla crisi economica,lamentava l’impossibilità di riscuotere il denaro per dei lavori già svolti.

24/01/2012: Porto Recanati(Matera),51 anni,salumiere si suicida gettandosi in mare.Alla base del gesto la paura di perdere il suo posto di lavoro.

28/01/2012: Bellona(Caserta),agricoltore si uccide impiccandosi.

04/02/2012: Monselice(Padova),51 anni,imprenditore edile si toglie la vita impiccandosi nella legnaia accanto alla casa della madre. L’impresario era da tempo in difficoltà economiche a causa della mancanza di commesse e prospettive lavorative.

07/02/2012: Castelfranco(Treviso),44 anni,operaio disoccupato tenta il suicidio.La moglie si prostituisce per mantenerlo.

11/02/2012: Catania,uomo annuncia sul suo blog l’intenzione di uccidersi per problemi economici,ma viene salvato dal tempestivo intervento degli agenti.

15/02/2012: Paternò(Catania),57 anni,imprenditore si toglie la vita impiccandosi in un capannone.La sua azienda era gravata dai debiti.

16/02/2012: Napoli,50 anni,operaio minaccia il suicidio dopo il licenziamento.L’uomo appena appreso di non avere più un lavoro è salito all’ultimo piano di uno stabile di via Galante,minacciando di gettarsi nel vuoto.Viene salvato dal pronto intervento della polizia accorsa sul posto.

17/02/2012: Napoli,disoccupato tenta il suicidio aprendo la bombola del gas.Il forte odore richiama l’attenzione dei condomini che allarmati avvertono la polizia.Il pronto intervento degli agenti salva la vita dell’uomo.

21/02/2012 Trento,imprenditore oppresso dai debiti,tenta il suicidio gettandosi sotto un treno merci.Viene salvato dal pronto intervento degli agenti.

25/02/2012: San Remo (Imperia),47 anni,elettricista si spara dopo essere stato licenziato.

26/02/2012: Firenze, 65 anni, imprenditore si impicca con una corda a una trave del capannone.La sua azienda versava in una grave crisi.

27/02/2012:Verona,50 anni,imprenditore edile tenta il suicidio,cospargendosi di alcool, dopo che la banca gli ha negato un prestito.I carabinieri della Compagnia di Verona intervenuti sul posto lo salvano.

02/03/2012: Ragusa, commerciante tenta di darsi fuoco.

02/03/2012: Pordenone, 46 anni, magazziniere si suicida

04/03/2012: Fregona(Treviso),60 anni,ex insegnante si suicida dandosi fuoco.

07/03/2012: Poggiola(Arezzo),60 anni,pensionato si uccide per paura della manovra Monti,impiccandosi ad una trave.Era depresso perchè temeva nuovi tagli alla sua pensione.

08/03/2012: Torino,59 anni, muratore disoccupato si toglie la vita dandosi fuoco.Era depresso perchè aveva perso il lavoro.

09/03/2012: Genova, 45 anni disoccupato, sale su un traliccio della corrente.

09/03/2012: Taranto, 60 anni, commerciante si toglie la vita impiccandosi dopo un contenzioso con la banca,che gli aveva negato un fido di 1300 euro per coprire una fornitura attribuendogli un addebito di oltre 4.500 euro a titolo di commissioni bancarie.

09/03/2012: Noventa di Piave(Venezia), 60 anni,falegname si toglie la vita impiccandosi.Vantava numerosi crediti verso alcune ditte e temeva di non poter pagar i suoi operai.

10/03/2012: Torino, 59 anni, muratore si da fuoco.

14/03/2012: Trieste, 40 anni, appena disoccupato si da fuoco.

15/03/2012: Lucca, 37 anni, infermiera tenta il suicidio ingerendo acido dopo aver perso il lavoro.

20/03/2012: Sospirolo (Belluno),53 anni,imprenditore edile si toglie la vita impiccandosi in una baracca dietro alla sua abitazione. Non riusciva a riscuotere i crediti che vantava nei confronti di pubbliche amministrazioni e di privati.

21/03/2012: Scorrano(Lecce), 29 anni, artigiano si toglie la vita impiccandosi nella propria abitazione.La perdita del lavoro e l’incapacità di trovare un nuovo impiego l’avevano indotto in un profondo stato di disperazione.

21/03/2012: Cosenza, 47 anni, disoccupato si spara un colpo di pistola nella sua automobile. Era depresso per le precarie condizioni economiche della sua famiglia.

21/03/2012: Crispiano (Taranto),60 anni,disoccupato e invalido civile tenta il suicidio impiccandosi.Viene salvato solo grazie al tempestivo intervento del personale del 118.

