Ecco come la Germania bara sul debito pubblico e come guadagna sulla nostra pelle.

Partiamo da un articolo che ho pubblicato qualche giorno fa sull’intervento di Paolo Barnard contro Udo Gumpel, accusando la Germania in due secondi di barare sui suoi conti pubblici: con la loro cassa depositi e prestiti, secondo Barnard, hanno risanato dal 2003 le loro aziende con soldi pubblici mentre a noi impedivano di aumentare la spesa pubblica, spendendo addirittura 6,4 miliardi di euro per sgravare il cuneo fiscale delle loro aziende, e non aggiungo altro perchè già questo basta. Ma per curiosità se non lo avete visto dateci un occhio.

Anche perchè Paolo Barnard ha ragione: la Germania impone l’austerity ed il taglio della spesa pubblica, ma lei per prima usa il proprio debito pubblico per guadagnare sulla nostra crisi, manovrandola con i Titoli di Stato. La Germania bara, perchè non dichiara la sua spesa pubblica nel bilancio statale ma in quello dei bundestag.

Ma come fa la Germania a ricattare l’Italia attraverso la finanza pubblica?

Attraverso un semplicissimo escamotage, che se venisse adottato dall’Italia abbatterebbe di colpo gli interessi sul debito pubblico e lo spread dell’80%.

Mentre da noi pretende continue privatizzazioni, attraverso le quali fa compravendita a prezzi stracciati, la maggior parte delle banche tedesche ha un capitale quasi del tutto pubblico.

Questo significa che Berlino ha aggirato l’articolo principale del regolamento europeo che vieta alle banche centrali di concedere liquidità agevolata al proprio Paese, utilizzando però la clausola perfettamente legale che concede questa facoltà agli enti creditizi di proprietà pubblica.

Prima dell’Euro, Bankitalia ricopriva la funzione fondamentale di prestatore di ultima istanza: oggi, se fosse autorizzata, la nostra banca centrale potrebbe approvvigionarsi presso la BCE di liquidità ad un tasso bassissimo, comprare i titoli dello stato italiano immessi sul mercato e abbassare immediatalmente lo spread.

In soldoni, gli interessi lo Stato li pagherebbe a se stesso perchè sarebbe debitore verso una banca di cui è proprietario e quei soldi contribuirebbero a ricostruire le riserve della Banca, recuperando la sovranità monetaria.

Ma Bankitalia è ormai una società per azioni PRIVATA, i cui proprietari sono le maggiori banche private italiane e le compagnie di assicurazione. Se al contrario fosse “un ente creditizio di proprietà pubblica che nel contesto dell’offerta di liquidità da parte delle banche centrali deve ricevere dalla banche centrali nazionali e dalla Banca Centrale Europea lo stesso trattamento degli enti creditizi privati”, ovvero la liquidità agevolata della BCE, quella per intenderci che hanno avuto tutte le nostre banche private, applicando poi il signoraggio secondario allo Stato italiano e facendone aumentare vertiginosamente il debito pubblico.

Pertanto, all’Italia basterebbe nazionalizzare una banca, tipo l’MPS, e usarla come strumento per l’accesso facilitato di euro , per sostenere i titoli di Stato e abbassare lo spread.

In Germania questo passaggio va avanti da anni, tanto che più della metà delle banche sono in mani pubbliche come azionisti di maggioranza. Alla Germania basta non comprare i nostri bond, e lo spread si alza, imponendoci un controllo sulla nostra politica interna con manovre succhiasangue. Nel frattempo il governo di Berlino usa la liquidità BCE per comprarsi i suoi titoli mantenendo bassi i tassi di interesse.

Qualche esempio?

La Commerzbank, secondo istituto tedesco, ha lo Stato come azionista di maggioranza; la KfW (tipo la nostra cassa depositi e prestiti) è al 100% pubblica.  Queste finanziano un sacco di attività pubbliche e private al posto dello Stato, tenendo in alto l’economia del Paese.

Ma c’è di più.

Poichè formalmente sono istituti di diritto privato, seppur con socio di maggioranza lo Stato, i finanziamenti che prendono non vanno ad aumentare il debito pubblico della Germania, la quale ha fatto debiti per 430 miliardi di euro tramite queste banche.  Al contrario, le passività della nostra cassa depositi e prestiti contribuiscono al cumulo del debito pubblico italiano.

La nostra cassa depositi e prestiti con le obbligazioni postali rappresenta per il debito quasi il 20% del pil, la loro Kfw il 17%, ma non essendo contabilizzate statalmente non aumentano il debito pubblico.

Tutto secondo i trattati di Bruxelles, che “escludono dal computo le società pubbliche che si finanziano con pubbliche garanzie ma che coprono il 50,1% dei propri costi con ricavi di mercato e non con versamenti pubblici, tasse e contributi.

In definitiva: con un trucco meramente contabile, che in casi oltreoceano ha portato a condanne per bancarotta fraudolenta, la Germania ha OCCULTATO IL 17% DEL SUO DEBITO PUBBLICO. I debiti degli istituti tedeschi nei confronti della BCE ammontano a circa 750 miliardi di Euro, di cui almeno la metà di banche di proprietà pubblica.

Aggiungo: quello che fa la Germania con le banche pubbliche è regolamentato dall’articolo 123 del trattato di Lisbona. Perchè l’Italia non si è mai avvalsa di tale opportunità perfettamente regolamentata in sede europea?

Strano che proprio oggi la Germania abbia dato l’ok all’utilizzo del MES  per il salvataggio delle banche, eh?

Anche la Francia sta seguendo l’esempio della Germania, istituendo la BPI con compiti simili e 40 miliardi di liquidità.

Impossibile non ripensare alle parole di Monti: “solo una crisi tremenda avrebbe consentito di tagliare in modo selvaggio la spesa pubblica e procedere alla privatizzazione e liberalizzazione forzosa dell’intera società.”

Così, proprio chi vieta all’Italia di ricorrere alla spesa pubblica, la utilizza pesantemente per sostenere la propria economia, contro la nostra.

Ma in Germania i politici pensano al proprio Paese, non alle proprie tasche. Questo è quello che fa la differenza tra l’essere un Paese rispettato mondialmente ed un “pig” come l’Italia.

 

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2 Risposte a “Ecco come la Germania bara sul debito pubblico e come guadagna sulla nostra pelle.”

  1. finalmene cisiete arivati che aspetate per fare una manovra del genere

  2. bene, alle prossime politiche vota Movimento Base Italia, è la prima cosa che faremo è uscire da questa trappola.

    P.s. sul nostro sito http://www.movimentobaseitalia.it ci sono le spiegazioni su come firmare per l’UNICO referendum depositato contro l’Euro. Firma, siamo tutti indispensabili.

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