E torniamo su faisbuc: ma è mai possibile ricevere una richiesta del genere???

Apro il mio facebook una volta ogni tanto e mi trovo sommersa da una marea di richieste imbecilli, tanto che mi sono appena creata un’altro account dove me ne sto sola soletta senza quelle benedette notifiche che ti lampeggiano davanti agli occhi in continuazione.

Ho ricevuto di tutto: che segno sposerai, con chi tradirai, qualcosa come una trentina di regali da Milano, quale donna dei fumetti sei, in quale telefim vivi, con chi dovresti andare a letto, quale personaggio dei Griffin sei (io neppure so chi sono loro), scopri chi è il tuo principe azzurro tra i tuoi contatti di facebook (sai che bello se non dovesse uscire mio marito), quanto culo hai, con chi dovresti fare la doccia, quanto sei alcoolizzato, come ti incazzi… insomma, potrei continuare ancora per un paio di giorni e non avrei finito di elencare tutte le richieste che ho ancora in sospeso.

Già, perchè non me ne filo una di pezza, eppure continuano ad arrivarmi, caso strano sempre da quei tre o quattro casi patologici di facebook che sono pure amici miei… hanno una capacità di trovare con il lanternino ogni idiozia presente sul social network.

Questa però me la segno proprio: hai una richiesta per come morirai.

Ringrazio in primis la mia carissima amica Doriana che ha pensato carinamente di lanciarmi questa gufata.

Ma poichè io sono temeraria quanto quelli che decidono di mettersi in coda alla gastronomia dell’Esselunga la vigilia di Natale, fregandomene altamente dell’alone di iella che aleggia su questa applicazione, forte del fatto che mi sto abbracciando un cornetto antisfiga delle dimensioni di Giampiero Galeazzi, decido di sottopormi a questo test.

Una piccola osservazione: i creatori di questa applicazione stanno in una botte di ferro, nessun dipartito potrà scrivere dall’oltretomba per sputtanare i risultati.

In ogni caso, la prima domanda è questa:

Ti svegli al mattino e…

– fai un po’ di ginnastica
– ti accorgi di aver puntato male la sveglia
– leggi il giornale e ti innervosisci
– passi un’ora a decidere cosa indossare
– corri subito al lavoro

Ecco, sono già in crisi. La scelta più ovvia, corro in bagno per svuotare la vescica, non c’è.

Ma certo, scema io, se non posso andare in bagno, prima saltello un attimo nella speranza di bloccare gli stimoli, dopo di che mi rendo conto che se mi fossi svegliata prima avrei potuto scroccare il bagno dei miei, mi incazzo perchè il giornale lo leggo solo seduta sulla tazza, quindi ci metto una vita a trovare un paio di jeans che riesco a chiudere con la pancia gonfia che mi ritrovo, e per finire l’ideona: se corro in ufficio posso farla lì.

In sintesi: tutte le risposte vanno bene.

Seconda domanda:

Il tuo partner…

– è una persona per cui daresti la vita
– è una transazione economica
– è quello che si prende cura di te
– è la persona di cui ti puoi fidare
– è quello che con tenacia prima o poi conquisterai

Sicchè.

Furbi questi. Se scelgo la prima ipotesi mi sanno già dire come morirò.
La seconda è un facile preludio ad un uxoricidio. La terza e la quarta, bè, se si prende cura di te ha qualcosa da farsi perdonare, presumibilmente la fiducia cornificata, la terza incomoda avrà un’idea su come seccarmi.
Il dubbio di non aver compreso bene la domanda è con l’ultima risposta: ma stiamo parlando del tuo partner o. che so, di Josh Holloway? No, perchè, parliamone, a uno così non si da solo la vita ma ben altro, sarei disposta pure a pagarlo, chi se ne frega se non ti cura, gli si chiede tutt’altro.

Non so che rispondere, vado a caso.

Terza domanda.

Viaggi…

– nei villaggi turistici
– nel Terzo Mondo
– in posti solitari
– in prima classe
– non più lontano di 100 km

Bah.

