Le ultime parole famose di Matteo Renzi.

Ormai ovunque Matteo Renzi, un trascorso partito dalla Tv (doppio slalom e la ruota della fortuna) e concluso in denunce per sottrazione di fondi pubblici all’epoca della sua presidenza della Provincia di Firenze (e chissà che altro verrà fuori), sta però vivendo la sua catarsi grazie ad una stampa ed una tv assolutamente compiacente, tanto da definirlo come il Salvatore dell’Italia.

E chissà, se continuano così, forse del mondo stesso. E gli allocchi ci cascano.

Peccato però che basterebbe ascoltarlo bene, in quello che dice oggi e domani nega, per rendersi conto che sarebbe perfetto per le televendite, un novello Mastrota con nei a carico,  non certo come il nuovo che avanza, fingendo di dimenticare il suo passato DC, concomitante con la nascita delle prime protuberanze facciali.

Per divertimento, ma anche per aprire gli occhi a coloro che lo incensano, mi sono dilettata a raccogliere “LE ULTIME PAROLE FAMOSE DI RENZIE”.

Ed è un problema, perchè ne ha dette talmente tante di castronerie, e continua imperterrito e convinto,  che ne uscirebbero più volumi della Treccani, altro che le barzellette su Totti.

Non vado in ordine cronologico, ma in base a come me le ricordo.

Parto da quelle portasfiga:

“il PD bloccherà la porcata sulle slot”: ed infatti, pochi giorni dopo, 118 senatori PD hanno votato l’emendamento vergogna sulle slot.

“Io sto dalla parte di Marchionne, di chi sta investendo sul futuro delle aziende, quando tutte le aziende chiudono, è un momento in cui bisogna cercare di tenere aperte le fabbriche.” : a parte che al solito dimostra di non capire niente di italiano, Marchionne ha praticamente chiuso tutto in Italia e sta puntando su Polonia, Serbia ed Usa. Qualcuno lo informi.

“Attenzione. Decidere non significa non ascoltare nessuno. Al contrario: è importante ascoltare tutti. Ma poi bisogna agire. Altrimenti la discussione politica diventa il bar dello sport: tutti dicono la loro, ma alla fine non cambia nulla.”: più dc di così, altro che cambiare il verso.

“Un fiorentino sopporta tutto. L’importante è evitare – accuratamente – di passare da bischero, espressione difficilmente traducibile”: sarà, ma ho come l’impressione che i suoi cittadini fiorentini morirebbero dalla voglia di spiegare a chiunque perchè lui ne è l’espressione vivente.

“A Firenze non è mai successo nulla di simile – riferendosi allo sciopero di Genova che ha bloccato la città per quattro giorni: esattamente dopo due giorni, l’Ataf fiorentina entra in sciopero totale, e tramite twitter  comunica che lo sciopero di oggi avrà luogo per l’intera giornata per il mancato rispetto delle fasce di garanzia. Firenze completamente bloccata.

Poi ci sono le incomprensibili:

La politica deve essere conquista, deve essere senza rete. Bisogna sudare e combattere, essere pronti a rimettersi in gioco. Come diceva Clint Eastwood: se vuoi una garanzia, allora comprati un tostapane. Eh?????? Sottotitoli???

“Noi, parlo della mia generazione, siamo ad un bivio. Dobbiamo scegliere se fare i polli di batteria o avere il coraggio di usare un linguaggio diverso”: io non sarò coltissima, ma mi impegno ogni giorno per imparare qualcosa di più. Giuro, non riesco a capirlo. E mi chiedo chi va ai suoi comizi, in quanti lo capiscono o in quanti seguono la clap e applaudono con lei, svegliati di colpo?

