Ma cos’è realmente il debito pubblico?

Sempre doverosa la premessa: io non sono un’economista ma una cittadina che si informa. Questo è quanto ho capito del nostro debito pubblico.

Da definizione, il debito pubblico è l’insieme di tutte le passività sostenute dalle Pubbliche Amministrazioni, e viene rimborsato con interessi alle scadenze pattuite mediante le tasse, i tagli ai servizi pubblici e nuovo indebitamento. Solitamente si tratta di titoli di Stato, ma anche l’ammontare delle spese di Regioni, Province e Comuni, di  Inps, Inail e l’accollo di debiti di aziende effettuato dallo Stato.

Perchè è cresciuto così tanto?

Gli economisti parlano di tre tappe.

1. 15 agosto 1971: da quel giorno il denaro, finita la garanzia della conversione aurea, divenne un semplice pezzo di carta, molto più facile da stampare proprio perchè non richiedeva una riserva corrispondente in oro.

Nel 1971 il nostro debito pubblico era la cifra, che oggi definiremo irrisoria, di 16 miliardi e 145 milioni (dati Banca d’Italia e valore convertito in euro)

2. luglio 1981: la Banca d’Italia viene separata dal Ministero del Tesoro. Fino ad allora era un ente pubblico, che aveva una serie di obblighi nei confronti dello Stato, primo fra tutti quello di acquistare i Titoli di debito emessi. In parolone, Banca d’Italia emetteva moneta, lo Stato si autofinanziava senza indebitarsi con nessuno.

3. nel 1992 con la legge 35/1992 viene privatizzata Banca d’Italia

Vengono ceduti a privati i tre principali gruppi bancari, Comit, Credito Italiano e Banco di Roma, che garantivano la maggioranza dell’azionariato pubblico. Non esiste più l’obbligo per Banca d’Italia di acquistare i titoli di Stato, quindi per finanziare il debito pubblico lo Stato dovette ricorrere al mercato, ovvero ai privati e banche d’affari. In questo periodo il nostro debito pubblico passò dai 142 miliardi ad 850 miliardi. Lo Stato passò dall’opzione di avere denaro a credito ad averlo a debito. Geni, vero?

Da allora è iniziato il fenomeno di signoraggio bancario: le banche stampano denaro, pur senza averne l’equivalente in riserva aurea, e lo vendono allo Stato a prezzi esorbitanti.
Il valore del denaro esiste solo in virtù della produzione di merci e servizi, pertanto dovrebbe appartenere a chi produce e la banca dovrebbe ricevere solo un compenso tipografico.

E’ un paradosso assurdo dove chi è capace di creare ricchezza non lo fa, non per mancanza di materie prime, ma per la mancanza dell’unità di misura  il denaro , ovvero un pezzo di carta o un click sul computer: lo Stato ha ceduto la propria sovranità monetaria a delle istituzioni private, trasformando la capacità di produrre e quindi di creare vera ricchezza in un mostruoso controsenso, dove più produci ricchezza, più ti indebiti e più diventi povero.

Sentite Paolo Barnard:

Ha ragione.

Pensiamo agli Stati Uniti: Obama ha immesso liquidità nel sistema finanziario, e non si sa bene quanta. Ha aumentato la spesa sociale, beato lui, non ha il vincolo europeo del 3% del pil, l’economia americana sta volando. L’avrebbe potuto fare se non avesse avuto la possibilità di emettere moneta liberamente, aumentando vertiginosamente il debito pubblico? No. Ma il bello è che, grazie alla ripresa economica, il debito pubblico tornerà a scendere.

Per puro divertimento qui potete vedere in tempo reale l’aumento del debito pubblico statunitense.

Altro esempio, il Giappone: detiene il secondo debito pubblico a livello mondiale, pari a più del 220% del suo Pil, eppure l’economia gira e i tassi di interesse che paga sull’emissione di titoli pubblici sono pari allo zero. Nessuno si preoccupa del suo debito pubblico, perchè è ritenuto onorabile nonostante l’entità, perchè il Giappone può liberamente stampare moneta.

Stessa cosa dicasi per la Russia e per tutte le economie emergenti.

Sono arrivata a queste conclusioni.

