L’alluvione a Genova hai i suoi Angeli: siate benedetti. L’Italia più bella.

Ottobre 2014: ennesima alluvione a Genova.

Mi chiedo: ma quante altre ne dovrà subire Genova prima che qualcuno da Roma decida di intervenire definitivamente?

Quanti morti? Feriti? Case distrutte? Scuole devastate? La speranza di un futuro per i Genovesi sommersa da acqua e fango? Quante volte Genova dovrà ricominciare da capo?

In questi giorni si assiste da parte dei politici al più infame gioco che sono soliti fare in queste situazioni: lo scaricabarile.

E’ colpa tua, no, è colpa tua, no i fondi ci sono ma sono bloccati, no i fondi se li sono mangiati…

Ma lì c’è gente che soffre, che ha perso tutto.

Ieri ho sentito un audio che mi ha fatto rabbrividire: una persona che chiamava i soccorsi dicendo che stava vedendo una famiglia dentro un’auto che veniva trasportata via dal fiume, ed i soccorsi rispondevano: non possiamo arrivare, provi ad urlare di scendere dall’auto, ma l’unica cosa che potete fare è cercare di mettervi in sicurezza.

Come? Chiede la Signora.

La risposta: come vi sembra più sicuro.

Poveri servizi di emergenza… si lamentano, non sono stati avvisati e messi in stato d’allerta. Non sono addestrati ad affrontare situazioni del genere. Se una persona chiama in preda al panico, forse bisognerebbe essere in grado di calmarla, riportarla ad un livello più razionale che emotivo, perchè in quel momento quella sarebbe la sua salvezza.

Youtube è pieno di video. Io ne metto uno, ma quello che non avete visto in tv cercatelo sulla rete, lì troverete tutto:

Ma la smettiamo di prenderci in giro? La smettiamo di giocare sulle vite delle persone? Sono almeno 20 anni che Genova è masscrata da alluvioni, dovute al mancato rispetto della politica della natura, consentendo a suon di mazzette costruzioni che inevitabilmente si sapeva avrebbero creato smottamenti e danni: un Vajont ripetuto.

Dopo sono finiti i 35 milioni di euro stanziati dopo l’alluvione del 2011 per mettere in sicurezza del fiume Bisagno, in totale disprezzo di chi ha perso tutto, anche la vita?

Blocco Tar, burocrazia, gare d’appalto truccate.

MERDE. NON VI MERITATE ALTRO NOME SE NON QUESTO: MERDE.

Un vecchio proverbio ligure dice: “Se i disonesti fossero nuvole, ci sarebbe sempre il diluvio.”

Purtroppo per Genova è così.

MA.

Di fronte alla completa assenza delle istituzioni ( non siamo in tempi di campagne elettorali), ecco che la parte bella della nostra Italia, quella che ci rende orgogliosi di essere italiani, si muove in massa per aiutare.

GLI ANGELI DEL FANGO: arrivano da ogni regione, da ogni luogo, pronti ad aiutare una popolazione in ginocchio, spalare fango, ripulire strade, aiutare cittadini disperati, far ridere i loro bambini.

Loro non aspettano ordini, ma corrono in aiuto di chi ha bisogno.

Loro non vogliono mazzette, sono ripagati da un grazie detto tra le lacrime.

Loro non sentono la stanchezza: sono tantissimi volontari e non smettono fino a che non vedono la situazione sotto controllo.

Loro non hanno paura di sporcarsi le mani con il fango, già, vien da pensare, allo stesso vergognoso modo in cui la politica non ha paura di sporcarsi le mani con denari sporchi.

Ma è un esempio che non regge: Loro sono Angeli, il resto è melma da ributtare in blocco da dove è arrivata.

Magari sono precari, disoccupati, padri e madri di famiglia, ci sono persino dirigenti e colletti bianchi: nella vera gara di solidarietà non conta cos’hai, ma chi sei.

Mi inchino di fronte a tanta bellezza e prego affinchè siate benedetti sempre.

Però chi mi conosce sa che non taccio, e non ho intenzione di farlo ora.

In concomitanza con questo disastro devastante, si teneva al Circo Massimo a Roma la kermesse un po’ musicale un po’ peracottara di Beppe Grillo. Genovese lui stesso.

Ha dedicato ben 3 minuti contati a quello che stava succedendo nella sua città. Tutto il resto parole, propaganda, abbiamo più tessere di questo e quest’altro. Ed infatti chi è stato presente ha ammesso che l’affluenza non è stata quella che si aspettavano.

Allora, caro Grillo, al posto di sparare le solite puttanate, alle quali non seguono i fatti, al posto di accettare di diventare uno strumento di distrazione di massa, PERCHE’ NON HAI DETTO: RAGAZZI, GRAZIE PER ESSERE QUA, MA GENOVA HA BISOGNO DI TUTTE LE NOSTRE MANI?

Ti avrebbero seguito, saresti diventato un eroe, e invece dimostri ancora una volta che sei uomo del Britannia, non dell’Italia che soffre.

E come minimo, per rispetto a quello che stava succedendo, avresti dovuto dire STOP e bloccare tutto.

Non aggiungo altro, se non un piccolo sassolino: per tutti coloro che hanno partecipato, vantandosi di essere il cambiamento per l’Italia, imparate dall’umiltà di tante persone che sono a spalare il fango, mentre voi ballate con Bennato bevendovi una birra.

Angeli da una parte, italioti dall’altra.

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