Perchè dico grazie alla crisi.

Avete letto bene e no, non sono stupida.

Con la crisi ho perso tutto, lo sapete.

Ma non sapete cosa ho ritrovato: dignità, amore per la vita, voglia di lottare per liberare il mio Paese. La capacità di discernere ciò che è bene e ciò che è male, gli amici dai falsi amici, ciò che ho sempre ritenuto scontato e ora non c’è più, ma è stato sostituito da qualcosa di molto più grande: affetti veri, affinità, unione.

Chissà, forse la fine del mondo per i Maya era proprio questo: un cambiamento radicale nella vita di tutti noi, che ci riportasse ad essere più comunicativi, rispettosi e caritatevoli gli uni con gli altri.

Diceva uno “stupido”:

 

“Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla”.

Riflettiamo su questo grandissimo insegnamento.

Quello che ha condotto ad una crisi del Paese tanto profonda sono state forze politiche ed economiche che hanno cercato, riuscendoci molto bene, per decenni, di dividere i cittadini, al posto di creare in loro un’unità ed una dignità di Popolo.

Pensiamo allo Tzunami che ha devastato due anni fa il Giappone.

Sapete cosa è successo nei successivi due giorni?

Tutti i giapponesi che avevano fatto investimenti esteri, hanno fatto rientrare i loro capitali in Patria, e sono rientrati loro stessi, per aiutare il proprio Popolo a rimettersi in piedi. Ed hanno dato una dimostrazione al mondo intero di cosa possa succedere quando c’è unità.

Fosse successo in Italia, ci sarebbe stata la gara a chi, potendo, scappava prima.

Ieri sera leggevo su twitter messaggi idioti di persone ancora più idiote che speravano in un’eruzione del Vesuvio, a seguito della scossa di terremoto avvenuta a Napoli: mi sono vergognata per la prima volta di essere di Varese, nordica, polentona, chiamatemi come volete.

Dico grazie alla crisi, perchè in tutte queste sofferenze, ha riunito un Paese.

Se avessimo la volontà di lottare tutti insieme per superarla, senza distinzione di sesso, razza, religione, provenienza, status sociale, diventeremmo un nuovo Popolo, vero ed unito.

Per la prima volta dopo 150 anni, vivremmo come qualcuno oggi ha scritto il nostro Risorgimento.

Per noi, per i nostri figli e per il loro futuro.

INSIEME CE LA FAREMO. CREDETEMI.

Non permettiamo più agli invasori occulti di distruggerci, ribelliamoci, siamo 60 milioni in più rispetto a loro.

Mi viene in mente un film, un’americanata per carità, ma con significato certo non superficiale: Independence Day.

Guardate il filmato dell’attore che interpreta il Presidente Usa, prima dell’attacco agli invasori:

E’ arrivato il nostro momento di combattere insieme, il nostro Independence Day.

NO ALL’EURO, NO AI BANCHIERI, NO AL BILDERBERG, NO AI MASSONI, NO AI POLITICI COLLUSI.

SI ALLA NOSTRA ITALIA, FINALMENTE UNITA.

Su giusto consiglio, aggiungo altro video:  CI POSSONO TOGLIERE LA VITA MA NON CI TOGLIERANNO MAI LA LIBERTA’.

 

 

 

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