Allarme febbre suina: "decalogo" per i viaggiatori rilasciato dal Ministero della Salute, domande e risposte, situazione aggiornata al 27 aprile, confermato primo caso in Europa, Oms pronta a dichiarare lo stato di massima allerta, in Messico 149 morti, altri 20 casi negli Stati Uniti

Si tratta di due distinti opuscoli, scaricabili anche dal sito del dicastero, in cui i viaggiatori vengono messi in allerta, raccomandando loro, se di ritorno dalle zone interessate, di tenere sotto controllo il proprio stato di salute per almeno 7-10 giorni, nel caso in cui si ritenga di essere stati esposti, durante il recente viaggio, a contatto con suini o con persone affette dall’influenza che sta creando allarme in tutto il pianeta.

A chi è di ritorno da Usa e Messico, nell’opuscolo scritto in lingua italiana e in inglese, si raccomanda inoltre, nel caso in cui si accusasse febbre o sintomatologia simil-influenzale (come faringite, tosse secca, mal di testa, dolori muscolari), di consultare telefonicamente un medico segnalando il recente viaggio e l’eventuale contatto con suini o persone influenzate.

A chi invece si appresta ad approdare nelle aree interessate da focolai di influenza suina, nell’opuscolo si consiglia di evitare la visita di mercati o di fattorie in cui si può venire a contatto con suini; consumare cibi a base di carne suina solo dopo accurata cottura; evitare di portare le mani a contatto con occhi, naso e bocca; lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con detergenti a base di alcol.

La vaccinazione con i tradizionali vaccini antinfluenzali – ricorda inoltre l’opuscolo – pur sollecitando le difese immunitarie, probabilmente non è efficace nei confronti di questa specifica infezione. Si ricorda anche che l’influenza suina non viene trasmessa attraverso il cibo, e si sottolinea come non vi sia alcun rischio di infezione attraverso il consumo di carne suina cotta.


Questo l’ultimo comunicato del Ministero della Salute:


Il Ministero sta seguendo la situazione relativa ai casi umani di influenza suina in Messico e negli Stati Uniti “con estrema attenzione, in raccordo con gli altri Paesi europei, ma senza allarmismi e senza sottovalutazione”, come sottolineato dal Ministro Maurizio Sacconi. Nessun caso registrato in Italia al 27 aprile.

Come illustrato dal Sottosegretario alla Salute Prof. Ferruccio Fazio, sono state allertate già dal 24 aprile la rete di controllo Influnet del Ministero, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, e le altre strutture per la sorveglianza del virus sul territorio.

Gli Uffici di sanità marittima ed aerea del Ministero sono pronti a fornire informazioni per i viaggiatori da e per i due Paesi in cui si sono verificati casi umani di influenza “suina”.

A partire dal 28 aprile i cittadini-viaggiatori potranno rivolgersi al numero di pubblica utilità 1500 del Ministero per ricevere informazioni sull’influenza “suina”. Il numero 1500, gratuito, sarà attivo tutti i giorni dalle ore 8 alle ore 20. Rispondono medici e operatori del Ministero, appositamente formati.

Il Ministero sin dal 24 aprile ha riunito in seduta permanente una Task Force di esperti e continua a monitorare ora per ora l’evolversi della situazione in collegamento con gli organi europei e internazionali. Sono stati allertati anche gli assessorati alla sanità delle Regioni e delle Province e autonome, sottolineando l’opportunità di evitare inutili allarmismi.

E’ ancora in fase di valutazione l’opportunità di assumere iniziative relative a controlli alle frontiere.

L’Italia dispone di un preciso Piano concordato con gli altri Stati dell’Unione Europea di preparazione e risposta ad un’eventuale pandemia influenzale e di ampie scorte di farmaci antivirali da utilizzarsi in caso di necessità.