Che si sono bevuti questi prima di preparare queste domande?
Poracci quelli che non vanno oltre i 100 km, saranno i forzati della quotidiana Milano-Varese, ne avranno le balle talmente piene che il solo pensiero di mettersi in viaggio in qualunque altro modo li fa impazzire.

Ormai sono più che convinta che non sia una stronzata incredibile, è assolutamente peggio.

Scelgo il Terzo Mondo, il risultato sarà che morirò per lebbra o aids, ma quanto meno faccio un figurone.

Quarta domanda.
(ma quando finisce?)

Spendi soldi per…

– raccolte a fascicoli
– avere tutto ciò che potrebbe servirti
– averne molti di più
– beneficenza
– tutto ciò che è di moda

Si, confesso, spendo solo per avere tutte le raccolte possibili ed immaginabili della De Agostini. Ne ho appena conclusa una strepitosa, la bigologia spiegata in 45 uscite settimanali, credo che la omaggerò agli autori di questa trovata as soon as possible.

Quinta e ultima domanda, finalmente.

Ti fa innervosire…

– l’ingiustizia
– il buonismo
– il dover riflettere troppo
– qualsiasi cosa, dipende dal momento
– l’imprudenza

Risposte incomplete.
In questo preciso istante quello che più mi fa innervosire sono queste domande demenziali, anzi no, mi innervosisco pensando a quanto devo essere scema io per accettare di rispondere.
Mi innervosisco per quella stressapalle di mia madre che pretende di essere il centro dell’universo, per mio marito che, credendosi un provetto Vissani, mi brucia irrimediabilmente tutte le pentole nuove che mi sono costate sangue, divento una corda di violino quando mia figlia ripete “mamma” cantilenando circa 500 volte in un nanosecondo, mi irrito quando corro in posta per pagare un bollettino e trovo una coda allucinante perchè c’è aperto un solo sportello, gli altri sono in giro e rientrano con la spesa fatta mentre tu sei lì a perdere tempo e la spesa per questo motivo non riuscirai a farla….
Niente di quello che trovo nelle risposte.
Però, posso fare qualcosa modello Miss America: se vinco voglio impegnarmi per combattere la fame nel mondo.
Non c’è nulla del genere, quindi opto per qualsiasi cosa, faccio prima.

Va bene, in sostanza, decisamente tirando a caso, ho risposto a queste cinque intelligentissime domande, e, già rassegnata perchè … ricordati che devi morire… clicco il pulsante per chiedere l’esito.

E mi incazzo di più.

Perchè prima di darti il risultato, ti chiedono almeno 12 amici a cui mandare un invito per questa applicazione del menga.

No, dico, non solo fanno i menagrami a me, ma pretendono pure che mi faccia odiare dai miei amici mandandogli questa sorta di fatwa. Così, di sicuro saranno talmente tante quelle che mi tirano, che certo la mia vita non sarà molto lunga.

Non se ne parla, scordatevi i 12 inviti. Vado oltre, “continue to result”.

E questo è quanto ottengo:

Di prudenza. Il tuo stile di vita attento ti farà vivere molto a lungo, però rendersi conto di quanto siano contaminati i cibi e smettere di nutrirsi sarà una precauzione eccessiva.

Un momento, riassumendo.

Ho scelto di trattenere gli sfinteri fino alla morte, rincorro la pippa mentale di una vita meravigliosa con l’eroe di una serie tv, viaggio nel Terzo Mondo, spendo soldi per comprare fascicoli, mi incazzo per tutto… e sarei PRUDENTE?

Ok, parafrasando una scena di un cult come Tre Uomini e una gamba: alloraaaa… non sono un’automa, sono una persona e a un certo punto te lo devo proprio dire, vaffanculo, vaffanculo… vi a effe effe incuuuuuulo, tu, il tuo test demmerda, le tue applicazioni, mi fai schifo, stronzoooooooooooooooo…
Non ero collegata.

Do’, per favore, se leggi… ebbasta con ste cazzate di faisbuc, dai.
Mio marito si sta ancora toccando.

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0 Risposte a “E torniamo su faisbuc: ma è mai possibile ricevere una richiesta del genere???”

  1. Ups …… ma lo sai uffiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii suvvia daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

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