22/03/2012: Genova,45 anni,disoccupato di origine sarde minaccia di togliersi la vita buttandosi dall’alto di un traliccio presso il campo di Prà.Disperato per la mancanza di un lavoro spiega di non avere neanche i mezzi sufficenti per comprare le scarpe ortopediche alla figlia.Solo il coraggioso intervento di un maresciallo dei carabinieri alla fine fa desistere l’uomo dal suo tragico proposito.

22/03/2012: Genova,48 anni,uomo minaccia di lanciarsi dal ponte Monumentale.All’origine del gesto i problemi economici nella gestione di un bar. Solo il tempestivo intervento dei carabinieri lo fa desistere dal compiere il tragico gesto.

23/03/2012: Cepagatti(Pescara), 44 anni, imprenditore si impicca con una corda legata a un carrello elevatore nel capannone dell’azienda di cui era socio.Sommerso dai debiti non era più in grado di fronteggiare i pagamenti.

27/03/2012: Trani, 49 anni, imbianchino disoccupato si getta dalla finestra.Da tempo non riusciva a trovare un posto di lavoro.

28/03/2012: Bologna, 58 anni, si dà fuoco davanti all’Agenzia delle entrate.Muore dopo nove giorni di agonia.

29/03/2012: Verona, 27 anni, operaio si da fuoco.

30/03/2012:Napoli,56 anni,portiere si impicca nella sua abitazione dopo aver ricevuto
una lettera di licenziamento che gli intimava di lasciare la casa dove viveva.Lo sfratto sarebbe dovuto avvenire entro l’autunno.

30/03/2012: Novara,50 anni,imprenditore tenta il suicidio gettandosi nelle acque del canale Regina Elena alla periferia della città.Solo il pronto intervento di una volante dei carabinieri avvisata da un pescatore ha impedito che l’uomo portasse a termine il suo tragico gesto.

01/04/2012: Sondrio, 57 anni, perde lavoro, cammina sui binari, salvato in tempo.

02/04/2012: Roma, 57 anni, corniciaio, si impicca.

03/04/2012: Catania, 58 anni, imprenditore si spara.

03/04/2012: Gela, 78 anni pensionata si getta dalla finestra, riduzione della pensione

03/04/2012: Roma, 59 anni, imprenditore, si spara con un fucile.

04/04/2012: Milano, 51 anni, disoccupato si impicca.

04/04/2012: Roma, Imprenditore si spara al petto col fucile. La sua azienda stava fallendo.

05/04/2012: Quiliano(Savona),artigiano si impicca al gancio di un lampadario.Era senza lavoro: lascia i due figli minorenni di 15 e 17 anni.

05/04/2012: Bolzano,39 anni,impiegato all’agenzia delle entrate si dà fuoco nella sua auto.Aveva pesati debiti personali.

05/04/2012: Paderno D’Adda (Lecco),42 anni,imprenditore milanese si getta da un ponte perchè stremato dalle difficoltà economiche nella sua attività.

06/04/2012: Roma,59 anni,imprenditore si toglie la vita sparandosi un colpo di fucile nell’addome.La sua azienda , specializzata in costruzioni in alluminio, era in fallimento e gli operai in cassa integrazione.

06/04/2012: Milano,51 anni,autotrasportatore si impicca a una trave in seguito alla perdita del lavoro.

08/04/2012: Vico Equense(Napoli),38 anni,autista si suicida.

29/04/2012: Mamoiada(Nuoro),55 anni,imprenditore edile si toglie la vita sparandosi un colpo di pistola nella vigna di proprietà.Aveva dovuto licenziare persino i suoi figli,prima di chiudere definitivamente l’azienda. Si è sparato con un colpo di pistola nella vigna di proprietà.

02/05/2012: Casaluce(Caserta),56 anni,muratore si toglie la vita impiccandosi con un cavo elettrico nella sua abitazione.Non lavorava da sei mesi.

02/05/2012: Gravina di Catania (Catania),35 anni,uomo si suicida buttandosi dalla terrazza della sua abitazione, dopo aver ricevuto un preavviso di licenziamento.

02/05/2012: Arezzo,45 anni,cittadino nordafricano si suicida buttandosi dalla finestra.Non riscendo più a pagare il mutuo della casa acquistata,aveva dovuto lasciarla e andare a vivere in un appartamento in affitto.

06/05/2012: Enna,47 anni,precario si impicca per la riduzione della paga,successiva alla diminuzione delle ore di lavoro.

06/05/2012: Pozzuoli,72 anni,imprenditore riceve cartella esattoriale da 15.000 euro e si spara alla testa.