OPUSCOLO INFORMATIVO PER VIAGGIATORI IN PARTENZA PER MESSICO E USA

Alcune regioni del Messico e degli Stati Uniti d’America (California,Texas) sono attualmente interessate da focolai di influenza “suina” (swine flu). L’influenza suina è un infezione virale acuta dell’apparato respiratorio dei suini, animali in cui sono frequenti le infezioni inapparenti. I sintomi negli animali sono: febbre alta ad esordio rapido, torpore, perdita di appetito, difficoltà di respiro e tosse; la mortalità è bassa e la guarigione avviene nell’arco di 7-10 giorni. Infezioni da virus influenzali di origine suina si manifestano anche in uccelli selvatici e domestici, cavalli ed esseri umani, ma la trasmissione tra specie diverse è rara .
Nell’uomo infezioni da virus dell’influenza suina sono state riscontrate occasionalmente fin dagli anni 50, e la malattia umana è fondamentalmente simile dal punto di vista clinico alla classica influenza stagionale. Tuttavia, sono possibili complicazioni gravi quali la polmonite e casi mortali. I casi di influenza suina nell’uomo si manifestano usualmente dopo esposizione e contatti ravvicinati (1-2 metri) con suini, ma non in seguito a contatti indiretti. Non si esclude la possibilità di trasmissione di tale infezione da persona a persona.
L’influenza suina non viene trasmessa attraverso il cibo e si sottolinea come non vi sia alcun rischio di infezione attraverso il consumo di carne suina cotta .

Nei riguardi di tale infezione, si raccomandano le seguenti misure:

* Evitare la visita di mercati o di fattorie in cui si può venire a contatto con suini, che potrebbero essere infetti
* Consumare cibi a base di carne suina solo dopo accurata cottura
* Evitare di portare le mani a contatto con occhi, naso e bocca.
* Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con detergenti a base di alcool
* La vaccinazione con i tradizionali vaccini antinfluenzali (vaccini stagionali), pur sollecitando le difese immunitarie, probabilmente non è efficace nei confronti di questa specifica infezione

OPUSCOLO INFORMATIVO PER VIAGGIATORI IN ARRIVO DA MESSICO E USA

Alcune regioni del Messico e degli Stati Uniti d’America (California,Texas) sono attualmente interessate da focolai di influenza suina (swine flu), infezione virale acuta causata da virus influenzali suini, che si manifesta nell’uomo con sintomi simili a quelli della influenza classica

Nel caso in cui:
Ella ritenga di essere stato esposto, durante il Suo recente viaggio, a contatti con suini, o con persone affette da influenza suina

Ella dovrebbe:
* tenere sotto controllo il Suo stato di salute per almeno 7-10 giorni.
* Se durante questo periodo dovesse accusare febbre e sintomatologia simil-influenzale (come faringite, tosse secca, mal di testa, dolori muscolari, ecc), Le raccomandiamo di consultare, telefonicamente, un medico o contattare i numeri telefonici che le verranno indicati, segnalando il Suo recente viaggio e l’eventuale contatto con suini o persone affette da influenza.

INFLUENZA SUINA DOMANDE E RISPOSTE

Cos’è l’influenza suina?
L’influenza suina è una malattia respiratoria acuta dei maiali causata da virus influenzali del tipo A, che causano abitualmente epidemie di influenza tra i suini. I virus dell’influenza suina causano alti livelli di malattia e bassa mortalità nei maiali. I virus dell’influenza suina possono circolare tra i maiali in tutti i mesi dell’anno, ma la maggior parte delle epidemie si manifestano nel tardo autunno ed in inverno, così come accade per le epidemie nella popolazione umana. Il virus dell’influenza suina classica (virus influenzale A/H1N1 è stato isolato per la prima volta negli anni 30 del secolo scorso.

