I più strani gruppi di Facebook

Ebbene si.
Sono iscritta a Facebook.
A dire il vero non sono un’assidua frequentatrice, è stata più che altro curiosità.
Certo, pensando che grazie a quello strumento ho scoperto che l’ex secchiona della mia classe è diventata una stra-gnocca corteggiata da tutti mentre la sottoscritta lotta, perdendo, contro la forza di gravità, oppure che l’ex sfigato fallito che ho piantato è diventato meglio del megadirettoregenerale fantozziano, diciamo che Facebook non è il massimo per aumentare l’autostima.
Però c’è un aspetto che mi esalta di Facebook: i suoi gruppi.

Perchè accanto a quelli più seri, con cause umanitarie, oppure quelli soliti, stile fan club o ex compagni scolastici per intenderci, è un prolificare quotidiano di gruppi assurdi. In sostanza, ti alzi una mattina, apri la doccia e non c’è acqua calda e zac… puoi creare il gruppo “quelli che si incazzano perchè non hanno l’acqua calda”. La cosa strabiliante è che si raccolgono adepti e scopri che non sei l’unica al mondo a cui ne succedono di tutti i colori.

Ci sono quelli che ti danno velatamente dell’ipocrita, su Facebook ovviamente, perchè di persona probabilmente non lo fanno. Ad esempio, i quasi 2000 iscritti del gruppo “Che mi aggiungi a fare su Facebook se poi per strada non mi saluti”.

Non possono certo mancare i sadici: il gruppo “Non vorresti colpire il gattino Virgola con una mazza da golf?” raccoglie oltre 220.000 iscritti.
Per non parlare degli 80.000 iscritti al gruppo “Non siamo noi ad essere alcoolizzati, siete voi a non bere un cazzo!” o dei 45.000 del gruppo “Ho letto che bere uccide, ho smesso di leggere!!!”, poverini, devono pur trovare un modo per difendere il loro sacrosanto diritto ad autoflagellarsi.

I più gettonati sembrano essere i gruppi di denuncia contro gli impiccioni, e pare strano che prolifichino proprio nel regno di Facebook, dove la regola principale è proprio farsi i fatti altrui. “Vivi sereno e non rompere i coglioni” ha solo 70.000 iscritti, ma che dire dei quasi 200.000 del “il 70% dei problemi si risolve con sticazzi il restante 30% con vaffanculo”?

Sto pensando di entrare a far parte degli oltre 70.000 del gruppo “Quelli che al citofono alla domanda “chi è?” rispondono “io”… grazie a questo gruppo mi sento una completa imbecille.

Di certo mi sono appena iscritta al gruppo “se si iscrivono 50.000 persone entro capodanno mi taglio le palle”… siamo a quota 45.000 e un pezzo… non ho mai visto un’evirazione in diretta…

Esiste un gruppo che mi rende paranoica. Si chiama “Albero genealogico”, ha otre 800.000 iscritti e promette una cosa: se fai iscrivere tutti i tuoi amici, con un programma studiato appositamente e in collaborazione con il questo sito ti sapranno dire se hai relazioni di parentela, seppur lontana, con tutti gli iscritti italiani di Facebook. Insomma, l’idea che potrei scoprire di essere parente della Gelmini non mi tranquillizza per niente.

In sostanza, Facebook non solo mette i fattacci tuoi alla mercè di tutti, non solo ti riempie di frasi del tipo… Ti ricordi di meeeeeeeeeeeeee?… non basta che genera in alcuni soggetti la smania di cercare amici di amici di amici di amici di amici, rompendoti i maroni in continuazione, non solo ti riporta ad un passato che vorresti dimenticare… ma… ti da la possibilità di dare sfogo a tutte le idiozie che ti passano per la mente, coinvolgendo una marea di persone.

Per questo, sto pensando di creare subito un nuovo gruppo.
“Quelli che odiano i gruppi di Facebook”.
Temo che resterò l’unica iscritta.
Ma Facebook ci ha cambiati… in peggio?

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5 Risposte a “I più strani gruppi di Facebook”

  1. al maestro di turno… dal dizionario della lingua italiana… voce del verbo prolificare: Moltiplicarsi, espandersi.
    Voce del verbo proliferare: moltiplicarsi, espandersi
    Dicesi sinonimi.
    Proliferare è adattissimo, ma non è l’unico verbo ad esserlo e a rendere il concetto.
    Potenza della lingua italiana 😉

  2. e cmq.. prolificare è si moltiplicare espandersi ma è riferito alla prole… il popolo prolifica non i gruppi di facebook… quelli proliferano, eh sì potenza della lingua italiana…

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