06/05/2012: Martellago(Venezia),40 anni,artigiano si toglie la vita impiccandosi a un cavo elettrico.Non riusciva più a pagare il mutuo.

07/05/2012: Frosinone,63anni,imprenditore si suicida sparandosi col suo fucile.

08/05/2012: Salerno,49 anni,custode si impicca in un capannone industriale.Da un anno e mezzo era disoccupato.

08/05/2012: San Valentino di Torio(Sa),64 anni,operaio si spara al petto col fucile.Era disoccupato dallo scorso dicembre.

08/05/2012: Cesate(Mi),60 anni,imprenditore si impicca in un bosco.Da tempo aveva difficoltà a pagare i suoi dipendenti.

10/05/2012: Marostica(Vicenza),77 anni,titolare azienda di trasporti si impicca.

10/05/2012: Vaiano(Prato),55 anni,disoccupato si toglie la vita impiccandosi a un albero.Da due anni era senza lavoro.

10/05/2012: Vico Equense (Na),63 anni,imprenditore si toglie la vita sparandosi in testa.Non riusciva a ripagare i debiti accumulati.

11/05/2012: San Cataldo (Cl),54 anni, pensionato invalido si dà fuoco nella sua auto.Non ce la faceva a vivere con la sua piccola pensione di invalidità.

11/05/2012: Molfetta(Ba),46 anni,imprenditore si impicca a un albero del podere di alcuni parenti.

11/05/2012: Torino,73 anni,imprenditore tenta il suicidio sparandosi un colpo di pistola alla testa nel suo ufficio.Gravi le sue condizioni.

11/05/2012: Porto Torres (SS),50 anni,disoccupato prova a darsi fuoco dopo essersi cosparso di benzina.

11/05/2012: Caltanissetta,54 anni,idraulico si dà fuoco all’interno della sua auto.Non riusciva più a trovare lavoro e a pagare le cartelle esattoriali di Equitalia.

12/05/2012: Vaiano(Prato),55 anni, disoccupato si toglie la vita impiccandosi.

14/05/2012: Giagliese(Verbania),50 anni,imprenditore si uccide sparandosi un colpo di pistola alla testa nella sua auto.

16/05/2012: Gravina(Catania),53 anni,manovale si suicida impiccandosi a una trave con un laccio.Da sei mesi era senza lavoro.

19/05/2012: Modena,68 anni,imprenditore si toglie la vita impiccandosi nel suo appartamento.Era vessato dai debiti.

22/05/2012: Baiano (Avellino) G. L., imprenditore di 40 anni in difficoltà economiche, si è tolto la vita negli uffici della sua falegnameria a Baiano. L’uomo si è sparato un colpo di fucile all’interno dell’azienda in via Calabricito.

27/05/2012: Cagliari E. G., imprenditore di 74 anni, ha tentato di togliersi la vita per asfissia. Soccorso dal congiunto, si è poi ucciso con un colpo di pistola: “Era oppresso da tasse e debiti”, ha dichiarato il familiare.

04/06/2012: Un imprenditore di 61 anni si è impiccato nella sua azienda, specializzata nella commercializzazione di prodotti informatici, a Matera.

04/06/2012: Un giovane imprenditore di Quartu Sant’Elena, in Sardegna, si è tolto la vita. Aveva scritto ai familiari disperato per la crisi della sua piccola azienda di idraulica.

17/06/2012: Un imprenditore di 72 anni, N.S., titolare di una azienda produttrice di intimo a Santa Maria Maddalena di Occhiobello (Rovigo), è stato trovato morto nel suo ufficio. Di fianco a lui la pistola.

25/09/2012: Dopo il fallimento della sua impresa, a Campagna Lupia, Venezia, un imprenditore si è sparato con un fucile da caccia. Aveva perso per debiti anche la casa. «L’economia reale non è ancora uscita dalla crisi, e le imprese, al rientro dalle vacanze hanno trovato più difficoltà di prima», ha commentato il governatore del veneto, Luca Zaia.

23/10/2012: In un solo giorno tre uomini si sono uccisi impiccandosi nella provincia di Treviso. Uno era senza lavoro da tre anni, uno l’aveva appena perso, il terzo era il cavatore Vittorio Ceotto, 62 anni, titolare della Old Beton di Susegana, azienda che opera nel ramo della ghiaia e del riciclaggio di inerti.

20/11/2012: Pierpaolo Boetto, elettricista di Monselice, titolare della Cge di Battaglia Terme, in provincia di Padova, si è impiccato all’interno della sua azienda. Aveva da poco ricevuto un’ingiunzione di pagamento di 25mila euro da un fornitore. Ma lo stesso elettricista, che lavorava per la pubblica amministrazione, avrebbe vantato numerosi crediti dai Comuni della zona.

