Il miracolo della vita: Martino.

Oggi vi voglio raccontare una favola, una storia di grande coraggio e sofferenza che però ha portato all’unica fine giusta, perchè chiaramente desiderata da Dio.

Poichè è accaduto veramente a due miei carissimi amici, non userò per rispetto della loro privacy i loro nomi, ma semplicemente nomi di fantasia.

Anna ed Alberto si incontrano quando sono ancora adolescenti. C’è qualcosa che li attrae come una calamita, ma si sa, esistono anche i magneti respingenti.

E così, la loro storia d’amore nasce, e tra alti e bassi, molto più i secondi che i primi, dopo una decina d’anni sembra definitivamente spaccarsi.

Anna ed Alberto fanno parte di famiglie benestanti, ma Anna è molto malata.

Appena nata ha avuto un’infezione che l’ha portata vicino alla morte, lasciandola viva ma con una malattia che le mangiava poco per volta le cartilagini e le ossa.

Anna fin da piccola, grazie ai sacrifici dei genitori, è stata sottoposta alle cure più importanti ed alternative, ma dolorose: e quando la senti raccontarle, con dignità e con il sorriso, ti viene voglia di abbracciare quel piccolo scricciolo e di tenerlo stretto, perchè la sofferenza vissuta come l’ha vissuta lei, con lo stesso spirito, ti fa capire quanto è forte il suo desiderio di vivere e che grande insegnamento di vita ti dona, senza neppure rendersene conto.

Lei quasi si vergogna dei segni rimasti sul suo corpo dopo le terapie, io non me ne sono mai accorta che c’erano fino a che lei non me li ha fatti notare, ed anche in quel momento li ho visti bellissimi.

Quanto è forte lei, quaranta chili di testardaggine e voglia di lottare, nonostante la terribile diagnosi dei più prestigiosi luminari: entro qualche anno, non sarai più in grado di camminare e finirai su una sedia a rotelle.

Nel frattempo, con mia enorme gioia, Anna ed Alberto si ritrovano. Perchè l’Amore, quello vero, è indissolubile, può sembrare scomparso ma inevitabilmente ritorna ed unisce inscindibilmente.

Ed ecco il grande atto d’Amore di Alberto: la decisione di sposare Anna e di starle vicino per sempre, qualunque cosa succeda, anche se dovrà accudirla su una sedia a rotelle per tutta la vita.

Ma per loro due esiste un Piano Divino che ancora una volta scombina le carte in tavola: la possibilità di essere operata dall’unico al mondo che accetta di farlo. Il rischio di riuscita è bassissimo, mentre quello che tutto vada a ramengo è molto alto, e questo significherebbe immediata incapacità di muoversi autonomamente.

Anna ci pensa, nonostante le paure e le perplessità di Alberto, che la appoggia sempre.

Perchè lei in cuor suo coltiva un desiderio: avere un figlio. E sa che se non fa quella operazione, se non rischia, quel bambino non lo avrà mai.

Decide così di sottoporsi all’operazione. Alberto è preoccupatissimo, perchè sembra che al termine è subentrata un’infezione che era ciò che tutti pregavano non succedesse.

Tutti però abbiamo sottovalutato lo spirito di Anna, io credo che il suo sia una chiara espressione di Spirito Santo.

Anna lotta, come è sempre abituata a fare nella sua vita. Soffre. Tantissimo.

Ma in meno di tre mesi, nonostante ogni previsione negativa, grazie alla sua forza di volontà si rimette in piedi, cammina, dimostrando che il primario è stato geniale, ma se ci fosse stata un’altra persona non ci sarebbero stati gli stessi risultati.

Anna torna ad una vita normale, probabilmente quella che non ha mai avuto, sempre con l’idea di finire paralizzata.

Anna e Alberto sono più uniti che mai, la forza di lei è riuscita ad estrapolare gli aspetti migliori di Alberto, che da adolescente un po’ viziatello è diventato un vero Uomo, responsabile ed adulto.

Dopo tutti questi anni, manca solo la realizzazione del desiderio di avere un figlio, contro il parere di tutti preoccupati di un peggioramento della salute di Anna.

Ma lei è nata già Mamma, di quelle che ogni bambino vorrebbe avere. E così, Anna resta incinta.

Oggi Anna ed Alberto festeggiano  il miracolo della vita: la nascita di Martino.

Dio Vi benedica e Vi protegga sempre tutti e tre, come ha fatto in quasi venti anni.

Queste sono lacrime di gioia, perchè la vostra storia riempie i cuori e l’anima, dimostra cosa significhi soffrire, reagire, avere  forza, avere coraggio, avere voglia di lottare, avere dignità e soprattutto AMARE.

“L’amore è un bellissimio fiore, ma bisogna avere il coraggio di coglierlo sull’orlo di un precipizio”, diceva Stendhal. Voi questo coraggio l’avete avuto, ed oggi è stato premiato con il dono più prezioso. 

Grazie per la fortuna che ho di avervi come Amici.

Vi amo.

Rossella.

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