Si arriva alle celeberrime:

“Se cambia il Ministro della Giustizia, il Governo Letta è più forte, non più debole. La Cancellieri dice ai giornali: se ci fosse stato il vecchio Pd mi avrebbe difeso.Non so. Io spero che ci sia un Pd nuovo. E lo spero per l’Italia, non per Cancellieri. Sono per le sue dimissioni, indipendentemente dall’avviso di garanzia o meno” : eh si Renzie, tu si che hai polso, il partito ti segue proprio alla lettera, ti rottama. E poi sceglie per i fatti suoi e salva la Cancellieri. Lui, ancora sconfitto, si difende dicendo che è stata proprio salvata dal vecchio PD, ma con lui le cose saranno diverse. Si, ci crediamo proprio.

“Mi dicono sempre: Matteo, come fai a essere di sinistra se non parli di lavoro? Ma essere di sinistra non vuol dire parlare di lavoro, ma crearlo.” Genio, ed infatti eccolo lì, partorisce la soluzione di una disoccupazione mai avuta fino ad ora in Italia: il Jobs Act, perfettamente spiegato da un articolo de Il Fatto Quotidiano. Bellissime parole proposte, ma alla fatidica domanda: e dove prende i fondi? Il genio si ritira.

Concludo con le dichiarazioni del dopo vittoria delle primarie, certo, gli hanno messo contro due zombie, avesse perso anche questa volta pur di farlo vincere gli avrebbero messo come avversari due evasi per pluriomicidio. Già, perchè io sono convinta che il vecchio PD l’abbia fatto vincere per toglierselo di torno in fretta, conoscendo il tipo, da vecchie volpi sono consapevoli che il ragazzetto in breve tempo si sarebbe tirato la zappa sui piedi.

E così sta succedendo, nonostante sia dappertutto a ripetere le stesse parole, che risultano essere meno comprensibili persino di un discorso di Luca Giurato.

 Purtroppo, anche queste dichiarazioni sono state puntualmente disattese:

“Se vinco io  metto i più bravi, basta con le correnti e gli amici degli amici”: vinto ha vinto. Peccato che fino ad ora, coi fatti ha smentito queste parole, tenendosi vicini gli amici come fece in Provincia, per il quale è stato condannato, ed al Comune di Firenze, anche lì indagato. E così, volere gli amici attorno che gli dicono sempre ciò che il suo ego pretende di sentire, lo porterà alla fine prima ancora di iniziare. Esattamente come la sua spocchia: Fassina chi? Scemo, Fassina, l’unico che ha avuto le palle di mandarti a quel paese, dati alla mano, come meritavi. Vedremo cosa farai genio.

“Io non mi voglio candidare Premier nè far cadere Letta, mi ricandiderò sindaco di Firenze”: una delle migliori, lui parla e il suo partito fa tutto l’opposto, ogni sua parola fa perdere credibilità al Governo e di certo i fiorentini non lo rivoteranno. Mia nonna direbbe: el ghe riva mia, l’è un tubia.

“Questa è la fine di un gruppo dirigente della sinistra, non della sinistra. Stiamo cambiando giocatori, non stiamo cambiando la parte del campo. Abbiamo l’ambizione di cambiare l’Italia, non di cambiare il governo”:  per intanto il suo braccio destro, la Serracchiani, è stata beccata ad aumentarsi lo stipendio, usare voli di Stato a uffa, insomma, le solite vecchie abitudini di TUTTA la classe politica. Alla domanda come vuole cambiare l’Italia, risponde tranquilli, io sono di sinistra.

Su una però sono completamente d’accordo:

GLI ITALIANI SI SONO DIMOSTRATI MIGLIORI DELLA LORO CLASSE DIRIGENTE.

CI CONTO,  QUANDO ALLE POLITICHE NON CREDERANNO AL PAROLAIO E LO ROTTAMERANNO, a favore di chi ha davvero a cuore il nostro interesse, e non il suo conto in banca.

E non è il caso di Renzi: appena denunciato da un cittadino di Firenze perchè i 120.000 € chiesti alla Ferrari per una mostra sul Ponte Vecchio non sono MAI entrati nelle casse comunali.

Renzie, dimostra come stai cambiando verso: DICCI DOVE LI HAI MESSI.

Dammi retta, è la tua ultima occasione.

Non la mia, ho idea che avrò ancora materiale per scrivere una seconda puntata.

 

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