21/11/2012: Ha ucciso un imbianchino di 34 anni davanti a un bar alla periferia di Bologna. Poi S.F., imprenditore edile, incensurato, si è tolto la vita.

29/11/2012: Joseph Sumit, 33 anni. Imprenditore cingalese. Era arrivato a Napoli, aveva aperto quattro attività commerciali, era finito sotto usura e poi racket. Ma non aveva avuto paura. E aveva denunciato i suoi strozzini. Un esempio di legalità per tutti gli imprenditori della zona. Un piccolo eroe, premiato per il suo coraggio a una festa della polizia. Si è tolto la vita impiccandosi con un lenzuolo nella sua casa di piazza Miracoli. Ucciso dai debiti e dalla sensazione di essere stato abbandonato. Solo contro i boss, incapace di proteggere la sua famiglia.

22/12/2012: Riccardo Sobrero, titolare dell’azienda vinicola Monfortalba, si è suicidato nel capannone della sua ditta a Marene, in provincia di Cuneo. Aveva da poco avviato le procedure per mettere in liquidazione la ditta, fondata dal padre Matteo.

23/12/2012: Il capannone brucia. Non ci sono persone nel magazzino, ma celle frigorifere con la merce: l’azienda è specializzata nella conservazione di prodotti ortofrutticoli. All’interno non è rimasto più nulla. E Bruno Di Lenardo, il titolare, 52 anni, non regge a vedere il suo patrimonio distrutto. Un collega, il giorno dopo, lo trova senza vita nel capannone devastato. «Cari dipendenti, scusatemi», ha scritto su un biglietto prima di uccidersi.

16/01/2013: Debiti e cartelle esattoriali. Raffaele Casolino, commerciante di Portocannone, Molise, si è impiccato nel garage di casa sua.

19 gennaio 2013 Domenico Marotta, 66 anni, falegname residente a Bellizzi, in provincia di Salerno, si è tolto la vita. Non sopportava il peso di non riuscire ad assicurare lo stipendio in modo puntuale ai suoi dipendenti, a causa dei crediti che non poteva incassare dai clienti.

27 gennaio 2013 È morto suicida Vincenzo Minichini, 55 anni, proprietario del ristorante Santa Lucia di Nola e gestore del bar Convivium a Marigliano, in Campania. Negli ultimi anni aveva manifestato più volte la sua preoccupazione per le difficoltà economiche.

9 febbraio 2013 P.B., quarantottenne, padre di due figli piccoli, ha ingerito del cianuro ed è stato ritrovato, morto, dai dipendenti, sul pavimento della sua azienda. Al dolore della famiglia si uniscono l’incredulità e il cordoglio dell’intera comunità di Anghiari, in provincia di Arezzo, dove l’uomo era conosciuto e stimato anche per il suo impegno nel mondo del volontariato.

11 febbraio 2013
Albino Mazzaro, 54 anni, si è tolto la vita impiccandosi nella sua azienda a Busa di Vigonza, a nord di Padova. L’uomo gestiva insieme al fratello una ditta di biciclette, poi convertita agli arredi. Non ha retto al peso della crisi, delle difficoltà economiche che lo avevano costretto a rallentare la produzione fino a sospenderla e a chiedere la cassa integrazione per la decina di dipendenti.

20 febbraio 2013 A Rocca Priora, vicino a Roma, un imprenditore di 60 anni è stato salvato dai carabinieri. Aveva ingerito barbiturici per suicidarsi a causa delle difficoltà economiche legate alla crisi.

24 febbraio 2013 Gabriele Gaudenzi, 50 anni, si è tolto la vita nel magazzino della propria ditta ad Alfonsine, nel Ravennate. A pesare sulla sua decisione sarebbe stata la situazione economica della ditta, la ‘Gaudenzi imballaggi’, aggravata da una pesante sanzione di Equitalia da quasi 50 mila euro.

27 febbraio  2013 Gianfranco Mazzariol, 59 anni, ex rugbista, titolare con il fratello Giancarlo «checchi» Mazzariol del Birrificio trevigiano di Vascon e del famoso ristorante «Al Mercato», nella zona del mercato ortofrutticolo alle Stiore, si è ucciso nel garage della sua abitazione di via Aquileia a Paese, in provincia di Treviso. Si è sparato con il suo fucile da caccia, a metà mattina, oppresso dalla paura di non riuscire più a fronteggiare i debiti e le richieste dei creditori e delle banche.