Quanti sono i virus dell’influenza suina?
Come tutti i virus influenzali anche quelli dell’influenza suina mutano continuamente: i maiali possono essere infettati dai virus del’influenza aviaria così come da quelli dell’influenza suina. Quando virus influenzali di differenti specie animali infettano i suini, i virus possono andare incontro a fenomeni di “riassortimento” e nuovi virus che sono un mix di virus umani/aviari/suini possono emergere. Nel corso degli anni, sono emerse diverse varianti di virus influenzali suini; al momento, nei maiali sono stati identificati 4 sottotipi principali di virus influenzali di tipo A: H1N1, H1N2, H3N2, and H3N1. Comunque, la maggior parte dei virus isolati recentemente nei maiali sono stati H1N1.

L’influenza suina può infettare l’uomo?
I virus dell’influenza suina non infettano normalmente l’uomo. Comunque, possono verificarsi infezioni umane sporadiche con virus influenzali suini. Comunemente questi casi di infezione umana da virus influenzali suini si manifestano in persone con esposizione diretta ai maiali (per esempio lavoratori addetti ad allevamenti e industrie suinicole, frequentatori di fiere zootecniche) .

Quali sono i sintomi dell’influenza suina nell’uomo?
I sintomi dell’influenza suina sono simili a quelli della “classica” influenza stagionale e comprendono: febbre, sonnolenza, perdita d’appetito, tosse. Alcune persone con influenza suina hanno manifestato anche raffreddore, mal di gola, nausea, vomito e diarrea. Come l’influenza stagionale, anche l’influenza suina può causare un peggioramento di patologie croniche pre-esistenti e in passato sono stati segnalati casi di complicazioni gravi (polmonite ed insufficienza respiratoria) e decessi associati ad infezione da virus dell’influenza suina .

Quanto à grave l’influenza suina nell’uomo?
Come l’influenza stagionale, l’infezione da virus influenzale suino nell’uomo può presentarsi in forma lieve o grave.

Le persone possono prendere l’influenza suina mangiando carne di maiale?
No, i virus dell’influenza suina non sono trasmessi dal cibo; non si può contrarre l’influenza suina mangiando maiali o prodotti a base di carne di maiale. Mangiare carne maneggiata in maniera appropriata, carne cotta e prodotti a base di carne suina. Cuocere la carne a temperatura interna di 70-80 ° gradi uccide il virus dell’influenza suina, così come gli altri batteri e virus.

Come si trasmette l’influenza suina?
I virus influenzali possono essere trasmessi direttamente dai maiali all’uomo e dall’uomo ai maiali. Le infezioni umane con virus influenzali di origine suina si manifestano con maggiori probabilità in persone che hanno contatti ravvicinati con i suini , come negli allevamenti o nelle fiere zootecniche. E’ possibile anche la trasmissione da persona a persona. Si ritiene che ciò accada con le stesse modalità di trasmissione dell’influenza stagionale, cioè attraverso la diffusione di goccioline di secrezioni naso-faringee con la tosse e lo sternuto. Le persone possono anche infettarsi toccando superfici contaminate con secrezioni infette e e poi portando alla bocca e al naso le mani. Per questo il lavaggio delle mani è una misura molto importante per ridurre il rischio di infezione.

Il virus di quest’epidemia in Messico e USA è contagioso?
Ci sono evidenze, stabilite dai CDC degli Stati Uniti d’America, che il virus responsabile dei casi negli Stati Uniti si sta diffondendo da persona a persona: comunque in questo momento non è possibile sapere quanto facile sia questa trasmissione.

Come si può diagnosticare l’infezione da virus influenzali suini nell’uomo ?
Per la diagnosi di influenza suina A è necessario raccogliere un campione di secrezioni respiratorie (tampone nasale o faringeo) entro i primi 4 – 5 giorni dall’inizio dei sintomi (quando è maggiormente probabile che la persona elimini i virus). Comunque, alcune persone e in particolar modo i bambini possono eliminare il virus influenzale per 10 giorni e più. L’identificazione del virus dell’influnza suina  richiede l’invio del campione ad un Laboratorio di riferimento della rete Influnet, con il coordinamento dell’Istituto supeiore di sanità..