In primis, tutte le politiche restrittive appioppateci con la scusa di risanare i bilanci pubblici sono una grandiosa presa per i fondelli: se in Italia volessimo azzerarlo, non basterebbero tutti i risparmi e la ricchezza per coprire il buco enorme.

In secondo luogo, ogni politica sociale è destinata a produrre deficit, ma uno Stato non può continuare a tagliarle, perchè comunque il debito creato precedentemente resterebbe. Pertanto la troika non fa altro che seminare panico sul debito pubblico strumentalizzato al rischio di default, togliendoci ricchezza e produttività, ma soprattutto sovranità.

In terzo luogo, lo Stato è debitore per lo più verso le banche private, e questa a mio parere è una delle maggiori motivazioni per cui sono così tutelate e foraggiate.

E facciamo ben attenzione: le banche NON hanno tutto questo denaro. 

Da quando è stato abolito il sistema monetario che richiedeva la copertura in oro, attraverso il sistema delle Banche Centrali (la BCE in Europa e laFED in USA), le regole del gioco gli permettono di creare virtualmente denaro dal niente, una volta lo facevano attraverso la Banca d’Italia e la Zecca stampando carta moneta, oggi inserendo scritture contabili all’interno dei propri computer. In altre parole quando prestano denaro per lo più le banche creano denaro dal nulla.

Ma la cosa peggiore è che noi cittadini votiamo, credendo di eleggere onorevoli che difendano i nostri interessi, mentre in realtà il loro scopo è solo quello di tutelare i poteri forti, perchè tenuti in scacco dalle banche.

Le banche hanno crisi di liquidità, vendono titoli pubblici ed alzano lo spread. Lo Stato è sempre in maggiore difficoltà perchè deve pagare interessi sempre più alti e l’indebitamento cresce esponenzialmente.

Un sistema, visto gli effetti che sta producendo nella realtà, creato ad hoc per affamare la massa e arricchire le solite elite.

Pertanto, per quanto ho capito, il debito pubblico è sostanzialmente UNA ENORME TRUFFA.

La soluzione?

Tornare ad avere la propria sovranità monetaria.

Francamente faccio fatica a credere che ci sia ancora gente che sia pro-euro, e che non si renda conto i disastri che la moneta unica ha causato ai cittadini ed alla nostra economia.

 

 

 

Non solo contro le banche, finalmente possiamo difenderci da Equitalia!

E’ lapalissiano: per gli italiani gli incubi peggiori sono tre.

L’Euro, che ci ha ridotto in povertà. Le Banche che non ci prestano soldi, anzi, ce li rubano. Equitalia che con le sue vessazioni potrebbe persino essere denunciata per stalking, perchè si parla NON  di evasori, ma di persone che dichiarano ma che non riescono a pagare.

Ebbene.

Grazie a grandi personalità che se ne stanno attivamente occupando, c’è la speranza di uscire dall’Euro, non dall’Europa: cito e ringrazio per tutto quello che fanno il Professor Bagnai, il Professor Borghi, il Professor Rinaldi, l’EuroParlamentare MagdiCristianoAllam, l’EuroParlamentare Matteo Salvini, Paolo Barnard, i forconi e tanti tantissimi altri, milioni di italiani pronti a riprendersi il proprio Paese.

Per le banche, finalmente la Magistratura si sta svegliando e scopre che hanno USURATO imprese e privati in un modo oltre che vergognoso, ma ora abbiamo il modo per combatterle, nonostante i Governi che si susseguono che al posto di fare gli interessi dei cittadini fanno i loro e quellli dei loro padroni, le banche appunto. La Cassazione sta condannando pesantemente questi reati PENALI, imponendo rimborsi e addirittura la trasformazione dei mutui da usurati a tasso zero.

Mancava Equitalia, anche se già voci di illeciti giravano.

In particolare, attenti bene, OGNI atto di Equitalia è dichiarabile nullo se firmati da falsi dirigenti, come indagini in corso stanno dimostrando, ed ogni atto di Equitalia, per la legge che l’ha istituita, PRETENDE la firma dei dirigenti societari. Bè, pare che su 1146 funzionari SOLO  767 sarebbero abusivi.