27 febbraio 2013 Quattromila euro, il valore di un prestito rifiutato dal Banco di Brescia a un piccolo imprenditore edile di Verona. Tanto gli è bastato per uscire dalla filiale e cospargersi di alcool. I carabinieri l’hanno fermato prima che appiccasse il fuoco. In alcune lettere indirizzate alle forze dell’ordine diceva di «non essere un delinquente» e di vivere in difficoltà, non «riuscendo a pagare i suoi operai» pur vantando crediti.

5 marzo 2013 Pietro D., 77 anni, ha ucciso la moglie e poi si è suicidato, nella camera da letto. Imprenditore del settore termoidraulico, ormai pensionato ma ancora in attività, ha motivato il suo gesto con l’incapacità di far fronte alle difficoltà economiche. Negli ultimi tempi aveva confidato al figlio di vivere una forte situazione di stress per i disagi finanziari.

5 marzo 2013 Un imprenditore di 47 anni si è suicidato in provincia di Treviso impiccandosi all’interno della sua azienda, che si occupa di trattamenti termici. Di recente un forno si era danneggiato e si erano verificati problemi per un lavoro non andato a buon fine.

6 marzo 2013 Andrea Zampi, piccolo imprenditore perugino di 40 anni, titolare di un’impresa di formazione nel campo della moda, si è introdotto negli uffici della Regione e ha ucciso due dipendenti, Margherita Peccati, 61 anni, e Daniela Crispoliti, 46, per poi suicidarsi. La Regione non gli aveva ancora confermato l’accreditamento per alcuni corsi. «È una tragedia immane, frutto di un clima orribile legato all’attuale situazione economica» ha commentato il sindaco di Perugia Vladimiro Boccali

7 marzo 2013 Elia Marcante, 65 anni, imprenditore di Schio (Vicenza) si è tolto la vita all’interno dell’azienda di sua proprietà, la Zimac, specializzata nella produzione di macchinari per la falegnameria. Marcante – che per cinque anni era stato presidente dello Schio Calcio – ha lasciato un biglietto indirizzato alla moglie nel quale chiede scusa per il suo gesto e le chiede di aver cura dei figli.

11 marzo 2013 Alessandro Crivellaro, 47 anni, socio di una azienda di informatica. Si è gettato dalla finestra di uno stabile a Schio, in provincia di Vicenza.

14 marzo 2013 A Valdobbiadene (Treviso) un artigiano edile di sessant’anni si e’ tolto la vita impiccandosi: da un anno non riceveva più commesse.

28 marzo 2013 Fortunato Rubli si è tolto la vita nel magazzino della sua azienda, la Elettro Forma di Bannia di Fiume Veneto, in provincia di Pordenone. Sposato e padre di una bambina, aveva ereditato col fratello l’attività avviata dal padre all’inizio degli anni ’50.

2 aprile 2013 «Senza lavoro non c’é speranza, senza speranza non c’é voglia di vivere». Questo era scritto sul biglietto lasciato da un imprenditore di Ferrara come spiegazione del suo gesto. Si é tolto la vita nell’abitazione in cui viveva in affitto in città.

4 aprile 2013 A Spinea, in provincia di Venezia si è suicidato un uomo di 46 anni, ex imprenditore. Si è tolto la vita nella sua casa, pignorata per debiti, come l’azienda 2 aprile. Edoardo Bongiorno, 61 anni, titolare dell’hotel Oriente, a Lipari, si è sparato un colpo di pistola alla testa a causa delle difficoltà economiche.

9 aprile 2013 Un imprenditore di 53 anni si è tolto la vita nella sua segheria a Macomer, in Sardegna. L’azienda era in crisi ma nulla faceva presagire quanto accaduto. Lo ha confermato anche il sindaco del paese, Riccardo Uda, che del suo amico ha detto: «era un uomo capace, determinato, colto, ci sentivamo spesso e mai ha fatto trapelare che volesse attuare un gesto così tragico». Anche il presidente della Confesercenti Sardegna, Marco Sulis, è intervenuto: «È l’ennesima vittima di una crisi senza precedenti e del lassismo della nostra classe politica. Un altro giorno, infatti, è scivolato via senza un accordo tra le forze parlamentari per dare al Paese un Governo, e alle gente e alle imprese le risposte attese da anni, non da mesi».

10 aprile 2013 Gonario Piroddi, 47 anni, impresario edile di Orotelli, in provincia di Nuoro. Il secondo imprenditore suicida nel Nuorese in soli due giorni.

13 aprile 2013 Luigi Melillo, 61 anni, imprenditore del ramo ortofrutticolo (la sua azienda è nel Caat di Grugliasco): si è ucciso con un colpo di pistola in casa sua, a Torino. Era sommesso dai debiti e dalle cartelle inevase di Equitalia, diventate per lui un incubo.

