Ora il silenzio…

Una madre e i suoi due figli sono appena stati ritrovati sotto le macerie, abbracciati, morti.

Ad ora più di cento vittime, ma non è la fine.

Storia di una mamma coraggiosa, che nel crollo copre la sua piccola bimba, salvandola dalla morte che invece lei trova.

La devastazione di intere zone.

Il dolore dei superstiti.

Tante frazioni, paesini, sconosciuti ai più, persino oggi. Distrutti.

Li voglio nominare: L’Aquila, San Demetrio, Pizzoli, Rocca di Mezzo, Paganica, Fossa, Villa Sant’Angelo, San Gregorio, Poggio Picenza, Onna, San Pio, Barrile, Ocre, Rovere, Rocca di Cambio, Pianola, Poddio di Roio, Tempera, Camarda.

Il Presidente della Provincia de L’Aquila, Stefania Pezzopane, sopravvissuta, parla con dolore: una tragedia annunciata, ci hanno detto di non preoccuparci, l’avessimo fatto forse alla prima scossa saremmo usciti e non ci sarebbe stata questa ecatombe. Paesi distrutti con cadaveri in strada avvolti in sudari bianchi fatti con tovaglie…

Si poteva evitare?

Forse si, forse no.

L’impressione è quella terribile di aver giocato, magari involontariamente, sulla pelle di persone, esseri umani, che ora sono sotto quintali di macerie.

I più fortunati sono vivi, ma hanno perso tutto, avranno una tenda dove stare, oppure, come ha suggerito Berlusconi, possono approfittare di questo evento per prendersi qualche giorno di vacanza da parenti… bisogna avere anche il coraggio di pronunciarle parole del genere.

Gli altri sono morti, i loro corpi, se e quando vengono recuperati, sono ammassati tipo una fossa comune. Senza dignità.

La vergogna degli sciacalli che rubano, persino in questo frangente. Arrestati, verranno rilasciati in tempo per continuare i loro furti senza scrupoli.

Ho visto tante immagini oggi, troppe.

Non mi vergogno di dire che ho pianto, più volte.

E ora, guardando la mia piccolina che dorme serena e sicura, non posso fare a meno di chiedermi, con grande emozione e turbamento… fosse successo a noi?

Io rivolgo un pensiero per ciascuna delle vite che sono andate via… per i bambini soffocati, per le mamme e i papà, le nonne e i nonni.

E’ arrivato il momento di tacere, e rispettare il dolore.

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