Sono morta a 16 anni per una bomba.

Sono una ragazza di 16 anni, piena di sogni, mi chiamo Melissa Bassi.

Tutti i giorni parto dalla mia cittadina natale, Mesagne, e con il pullman arrivo a Brindisi, dove frequento l’Istituto Morvillo-Falcone, intitolato alla memoria della Moglie dell’Eroe Giovanni Falcone, barbaramente assassinati dalla Mafia.

Ho tante amiche e tanti amici, e tanti tantissimi sogni. Le mie amiche del cuore sono Selena e Veronica, siamo in classe insieme e studiamo moda. Si, mi piacerebbe lavorare in questo settore “da grande”, vorrei disegnare tantissimi abiti che rendano belle e felici tante donne, magari tante mamme come la mia.

Da poco ho anche il ragazzo, si chiama Mario. Mamma e papà lo sanno, mi vedono felice e lo sono anche loro. Lui mi sta vicino, è bello, bello come il sole. Capisce i miei sogni e spero tanto che mi aiuti a realizzarli, standomi sempre accanto.

Ieri mi sono alzata presto per andare a scuola, dovevamo organizzare una sfilata importante, sono davvero eccitata per questo.

Alla fermata del pullman trovo le mie amiche, Selena e Veronica. Abbiamo un po’ di sonno, è mattina presto, e siamo agitate per tutto quello che dobbiamo ancora preparare. A volte durante il tragitto del pullman, specie d’inverno, ci infiliamo le cuffie e via, rubiamo qualche attimo di sonno ancora, oppure ripassiamo le lezioni, oppure spettegoliamo un po’, senza far male a nessuno.

Arriviamo a scuola, scendiamo dal pullman e ci fermiamo un attimo a parlare davanti all’ingresso, è presto ancora.

Sento un gran boato, non capisco più nulla. Non mi rendo conto di cosa sta succedendo.

Faccio fatica a respirare, sirene, suoni, urla, polvere.

Sento la pelle che brucia, sento dolore, tantissimo. Credo di essere sdraiata per terra, ma sono confusa.

Fa male, tanto male.

Qualcuno è vicino a me, mi tiene la mano, voglio parlare ma mi risulta difficile, alla fine riesco a dire: Sono Melissa, cosa è successo?

La persona con cui ho parlato era un medico, stava cercando di salvarmi la vita.

Mi hanno portato in ospedale d’urgenza, soffrivo, tanto, tantissimo.

Forse ero incosciente, non so, ma ho capito che la mia vita mi stava sfuggendo via.

La fine dei sogni, di mamma e papà, di Mario, le mie amiche… le ho sentite chiamarmi, urlando. Oddio, e se anche a loro è successo quello che sta succedendo a me?

Dio Mio, proteggici.

Stai vicino alla mia mamma e al mio papà, digli che la loro principessa li amerà sempre e dal cielo li proteggerà. Fagli capire che io gli starò vicino, permettimi di stargli vicino.

Ora so. So che sono morta. So che è successo a causa di una bomba che è scoppiata all’ingresso della mia scuola.

Quello che non so è perchè.

Perchè esistono vigliacchi che hanno il coraggio di uccidere innocenti in questo modo.

Perchè sono morta, per quale motivo, che senso ha la mia morte.

Ora ho un altro sogno: sapere che chi mi ha amata accetti il mio destino. E soprattutto sperare che chi ha fatto questo non possa più farlo ad altre ragazze come me. A nessuno.

E vi prego, prego tutti. Ricordatemi per il mio sorriso, togliete quelle immagini che mi mostrano morente. Io non sono quella, non lo sono mai stata.

Io sono sempre stata vita.

Grazie per avermi ascoltato.

Ciao a tutti, mi chiamo Melissa, sono morta a 16 anni per una bomba.

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

n/a