15 aprile 2013 Andrea Mancini, titolare di un’azienda di prodotti chimici per il settore conciario, 65 anni, è stato trovato morto nella sua azienda a Santa Croce sull’Arno, vicino Pisa. Si è impiccato all’interno della ditta, in cui lavorano 10 dipendenti. Ha lasciato un biglietto, in cui si citano i problemi economici che si trovava ad affrontare.

15 aprile 2013 Non aveva mai ricevuto quanto gli spettava per i lavori eseguiti. Per questo Zhou Zhaowu, un imprenditore cinese di 43 anni, titolare di un’azienda di confezionamento abiti, si è dato fuoco davanti alla Zama G.&C. snc di Faenza. Il titolare, Germano Zama, ha espresso la sua solidarietà e spiegato che la sua stessa ditta di abbigliamento «Vanta oltre 2 milioni di euro di crediti, oramai irrecuperabili, da aziende medio-piccole, che sono sparite a causa della crisi del sistema economico-finanziario e che l’hanno costretta a chiedere il concordato liquidatorio, anche in considerazione del comportamento tenuto da un istituto bancario, i cui vertici risultano indagati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ravenna per estorsione ed usura».

17 aprile 2013 Un imprenditore del settore del marmo, Carmine Mancazzo, di 60 anni, si è impiccato a una trave del capannone della sua azienda, in via Traiana a Bitonto, in provincia di Bari. In un biglietto trovatogli addosso dagli agenti aveva scritto: «Nel momento del bisogno tutti mi hanno abbandonato».

17 aprile 2013 All’alba, con un colpo di fucile, si è suicidato l’imprenditore Antonino Siligato, 77 anni, titolare del residence Circe a Taormina.

18 aprile 2013 Ha preferito togliersi la vita piuttosto che licenziare i dipendenti. Per questo Fermo Santarossa, titolare dell’omonimo gruppo di Pordenone, in Friuli, si è gettato nel laghetto della sua villa, senza lasciare biglietti. Il suo nome era stato coinvolto nelle indagini su Belsito ma lui aveva sempre smentito ogni rapporto.

18 aprile 2013 Nunzio Cannizzo, 49 anni, imprenditore di Gela, in provincia di Caltanissetta, è morto ufficialmente per infarto, ma secondo alcuni suoi colleghi si sarebbe «suicidato, lasciandosi morire negli ultimi tre mesi, dopo che lo Stato ci ha abbandonati». Cannizzo faceva parte di un gruppo che ha gestito per 9 anni il servizio dei rifiuti a Gela. Dopo aver subito estorsioni, denunciarono 11 mafiosi, fino a sentenza di condanna. Poi restarono senza appalti e con crediti di 8 milioni di euro non pagati.

22 aprile 2013 Alessandro Comani, 59 anni, imprenditore edile. Non riusciva più a pagare nemmeno l’affitto per via della crisi che aveva travolto la sua azienda. Si è ucciso sparandosi un colpo in testa.

17 maggio 2013: Quarantasette anni, artigiano edile. L’ultimo grido d’aiuto l’aveva rivolto a Beppe Grillo, davanti alla sua villa. Era disperato. E lo è rimasto. Si è dato fuoco.

20 maggio 2013: Un piccolo imprenditore edile di Massa Carrara si è impiccato a una trave del capannone industriale.

27 giugno 2013: Aveva in tasca un sollecito di pagamento e diverse centinaia di euro in contanti. E si è lanciato dal quinto piano di un palazzo del Centro Direzionali di Napoli. Così si è ucciso un imprenditore campano.

3 luglio 2013: Roberto Nirchi, 64 anni, piccolo imprenditore edile di Pofi, vicino a a Frosinone, scompare. Il 15 luglio viene trovato, morto, davanti al monastero di Santa Scolastica a Subiaco, in provincia di Roma. Era preoccupato per questioni economiche, in ansia per l’arrivo di una cartella Equitalia. Si è ucciso sparandosi.

31 luglio 2013: Rodolfo Borfiga era un imprenditore, aveva 57 anni. Si è sparato alla testa vicino alla sua abitazione.

16 agosto 2013: Aveva 60 anni l’imprenditore di Roseto, in provincia di Teramo, che si è tolto la vita nella sua azienda. In un biglietto l’uomo spiegava il suo gesto: debiti, pochi ordini, difficoltà coi clienti.

28 agosto 2013: Castelfranco Veneto. Gli operai trovano il corpo senza vita del proprietario dell’azienda, A.L., 39 anni, impiccatosi a un paranco.

5 settembre 2013: Aveva 53 anni l’imprenditore di Rubano, in provincia di Padova, che si è impiccato in un magazzino della sua tipografia.