Quali farmaci possono essere usati per trattare le infezioni da virus influenzali suini nell’uomo?
Sono disponibili diversi tipi di farmaci antivirali per il trattamento dell’influenza: amantadina, rimantadina, oseltamivir e zanamivir . Mentre la maggior parte dei virus dell’influenza suina si sono rivelati suscettibili a tutti e quattro i farmaci, i virus influenzali suini isolati recentemente dagli uomini sono resistenti alla amantadina e alla rimantadina; pertanto solo oseltamivir e zanamivir sono raccomandati per il trattamento / prevenzione dell’Influenza umana da virus influenzale suino

Quante epidemie di influenza suina si conoscono?
Probabilmente l’epidemia più conosciuta è quella che ha colpito i soldati di Fort Dix , New Jersey (USA), nel 1976 , con circa 200 casi tra i soldati presenti nel campo. Il virus causò malattie con segni radiologicamente evidenti di polmonite in almeno 4 soldati e 1 decesso: tutti i colpiti erano precedentemente in buona salute . Il virus si era trasmesso attraverso contatti stretti nel corso di sedute di addestramento, con trasmissione limitata al di fuori di questo contesto. Si ritiene che il virus abbia circolato per un mese , per scomparire spontaneamente. La fonte del virus , il momento esatto della sua introduzione a Fort Dix e i fattori che possono avere influenzato la sua diffusione e durata sono sconosciuti. L’epidemia potrebbe essere stata causata da un virus animale introdotto in contesto di particolare affollamento nel periodo invernale .Il virus influenzale suino isolato dai soldati di Fort Dix fu denominato A/New Jersey/76 (Hsw1N1). L’episodio fu alla base di una estesa campagna di vaccinazione antinfluenzale nel 1977.

Fonte: CDC e Ministero Lavoro, Salute e Politiche Sociali – Direzione generale Prevenzione sanitaria


Influenza suina: situazione aggiornata al 27 aprile

27 aprile: nessun caso in Italia, confermato un caso in Spagna, il primo in Europa

Non sono stati segnalati casi confermati di influenza “suina”nel nostro Paese e non si è ravvisata la necessita di assumere iniziative relative a controlli alle frontiere. Il riepilogo della situazione internazionale, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è il seguente: in Messico 20 casi confermati in laboratorio di influenza suina A/H1N1 (oltre mille casi sospetti segnalati e 49 decessi). Negli Stati Uniti, i casi confermati sono 40 (28 a New York, 7 in California, 2 in Texas, 2 in Kansas e 1 in Ohio) e non è stato segnalato alcun decesso. Oggi è giunta la conferma di 4 casi confermati in Canada e 1 in Spagna.

Aggiornamenti situazione Messico e Stati Uniti

“Ci sono ancora molte domande che hanno bisogno di riposte sulla trasmissione dei casi di influenza suina in Messico”, e sulla vicenda “c’è massima allerta“. Lo ha detto il portavoce dell’Organizzazione mondiale della sanità, Gregory Hartl, in una conferenza stampa telefonica internazionale appena conclusasi. L’Organizzazione mondiale della Sanità potrebbe decidere di elevare il livello di allerta per la febbre suina dal grado 3 al grado 4 o al 5.

Si aggrava intanto il bilancio dei morti per l’influenza suina in Messico e sale l’allerta internazionale. L’Unione Europea ha convocato un incontro straordinario sulla questione mentre negli Stati Uniti è scattata l’emergenza sanitaria. In Spagna è stato confermato un caso.

E’ salito a 149 il numero dei morti per l’epidemia influenzale in Messico. Ad annunciarlo e’ stato il ministro della Sanita’ messicano, Jose’ Angel Cordova Villalobos, precisando tuttavia che non e’ ancora stata stabilita la cifra esatta dei casi di decessi attribuibili al virus dell’influenza suina.

