Febbre suina: l'Europa è contagiata, in Italia pronte 40 milioni di dosi antivirali

L’influenza suina è arrivata in Europa. Dopo aver fatto 149 morti in Messico, il virus viene segnalato ormai in diversi Paesi del Vecchio Continente. I casi accertati e confermati al momento sono tre: uno in Spagna e due in Scozia.

Cresce dunque la paura in Europa. Ma in Italia si raccomanda di evitare ogni allarmismo. Il nostro Paese è già pronto ad affrontare i primi eventuali casi di febbre suina che dovessero verificarsi. E’ quanto assicura il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio dopo le dichiarazioni “diffuse da organi di informazione relative alle scorte di antivirali dell’Italia”.

Gli antivirali stoccati all’ex ministero della Salute “ammontano a circa 40 milioni di dosi, di cui circa 30 milioni di farmaco oseltamivir (Tamiflu) e circa 10 milioni di dosi di zanamivir (Relenza)”. Dunque “il Paese e’ in grado di fronteggiare sicuramente il trattamento dei casi di influenza suina che dovessero inizialmente verificarsi sul territorio nazionale” spiega Fazio in una nota.

“Per prolungare la durata efficace del principio attivo oseltamivir, questo e’ stato acquistato in massima parte in forma di polvere la cui durata e’ di 10 anni, mentre quella del prodotto incapsulato e’ di 5 anni. Una scorta di 60mila dosi di Tamiflu pronto per l’uso e’ comunque gia’ disponibile”. Per il trattamento dei casi di influenza, prosegue Fazio, “occorre un ciclo di 10 dosi del farmaco a persona (2 capsule x 5 giorni). Pertanto, rammentando che gli antivirali sono uno strumento che insieme alle altre misure possono contribuire a limitare il diffondersi dell’infezione – prosegue Fazio – si sottolinea che il Paese e’ in grado di fronteggiare sicuramente il trattamento dei casi che dovessero inizialmente verificarsi sul territorio nazionale“.

Il sottosegretario richiama quindi ”al senso di responsabilita’ pregando di non rilasciare dichiarazioni foriere di inutili e pericolosi allarmismi“.

Leggi gli opuscoli e le dichiarazioni del Ministero della Salute

Allarme febbre suina: "decalogo" per i viaggiatori rilasciato dal Ministero della Salute, domande e risposte, situazione aggiornata al 27 aprile, confermato primo caso in Europa, Oms pronta a dichiarare lo stato di massima allerta, in Messico 149 morti, altri 20 casi negli Stati Uniti

Si tratta di due distinti opuscoli, scaricabili anche dal sito del dicastero, in cui i viaggiatori vengono messi in allerta, raccomandando loro, se di ritorno dalle zone interessate, di tenere sotto controllo il proprio stato di salute per almeno 7-10 giorni, nel caso in cui si ritenga di essere stati esposti, durante il recente viaggio, a contatto con suini o con persone affette dall’influenza che sta creando allarme in tutto il pianeta.

A chi è di ritorno da Usa e Messico, nell’opuscolo scritto in lingua italiana e in inglese, si raccomanda inoltre, nel caso in cui si accusasse febbre o sintomatologia simil-influenzale (come faringite, tosse secca, mal di testa, dolori muscolari), di consultare telefonicamente un medico segnalando il recente viaggio e l’eventuale contatto con suini o persone influenzate.

A chi invece si appresta ad approdare nelle aree interessate da focolai di influenza suina, nell’opuscolo si consiglia di evitare la visita di mercati o di fattorie in cui si può venire a contatto con suini; consumare cibi a base di carne suina solo dopo accurata cottura; evitare di portare le mani a contatto con occhi, naso e bocca; lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con detergenti a base di alcol.

La vaccinazione con i tradizionali vaccini antinfluenzali – ricorda inoltre l’opuscolo – pur sollecitando le difese immunitarie, probabilmente non è efficace nei confronti di questa specifica infezione. Si ricorda anche che l’influenza suina non viene trasmessa attraverso il cibo, e si sottolinea come non vi sia alcun rischio di infezione attraverso il consumo di carne suina cotta.


Questo l’ultimo comunicato del Ministero della Salute:
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Allarme febbre suina, allerta Oms: rischio di pandemia. Ma il Ministero della Salute minimizza: in Italia alta sorveglianza

Oltre 60 vittime in Messico. Le autorità del Paese hanno disposto la chiusura degli edifici pubblici e la distribuzione di mascherine. Il ministero della Salute segnala che l’Italia ”dispone di un preciso piano di risposta” e di ”ampie scorte di farmaci antivirali”. Pasini: ”Evitare viaggi in Messico e Usa”. Cia: ”In Italia nessun pericolo e allevamenti sicuri” . Animali esotici e cibi etnici, il virologo avverte: c’è il rischio di infezioni

E’ massima allerta per l’influenza suina che sta facendo vittime in Messico e registra alcuni casi, almeno 8, negli Stati Uniti. Intanto, in Italia è stata attivata la rete di controllo del ministero della Salute e il sottosegretario Fazio rassicura circa la disponibilità di scorte di farmaci antivirali.

Le autorità messicane hanno ordinato ieri la chiusura delle scuole e degli altri edifici pubblici di Città del Messico, per contenere l’epidemia di febbre suina che avrebbe fino ad ora, da metà marzo, provocato la morte di 68 persone in tutto il Paese. Queste le cifre fornite dall’Ambasciata americana in Messico citata dalla Cnn. Tutte le manifestazioni pubbliche sono state inoltre sospese e ai cittadini sono state distribuite mascherine.

Secondo quanto ha reso noto il ministero della sanità messicano, sarebbero 900 le persone affette dal virus.
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