12 settembre 2013: F.B., 47 anni, si è tolto la vita sparandosi un colpo di pistola alla tempia. Aveva un azienda ortofrutticola a Pomezia.

17 settembre 2013: Piove di Sacco (Padova). Maurizio Bertin aveva un’azienda che produceva ruote per bicicletta. Alle 9.30 chiama gli operai e comunica loro la decisione di chiudere l’azienda: troppe poche commesse, troppe imposte. «Ci sono troppi problemi per andare avanti». All’una e mezza si è suicidato, legandosi un cavo elettrico al collo.

18 settembre 2013: Si è tolto la vita impiccandosi al cancello della sua masseria a Ostuni, Brindisi. Aveva 54 anni ed era un imprenditore agricolo, con problemi economici così gravi da impedirgli di continuare l’attività.

21 ottobre 2013: Poggiomarino, Vesuviano. Il titolare di una piccola azienda sartoriale si uccide. Aveva 48 anni.

3 novembre 2013: Un imprenditore si è ucciso sparandosi un colpo di pistola nel suo ristorante a Riparbella, in provincia di Pisa. Aveva 68 anni e troppi debiti.

11 novembre 2013: Aveva 48 anni l’uomo che si è impiccato all’interno dell’azienda di informatica di cui era proprietario insieme alla moglie, a Chiesanuova nella repubblica di San Marino. A dare l’allarme sono stati gli amici, che lo seguivano dopo un recente ricovero in ospedale per depressione.

12 novembre 2013: Alessandro Carlo Cuneo, 51 anni, aveva un’agenzia immobiliare a Soncino, Crema. Si è ucciso con un colpo di pistola lungo il fiume Oglio, lasciando soli la moglie e due figli di otto e 14 anni.

19 novembre 2013: Maurizio Canepa, 58 anni, era un noto imprenditore agricolo. Si è impiccato con una corda al balcone della cascina San Grato, nella campagna fra Alessandria e Vercelli.

23 novembre 2013: Vallecrosia, Riviera ligure, vicino a Ventimiglia: Germano M., un imprenditore del settore dei fiori, 49 anni, si è impiccato a casa sua.

24 novembre 2013: Vito Di Canio gestiva, insieme a un socio, il cinema Due Torri di Potenza. Si è tolto la vita.

26 novembre 2013: Massimo Tomeo è un imprenditore edile di Vasto. Per ore è rimasto barricato con un coltello alla gola nell’ufficio del presidente della provincia dell’Aquila Antonio Del Corvo. «Non sono venuto qui per suicidarmi», ha detto Tomeo, dopo la trattativa con gli agenti e la fine della sua protesta: «Ma per rendere pubblica la mia situazione. Non voglio che si parli di me. Bisogna invece parlare di come questi enti si comportano da vili nei confronti di tanti piccoli imprenditori. Una vigliaccheria che non può essere accettate per il male che produce».

26 novembre 2013: Aveva 46 anni e un’azienda in provincia di Cagliari. Si è ucciso, soffocandosi col gas.

30/11/2013: Debiti. Troppi debiti. Un imprenditore di Lallio, in provincia di Bergamo, aveva deciso di uccidersi, cospargendosi il corpo di un liquido infiammabile e minacciando di darsi fuoco. I Carabinieri, chiamati dai dipendenti e dai familiari, sono riusciti a farlo desistere.

02/12/2013: Li ha salvati la figlia, che, preoccupata, ha chiamato in tempo i Carabinieri. Una coppia di Castello di Serravalle (provincia di Bologna) aveva deciso di suicidarsi. Entrambi avevano ingoiato ansiolitici e inalato il gas di scarico della loro vettura. Lui, 62 anni, era un artigiano del paese. Lei, 60, casalinga.

01 gennaio 2014: Cividale, commerciante in difficoltà si suicida dandosi fuoco  

01 gennaio 2014: Piglio: pensionato 66enne si suicida impiccandosi nella cantina di casa

02 gennaio 2014: Sala Consilina, imprenditore 50enne si impicca nella sua azienda

02 gennaio 2014: Montoro 24enne si suicida impiccandosi ad un albero

03 gennaio 2014: Serramanna, 51enne disoccupato si suicida impiccandosi nel garage

05 gennaio 2014: Positano, 44enne si suicida impiccandosi in spiaggia

07 gennaio 2014: Poggio Berni: imprenditore 69enne in difficoltà economiche si suicida

07 gennaio 2014: Piombino, artigiano 50enne trovato morto, per gli inquirenti un suicidio