“I casi sono 1.614”, ha aggiunto il ministro specificando che al momento rimangono in ospedale 4-500 persone e che il 60% degli ammalati e’ guarito in maniera “soddisfacente”. Per ridurre il contagio scuole e universita’ rimangono intanto chiusi a Citta’ del Messico e nell’omonimo stato federale, dove abita il 20% dei 105 milioni di cittadini messicani.

E’ in programma intanto a Lussemburgo e non a Bruxelles l’incontro straordinario dei ministri della Sanita’ dell’Ue del 30 aprile. E’ quanto e’ emerso nel corso del Consiglio affari generali e relazioni esterne che riunisce oggi nel Granducato i ministri degli Esteri dei Ventisette. A quanto si apprende, il capo della diplomazia lussemburghese, Jean Asselborn ha ricordato che il consiglio straordinario e’ stato convocato il 30 aprile, dunque in un mese in cui le riunioni dei Ventisette hanno luogo nel suo paese. Nessuno ha obiettato e dunque e’ questa la linea passata oggi.

Il presidente della Commissione Ue Jose’ Manuel Barroso, rassicura comunque che “al momento, la situazione di emergenza della salute pubblica per quanto riguarda l’influenza suina e’ limitata al continente americano”. Poi, ammonisce il commissario europeo alla Salute Androulla Vassiliou, “occorre evitare viaggi non essenziali nelle aree infette”. La Commissione Europea e’ pronta a “prendere tutte le decisioni appropriate” per “rispondere ad ogni eventuale emergenza” in Europa. Vassiliou ha quindi ammesso che “c’e’ molta preoccupazione perche’ l’influenza suina puo’ rappresentare una minaccia globale”.

Comunque, aggiunge il numero uno della Direzione Generale Salute della Commissione europea, Robert Madelin, “tutte le esperienze e tutte le simulazioni che abbiamo condotto mostrano che azioni drastiche come la chiusura delle frontiere rallentano molto poco, solo di qualche giorno, il propagarsi di un virus pandemico mentre costano enormemente sul piano umano e sul piano economico”.

Proprio in Europa è stato confermato il primo caso di febbre suina in Spagna. Lo ha affermato il ministro della Salute Trinidad Jimenez, spiegando che si tratta di un giovane di 23 anni, ricoverato all’ospedale generale di Almansa (Albacete). Il ragazzo era tornato da un viaggio studio in Messico il 22 aprile scorso. Altre 19 persone, in diverse aree della Spagna, sono state sottoposte al test per capire se siano affette dallo stesso virus H1N1 che ha colpito il Messico e poi gli Usa. In ogni caso, si legge su ‘El Mundo’ on line, il ministro ha assicurato che ne’ il paziente con febbre suina confermata, ne’ gli altri sospetti sono in condizioni gravi.

Negli Usa sono stati registrati altri nuovi 20 casi, che portano il totale a 40. Il presidente Barack Obama ha detto come “la diffusione dell’influenza suina sia fonte di preoccupazione e richieda uno stato di allerta piu’ elevato”, ma come non sia ancora “fonte di allarme”.

Anche in Svizzera cinque pazienti potrebbero essere malati e sono attualmente sottoposti ad esami medici. Nel frattempo, le autorità di Pechino hanno comunicato che non si è verificato nessun caso di influenza suina in Cina e che la “situazione e’ strettamente sotto controllo e stiamo informando i cittadini sui mezzi per prevenire l’infezione”.

Sono invece sei i casi di febbre suina riportati in Canada dove il responsabile della sanita’ pubblica, David Butler-Jones, ha riferito a Ottawa che si tratta di persone di giovane eta’, residenti in Nova Scotia e British Columbia, che erano state di recente in Messico.

Le autorita’ sanitarie di frontiera, ha precisato Butler-Jones, stanno gia’ effettuando i controlli sui viaggiatori che presentano sintomi del virus H1N1 e vengono distribuiti negli aeroporti degli opuscoli che spiegano come individuare i sintomi della malattia.



Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

n/a