Quindi, primo punto. Prendete le Vostre cartelle, andate sul sito di Equitalia, verificate i nomi dei dirigenti della società e le loro firme, se non corrispondono a quelle apposte sul Vostro atto, recatevi CON GENTILEZZA in una sede di Equitalia e dite che siete pronti a chiedere annullamento dell’atto con tanto di denuncia presso la Procura della Repubblica per falso in atto pubblico. Scommettete che la reazione sarà ben diversa dagli atteggiamenti dittatoriali che hanno normalmente?

Ma andiamo avanti.

Dovete recarvi in un ufficio di Equitalia e chiedere L’ESTRATTO DI RUOLO AL COMPLETO. In questo estratto, che sono obbligati a darvi, son indicati gli interessi applicati sul capitale, la loro parte di guadagno, ma soprattutto l’anatocismo che hanno praticato. Potrete chiedere indietro tutto l’importo, esigibile come credito d’imposta, e anche in questo caso, innanzitutto viene bloccata ogni azione dell’ente nei Vostri confronti, e poichè si tratta di un illecito civile, ma fatto in atto pubblico, a questo punto il coltello dalla parte del manico l’hanno i contribuenti, che possono IMPUGNARE l’atto e vederselo ridotto in modo considerevole o addirittura annullato per vizi di forma.

Ma non solo. Finalmente le ultime sentenze della Cassazione hanno introdotto anche per Equitalia il reato di usura, sommando i tassi applicati, le loro competenze e gli interessi di mora altissimi.

Questo è solo un piccolo sunto, ma la morale è: FINALMENTE CI POSSIAMO DIFENDERE.

Oggi ho ricevuto una telefonata che giuro mi ha fatto piangere: un imprenditore è partito da un debito calcolato da Equitalia di circa 200.000 €, con gli illeciti che gli ho spiegato come trovare ha chiuso un accordo per un debito totale di 11.000 € ripartito in 120 rate.

E a chi mi dice: scema che sei, non ti entra in tasca niente. Rispondo che sentire un uomo adulto piangere al telefono e ringraziarti tra le lacrime ti rende la persona più ricca al mondo.

Non vedo l’ora di registrare questa associazione, gennaio è vicino. Resistete ancora, tenete duro, c’è ben più che una speranza di potersi difendere.

Ecco come la Germania bara sul debito pubblico e come guadagna sulla nostra pelle.

Partiamo da un articolo che ho pubblicato qualche giorno fa sull’intervento di Paolo Barnard contro Udo Gumpel, accusando la Germania in due secondi di barare sui suoi conti pubblici: con la loro cassa depositi e prestiti, secondo Barnard, hanno risanato dal 2003 le loro aziende con soldi pubblici mentre a noi impedivano di aumentare la spesa pubblica, spendendo addirittura 6,4 miliardi di euro per sgravare il cuneo fiscale delle loro aziende, e non aggiungo altro perchè già questo basta. Ma per curiosità se non lo avete visto dateci un occhio.

Anche perchè Paolo Barnard ha ragione: la Germania impone l’austerity ed il taglio della spesa pubblica, ma lei per prima usa il proprio debito pubblico per guadagnare sulla nostra crisi, manovrandola con i Titoli di Stato. La Germania bara, perchè non dichiara la sua spesa pubblica nel bilancio statale ma in quello dei bundestag.

Ma come fa la Germania a ricattare l’Italia attraverso la finanza pubblica?

Attraverso un semplicissimo escamotage, che se venisse adottato dall’Italia abbatterebbe di colpo gli interessi sul debito pubblico e lo spread dell’80%.

Mentre da noi pretende continue privatizzazioni, attraverso le quali fa compravendita a prezzi stracciati, la maggior parte delle banche tedesche ha un capitale quasi del tutto pubblico.

Questo significa che Berlino ha aggirato l’articolo principale del regolamento europeo che vieta alle banche centrali di concedere liquidità agevolata al proprio Paese, utilizzando però la clausola perfettamente legale che concede questa facoltà agli enti creditizi di proprietà pubblica.

Prima dell’Euro, Bankitalia ricopriva la funzione fondamentale di prestatore di ultima istanza: oggi, se fosse autorizzata, la nostra banca centrale potrebbe approvvigionarsi presso la BCE di liquidità ad un tasso bassissimo, comprare i titoli dello stato italiano immessi sul mercato e abbassare immediatalmente lo spread.