07 gennaio 2014: Concordia Sagittaria, 48enne muratore con lavori saltuari si suicida impiccandosi ad un albero

08 gennaio 2014: Desenzano, farmacista 55enne con problemi economici si suicida gettandosi sotto al treno

08 gennaio 2014: Padova, 57enne da un anno senza lavoro si suicida al poligono di tiro

08 gennaio 2014: Sabbioneta: 58enne senza lavoro si suicida impiccandosi nel giardino condominiale

10 gennaio 2014: Poggiomarino, 48enne titolare di un’agenzia di scommesse si suicida

10 gennaio 2014: Campobasso, imprenditore 58enne disperato si suicida

10 gennaio 2014: Sulmona, assicuratore 44enne si suicida “Chiedo scusa ma non riesco più a sostenere questa situazione economica”

10 gennaio 2014: Cinisello Balsamo, imprenditore 63enne si suicida gettandosi da un palazzo

 11 gennaio 2014: Vigevano, l’azienda non lo riassume, 50enne metalmeccanico si suicida impiccandosi

11 gennaio 2014: Tivoli, 26enne non riesce a trovare lavoro, si suicida impiccandosi con il cavo dell’antenna

11 gennaio 2014: Fasano, 51enne disoccupata si suicida gettandosi dal balcone

13 gennaio 2014: Pescia Romana, suicida 50enne, padre di due figli e senza lavoro

13 gennaio 2014: Aosta, suicida padre separato, non ce la faceva a pagare mantenimento, mutuo e bollette

13 gennaio 2014: Milano, commerciante 52enne si suicida impiccandosi nel suo negozio

15 gennaio 2014: Salerno, morto commerciante 41enne, aveva forti preoccupazioni per il futuro della sua attività

18 gennaio 2014: Fiesole, imprenditore edile 55enne chiama il 113 e poi si suicida

19 gennaio 2014: Crevalcore, agricoltore 50enne si suicida nella casa distrutta dal terremoto

24 gennaio 2014: Gesualdo, 36enne meccanico perde il lavoro e si suicida impiccandosi nel garage

29 gennaio 2014: Salerno, 39enne disoccupato si suicida ingerendo acido muriatico

29 gennaio 2014: Tarquinia, 61enne disoccupato si suicida impiccandosi in garage

30 gennaio 2014: Seregno, 51enne tenta il suicidio recidendosi la carotide

30 gennaio 2014: Padova, disoccupato con tre figli tenta il suicidio davanti al presidio del movimento 9 dicembra

30 gennaio 2014: Firenze, commerciante 62enne suicida con un colpo di pistola

30 gennaio 2014: Manfredonia, problemi economici, 45enne tenta il suicidio

31 gennaio 2014: Teramo, artigiano 62enne si impicca per mancati crediti

01 febbraio 2014: Chiavari, commerciante 45enne si suicida

01 febbraio 2014: Firenze, commerciante 36enne si suicida impiccandosi nella sua abitazione

13 febbraio 2014:Padova,  l’editore Zanardi si suicida nella sua azienda

21 febbraio 2014: Padova, Giovanni Zampieri, benzinaio, si butta da un palazzo “la crisi mi ha tolto il sorriso”

21 febbraio 2014: Casalnuovo, Eddy De Falco, panettiere, si suicida per una multa di 2.00 euro.  Lascia moglie e tre figli.

06 marzo 2014: Tarquinia, Francesco Evangelisti, imprenditore nautico, si impicca per debiti

08 marzo 2014: si suicida poliziotto di Orotelli, un anno prima si era suicidato il gemello

11 marzo 2014: imprenditore 69enne suicida nella sua azienda

12 marzo 2014: disoccupato si suicida nel bagno degli uffici Inps

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UN BOLLETTINO DI GUERRA. PROBABILMENTE NEPPURE AGGIORNATO.

Mentre la Ue ed il Governo ci chiedono sempre maggiori sacrifici, la GENTE MUORE.

Lancio un appello.

Io so quello che si prova, la disperazione che annulla ogni tipo di lucidità, le umiliazioni, i pianti e le notti insonni, le preoccupazioni per un futuro che crediamo non esista più.

Lo so perchè l’ho vissuto sulla mia pelle, ogni singolo passaggio.

Allora, Vi prego. NON UCCIDETEVI PIU’. 

RIBELLATEVI AL SISTEMA CHE CI VUOLE VEDERE SEPOLTI.

Scrivetemi: [email protected]

Raccontatemi i Vostri problemi, io tramite l’Associazione Salviamo gli Italiani POSSO E VOGLIO AIUTARVI.

E fermiamo questi CRIMINALI, CHE PAGHERANNO, ECCOME SE PAGHERANNO.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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