Il neo eletto Presidente francese Francois Hollande annuncia il taglio del suo stipendio del 30%: percepirà 13.532 euro netti al mese, contro i 19.331 dell’uscente Sarkozy.
Non solo. Hollande taglierà del 30% anche le retribuzioni del Primo Ministro e dei membri del Governo.
In Italia invece niente tagli all’orizzonte. Solo aumenti.
Ciascuno dei nostri cari parlamentari è pagato circa il 45% in più del Presidente francese, persino i barbieri del Senato hanno stipendi maggiori.
Per non parlare dei manager pubblici: da Befera a Manganelli, coloro che superano di gran lunga quello che dovrebbe essere il tetto massimo dei 294mila euro annui sono circa una sessantina.
Il gesto di Hollande ha un valore importantissimo: è il valore dell’esempio.
In un momento in cui ai cittadini vengono chiesti sempre maggiori sacrifici, è intollerabile che i nostri vertici e coloro che ci rappresentano politicamente persistano nel mantenimento dei loro privilegi. Loro hanno il dovere morale di dare l’esempio ai cittadini. Ma fingono di non capire.
Questa è la ragione principale della tensione sociale che stiamo vivendo e che sembra crescere quotidianamente.
Se poi oltre a tutto questo si aggiunge la minaccia di usare l’esercito per reprimere, non lamentiamoci se la situazione dovesse diventare insostenibile ed incontrollabile.
Ogni rivoluzione è partita da una scintilla.
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