Il mondo che vorrei

 

Ieri pomeriggio, dopo una giornata emotivamente infernale, torna mia figlia da scuola e mi chiede: puoi correggere il mio “penso e scrivo” prima che lo ricopio in bella?

Certo tesoro, rispondo.

Ci mettiamo sul divano, mentre leggo me la abbraccio perchè ho il bisogno di sentire la sua purezza e positività, e le chiedo: su cosa dovevi scrivere?

La risposta: sul mondo che vorrei.

Certo, è un tema tipico da scuola elementare. Ma in questo momento di grandi cambiamenti mondiali, assume un aspetto molto più profondo, solo pochi lo avvertono.

Comincio a leggere ed ho già gli occhi lucidi:

“Un giorno la mia mamma mi ha spiegato che il mondo è grande e che non tutti possono vivere bene come succede a me, anche se non ho tutto quello che sogno, come tanti nuovo lego friends e tanti giochi che vedo alla televisione. Ad esempio mi piacerebbe conoscere Violetta, però la mamma mi dice che sarà difficile. So che per la nostra famiglia non è un bel momento, ma con tanto amore e fiducia so che posso aiutare questo lo ho imparato da Ross. Ma se proprio devo dire che mondo vorrei penso di dover raccontare non il mio mondo ma quello di tutti. Allora vorrei che tutti i bambini fossero felici, non come le foto che ho visto di bambini che dormono per terra con le mosche che li sporcano. Vorrei un mondo dove si possono sapere tante cose, perchè come dice la mia mamma chi sa tanto è libero. Vorrei un mondo dove tutti sono liberi e possono realizzare i loro sogni. Ma soprattutto vorrei un mondo dove non vedo più piangere le persone perchè è difficile o perchè qualcuno fa loro del male: questo non è un sogno, è qualcosa che si può fare se lo vogliamo tutti.”

Non so come giudicherà la maestra questo scritto, hanno da sempre messo a mia figlia il bollino di bambina “lenta”, senza capire che era solo diversa, lei parla con la vera essenza dell’anima ed io prego affinchè non cambi mai. Ma francamente, poco mi interessa.

Ho abbracciato mia figlia fortissimo, e non mi sono vergognata di piangere: le ho spiegato che erano lacrime di gioia, perchè quello che ha scritto dovremmo scriverlo e pensarlo tutti.

Ed allora, le ho detto, facciamo così. Visto che il tuo “penso e scrivo” non è solo corretto ma stupendo, e mi hai insegnato tanto, adesso la mamma scrive il suo e tu lo correggi, d’accordo?

Era entusiasta, mi ha lasciata sola, con una raccomandazione: non essere troppo lenta perchè tra poco sta iniziando Mr. Bean alla tv e lo voglio vedere perchè mi fa tanto ridere.

Ed io comincio a scrivere, con l’anima, come ha fatto lei:

Il mondo che vorrei è semplice: vorrei che tutte le lacrime versate e le vite sacrificate in virtù della ricerca del potere economico assoluto di pochi singoli senza scrupoli, non vengano mai dimenticate, ma che diventino il trampolino di lancio per una nuova era, un nuovo inizio dove tutti gli esseri umani siano messi sullo stesso piano.
Nel mondo che vorrei non esistono sfruttatori e sfruttati, molto ricchi e persone che muoiono di fame, ladri di denari comuni ed indigenti, chi vive la vita con superficialità e chi se la toglie per disperazione.
Il mondo che desidero invece è colmo di persone che si aiutano a vicenda, in fratellanza. Non esistono più risorse illimitate per pochissimi e nulla per la maggioranza della popolazione mondiale, ma ciascuno di noi ha la disponibilità della medesima quantità necessaria per il proprio fabbisogno, per vivere sereni, perchè la Terra è colma di abbondanza per tutti.
A costo di sembrare scontata, il mondo che sogno non è pieno di guerrafondai, corrotti e corruttori, delinquenti, ladri, malignità, dolore. Al contrario, esiste armonia, pace, collaborazione, possibilità di crescita spirituale, mentale e materiale per chiunque ne faccia richesta: non è detto che tutti abbiano ambizioni troppo elevate, ma sarebbe corretto per costoro poterle seguire per il bene mondiale, e per gli altri vivere con tranquillità.
Il mondo che vorrei è colmo di luce ed onestà, tutti hanno un lavoro, una casa, tutti sono liberi di seguire le proprie tradizioni senza paura di essere perseguitati, tutti hanno la dignità di vita.
Questo è un sogno. Ma se tutti lo facessimo, come possiamo essere certi che non diventi la realtà? Siamo davvero così sicuri che non esistano forze a noi superiori che decidano di ascoltare le nostre aspirazioni?
Io no, anzi, io sono certa del contrario. 
Questo è in sintesi il mondo che vorrei: in un prossimo “penso e scrivo” racconterò come so che si può raggiungere.

 

Finito. Senza neppure rileggerlo corro in camera di mia figlia per farmelo correggere, con il solo pensiero che non sia qualcosa che possa lasciarla interdetta o possa in qualche modo sconvolgerla.

Ma la trovo addormentata, sotto le coperte: un volto d’angelo dal quale si vedono chiaramente raggi di luce.

Forse non lo sa, ma con quelle sue parole mi ha dato speranza: per la prima volta  dopo anni, riesco a dormire serenamente, pronta per qualsiasi altra prova mi troverò ad affrontare, qualunque essa sia.

Se se ne ricorderà, oggi glielo farò leggere e parleremo di questo, come facciamo tutte le sere, sole, abbracciate sul lettone.

E mentre mi sto per addormentare, non posso che ringraziare l’Universo per avermi donato un Essere così speciale, talmente tanto che mi chiedo se riuscirò sempre ad esserle di supporto.

In un focus mentale, penso a John Lennon e a quello che lui ha cantato ben prima di me, su un Nuovo Mondo.

Immaginiamo. Non è così impossibile. Basta volerlo.

And the world will be as One.

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