In soldoni, gli interessi lo Stato li pagherebbe a se stesso perchè sarebbe debitore verso una banca di cui è proprietario e quei soldi contribuirebbero a ricostruire le riserve della Banca, recuperando la sovranità monetaria.

Ma Bankitalia è ormai una società per azioni PRIVATA, i cui proprietari sono le maggiori banche private italiane e le compagnie di assicurazione. Se al contrario fosse “un ente creditizio di proprietà pubblica che nel contesto dell’offerta di liquidità da parte delle banche centrali deve ricevere dalla banche centrali nazionali e dalla Banca Centrale Europea lo stesso trattamento degli enti creditizi privati”, ovvero la liquidità agevolata della BCE, quella per intenderci che hanno avuto tutte le nostre banche private, applicando poi il signoraggio secondario allo Stato italiano e facendone aumentare vertiginosamente il debito pubblico.

Pertanto, all’Italia basterebbe nazionalizzare una banca, tipo l’MPS, e usarla come strumento per l’accesso facilitato di euro , per sostenere i titoli di Stato e abbassare lo spread.

In Germania questo passaggio va avanti da anni, tanto che più della metà delle banche sono in mani pubbliche come azionisti di maggioranza. Alla Germania basta non comprare i nostri bond, e lo spread si alza, imponendoci un controllo sulla nostra politica interna con manovre succhiasangue. Nel frattempo il governo di Berlino usa la liquidità BCE per comprarsi i suoi titoli mantenendo bassi i tassi di interesse.

Qualche esempio?

La Commerzbank, secondo istituto tedesco, ha lo Stato come azionista di maggioranza; la KfW (tipo la nostra cassa depositi e prestiti) è al 100% pubblica.  Queste finanziano un sacco di attività pubbliche e private al posto dello Stato, tenendo in alto l’economia del Paese.

Ma c’è di più.

Poichè formalmente sono istituti di diritto privato, seppur con socio di maggioranza lo Stato, i finanziamenti che prendono non vanno ad aumentare il debito pubblico della Germania, la quale ha fatto debiti per 430 miliardi di euro tramite queste banche.  Al contrario, le passività della nostra cassa depositi e prestiti contribuiscono al cumulo del debito pubblico italiano.

La nostra cassa depositi e prestiti con le obbligazioni postali rappresenta per il debito quasi il 20% del pil, la loro Kfw il 17%, ma non essendo contabilizzate statalmente non aumentano il debito pubblico.

Tutto secondo i trattati di Bruxelles, che “escludono dal computo le società pubbliche che si finanziano con pubbliche garanzie ma che coprono il 50,1% dei propri costi con ricavi di mercato e non con versamenti pubblici, tasse e contributi.

In definitiva: con un trucco meramente contabile, che in casi oltreoceano ha portato a condanne per bancarotta fraudolenta, la Germania ha OCCULTATO IL 17% DEL SUO DEBITO PUBBLICO. I debiti degli istituti tedeschi nei confronti della BCE ammontano a circa 750 miliardi di Euro, di cui almeno la metà di banche di proprietà pubblica.

Aggiungo: quello che fa la Germania con le banche pubbliche è regolamentato dall’articolo 123 del trattato di Lisbona. Perchè l’Italia non si è mai avvalsa di tale opportunità perfettamente regolamentata in sede europea?

Strano che proprio oggi la Germania abbia dato l’ok all’utilizzo del MES  per il salvataggio delle banche, eh?

Anche la Francia sta seguendo l’esempio della Germania, istituendo la BPI con compiti simili e 40 miliardi di liquidità.

Impossibile non ripensare alle parole di Monti: “solo una crisi tremenda avrebbe consentito di tagliare in modo selvaggio la spesa pubblica e procedere alla privatizzazione e liberalizzazione forzosa dell’intera società.”

Così, proprio chi vieta all’Italia di ricorrere alla spesa pubblica, la utilizza pesantemente per sostenere la propria economia, contro la nostra.

Ma in Germania i politici pensano al proprio Paese, non alle proprie tasche. Questo è quello che fa la differenza tra l’essere un Paese rispettato mondialmente ed un “pig” come l’Italia.

 

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