Jobs Act in sintesi

Premetto: a me sta storia che si debbano dare alle “azioni” di governo nomi inglesi e non italiani fa altamente alterare. Semplicemente perchè è uno strumento di manipolazione che impedisce alle persone di comprendere perfettamente di cosa di tratti, normalmente una sola.

Non fa differenza il Jobs Act, ovvero LA RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO.

In quanti sanno cosa significa e cosa comporta per le proprie posizioni, qualunque esse siano?

Questa è una brevissima sintesi del Jobs Act, che sostanzialmente aveva un solo punto, l’abrogazione dell’art. 18, che tra l’altro interessa una parte piccolissima del tessuto produttivo italiano: le grandi aziende, sovvenzionate da Stato e da Banche, nonostante i buchi neri che producono, e che dalla sua entrata in vigore possono licenziare chi vogliono dandogli quattro soldi.

 

Nessuna causa di lavoro più possibile, nessun tipo di tutela vera al lavoratore. Nulla di tutto questo. I grandi gruppi, ma bastano coloro che hanno più di 15 dipendenti, da oggi possono fare ciò che vogliono ed i lavoratori sono diventati solo numeri da sfruttare, definitivamente.

Lo voleva la Troika, e quel figlio di Troika di Renzi ha ubbidito.

Ne hai da essere fiero, specie ora che sia avvicina il tuo commissionariamento: sei finito politicamente, ma soprattutto finito come uomo. Un altro da aggiungere alla lista nera.

Ecco quello che il Jobs Act prevede:

Il contratto a tutele crescenti – Tutti i nuovi dipendenti di un’azienda saranno assunti con il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, tutele che cioè cresceranno in relazione all’anzianità di servizio. L’obiettivo è quindi di fare sì che questoasia la modalità base di assunzione che vada a rimpiazzare tutti i tipi di contratti atipici.

E questo, in un momento in cui le aziende chiudono perchè non supportate da Stato e banche, a che cazzo serve caro Renzi???

L’articolo 18 – Saranno reintegrati i lavoratori licenziati per motivi discriminatori, ma sarà possibile il reintegro anche per i licenziamenti disciplinari. Possibilità limitata solo ad alcune fattispecie e cercando di tipizzare il più possibile il funzionamento di questi reintegri, per ridurre al minimo la discrezionalità dei giudici. Per i licenziamenti economici che saranno considerati illegittimi resta invece solo l’indennizzo.

Sapete che significa? Basta che un’azienda dica che trattasi di licenziamento economico, e voi siete senza lavoro. Indennizzo tra le 2 e le 6 mensilità… forse… ma probabilmente anche meno, perchè non è stabilito ma lasciato alla discrezionalità dell’azienda.

Mansioni flessibili – Sarà più semplice far passare il lavoratore da una mansione all’altra, compreso il cosiddetto demansionamento, in caso di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale. Nel testo c’è un passaggio dedicato alla “tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita”.

Mansioni flessibili? Un lavoratore ha un compito da dieci anni, l’azienda decide una riorganizzazione, o dimostra che è in grado SENZA INVESTIMENTI IN FORMAZIONE di poter adempiere ad altra mansione, oppure scatta il licenziamento economico. Questa è la verità.

Riforma Aspi – Il vecchio sussidio di disoccupazione sarà rapportato a quanti contributi il lavoratore ha versato. Chi ha la “carriera contributiva” più importante avrà diritto a una maggior durata dell’Aspi, anche oltre ai 18 mesi massimi fissati fino a ora. L’Aspi sarà esteso anche ai collaboratori, almeno finché queste figure professionali non saranno definitivamente cancellate dal contratto a tutele crescenti. Per chi si troverà nelle situazione più difficili, potrebbe essere introdotto un “secondo Aspi”.

Chiedete a coloro che sono disoccupati da un anno quanto hanno percepito fino ad ora come sussidio di disoccupazione, Renzi sei un buffone, solo i pidioti ormai credono alle tue balle.

Riforma Cig – Non si potrà più autorizzare la Cig in caso di cessazione definitiva di attività aziendale. Ci saranno nuovi limiti di durata sia per la cassa integrazione ordinaria (che ora è di due anni) sia per quella straordinaria (che è di quattro). L’obiettivo è di assicurare un sistema di garanzia universale per tutti i lavoratori con tutele uniformi e legate alla storia contributiva del lavoratore.

No, caro Renzi, l’obiettivo finale è quello di NON avere più la cassa integrazione. Punto.

Tutela della maternità – Sarà estesa anche alle lavoratrici prive di contratto a tempo indeterminato, sarà fatto attraverso contratti di solidarietà “attivi” che dovrebbero permettere a tutti di conciliare meglio i tempi di lavoro e di vita.

Già il “dovrebbero” non è una certezza. Ma il caro Renzi sa cosa fanno le aziende anche alle dipendenti a tempo indeterminato non solo per la maternità, ma soprattutto se hanno figli malati a casa con nessuno che li può curare? Le più fortunate si vedono bruciare le ferie, le meno si trovano assenza ingiustificata e NON pagata. Tutelate le madri durante tutta la loro vita lavorativa. 

Agenzia per l’occupazione – Saranno rafforzato le politiche attive per favorire il venirsi incontro di domanda e offerta con la costituzione di un’agenzia nazionale per il lavoro, che nelle speranze del governo dovrebbe funzionare come nel modello tedesco.

Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh… ci siamo accorti che i centri per l’impiego non servono a nulla se non a rubare soldi pubblici? Alzi la mano chi ha trovato lavoro grazie a loro. Sono da abolire, punto. SPENDING REVIEW. E perchè diavolo dovremmo avere come esempio il modello tedesco? Cosa ti ha offerto la culona in cambio di questo Renzi?

Chiedo scusa, ma se questa è la riforma principe portata avanti da Renzi, no grazie, preferisco scendere.

E non sarò la sola. Fine della storia.

Ah, per coloro che credono che quello che è scritto qua sopra, consiglio di cercare online il servizio de La Gabbia di ieri sera, su un’eccellenza italiana, la ACC di Mel, svenduta ai cinesi che hanno imposto riduzione del personale, riduzione del salario del 20%, aumento delle ore lavorate, altrimenti grazie allo Jobs Act scatta il licenziamento economico.

E già che ci siete, cercatevi anche il servizio sui cinesi che trasferiscono in Cina illegalmente 10.000 € a botta, secondo la Guardia di Finanzia 3,7 miliardi solo lo scorso anno.

Pidioti è poco per descrivervi, voi che continuate a votare questi malandrini.

Lascia un commento

Una risposta a “Jobs Act in sintesi”

  1. Grazie della spiegazione, ma anche senza saperlo si poteva ben comprendere che la falsità era evidente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

n/a