Ei fu… il Primo Maggio

 

Spero non si rivolti nella tomba Alessandro Manzoni per la “licenza poetica” che mi sono permessa di usare nel titolo, per chi non si ricordasse incipit della sua celeberrima ode dedicata alla commozione per la conversione di Napoleone prima della sua morte.

Ma, ripercorrendo con la memoria tutti i motivi per cui ha visto la nascita della ricorrenza del Primo Maggio, non ho potuto fare altrimenti.
Il 1 Maggio nasce come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, né tanto meno sociali, per affermare i propri diritti, per raggiungere obiettivi, per migliorare la propria condizione.
“Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire” fu la parola d’ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento. Si aprì così la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, il primo Maggio, appunto, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria autonomia e indipendenza.

Il 1° maggio nasce il 20 luglio 1889, a Parigi. A lanciare l’idea è il congresso della Seconda Internazionale, riunito in quei giorni nella capitale francese :

“Una grande manifestazione sarà organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore e di mandare ad effetto le altre risoluzioni del Congresso di Parigi”.

Poi, quando si passa a decidere sulla data, la scelta cade sul 1 maggio.
Una scelta simbolica: tre anni prima infatti, il 1 maggio 1886, una grande manifestazione operaia svoltasi a Chicago, era stata repressa nel sangue.
Il 1 Maggio 1886 cadeva di sabato, allora giornata lavorativa, ma in dodicimila fabbriche degli Stati Uniti 400 mila lavoratori incrociarono le braccia.
Nella sola Chicago scioperarono e parteciparono al grande corteo in 80 mila. Tutto si svolse pacificamente, ma nei giorni successivi scioperi e manifestazioni proseguirono e nelle principali città industriali americane la tensione si fece sempre più acuta.
Il lunedì la polizia fece fuoco contro i dimostranti radunati davanti ad una fabbrica per protestare contro i licenziamenti, provocando quattro morti.
Per protesta fu indetta una manifestazione per il giorno dopo, durante la quale, mentre la polizia si avvicinava al palco degli oratori per interrompere il comizio, fu lanciata una bomba. I poliziotti aprirono il fuoco sulla folla.
Alla fine si contarono otto morti e numerosi feriti.
Il giorno dopo a Milwaukee la polizia sparò contro i manifestanti (operai polacchi) provocando nove vittime.
Una feroce ondata repressiva si abbatté contro le organizzazioni sindacali e politiche dei lavoratori, le cui sedi furono devastate e chiuse e i cui dirigenti vennero arrestati.
Per i fatti di Chicago furono condannati a morte otto noti esponenti anarchici malgrado non ci fossero prove della loro partecipazione all’attentato. Due di loro ebbero la pena commutata in ergastolo, uno venne trovato morto in cella, gli altri quattro furono impiccati in carcere l’11 novembre 1887.
Il ricordo dei “martiri di Chicago” era diventato simbolo di lotta per le otto ore e riviveva nella giornata ad essa dedicata: il 1 Maggio.
Questa è storia. Ma la storia tragicamente si ripete. Sono passati centinaia di anni e siamo allo stesso punto, se non peggio.
Se leggete quanto scritto sopra, come non pensare alle morti sui luoghi di lavoro per incuria e menefreghismo degli imprenditori immanicati ed impuniti, ai morti per la crisi economica, suicidatisi di fronte ad uno stato inesistente, chiuso nel suo palazzo, senza accorgersi che è un palazzo di cristallo, ed il sasso di Davide può sconfiggere il mostro Golia.
Ormai da anni la ricorrenza del Primo Maggio è diventata solo un palcoscenico, una passerella di cantanti ed un motivo di fare casino, mi piacerebbe chiedere a quanti partecipano se conoscono il vero significato di questa data storica.
Oggi per me non è un giorno di festa.
Penso a chi è senza lavoro, senza un tetto, vorrei riuscire ad aiutare chiunque e prego ogni giorno di avere sempre più energia per farlo. Penso a coloro che combattono per il LORO DIRITTO INALIENABILE AL LAVORO E AD UNA VITA DIGNITOSA, ma fanno solo il gioco di chi ci sta rendendo schiavi.
Come vedete, l’immagine che ho scelto è di lutto sulla bandiera italiana.
Ei fu…. Essi furono….
Per rispetto oggi non pubblicherò più altro.

Lascia un commento

Una risposta a “Ei fu… il Primo Maggio”

  1. Un lutto che condivisibile .
    UN lutto di vasta scala da cui bisogna liberasi , proponendo programmi di vita differenti , da quelli imposti da coloro che “giocano”sotto false bandiere, con il semplice scopo di ottenere i risultati in evidenza ; Il marciume e la peste sociale progettata , per annientare o far fallire ogni forma creativa individuale e collettiva , imponendo un eterno conflitto con la pretesa assurda di selezione naturale ?
    IL disumanesimo è indice del fallimento planetario , a cui ci vogliono rendere partecipi , con regole imposte , spacciate come LIBERA SCIELTA .
    Quando il popolo scielse Barabba , Ponzio Pilato sapeva già , della “libera scielta” GARANTITA DA ERODE !
    http://www.stampalibera.com/?a=29476

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

n/a