Terremoto in Abruzzo: servono 12 miliardi di euro per la ricostruzione, ancora nuove scosse, la più intensa di magnitudo 4.1 alle 22.17, continuano le inchieste della magistratura, aggiornamenti

Dodici miliardi di euro: questa è la cifra che dovremmo trovare per ricostruire l’Abruzzo, come fu per il terremoto dell’Umbria e delle Marche”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, intervenuto a Ballarò. Il ministro ha fatto il punto sulla situazione degli aiuti: nell’Abruzzo squassato dal terremoto “si è conclusa la prima fase dell’emergenza e quasi 58.000 sfollati sono stati assistiti e sistemati: di cui 33.900 nelle 5.000 tende allestite dalla protezione civile. Ora si apre la seconda fase, più difficile: la ricognizione degli immobili”.

Maroni ha ricordando il “modello Friuli”: “Questo modello è l’obiettivo cui dobbiamo puntare”, ha sottolineato Maroni, “in Friuli sono stati ricostruite case e campanili: capisco il forte senso d’identità della popolazione dell’Aquila che chiede di tornare nelle proprie case. E questo deve essere l’obiettivo”.

Continua lo sciame sismico: scossa di magnitudo 4.1 alle 22.17 – Intanto le scosse di terremoto non si fermano – la più intensa di ieri alle 22.17, di magnitudo 4.1 – ma procedono gli accertamenti sull’agibilità delle case, mentre l’inchiesta della magistratura sull’accertamento delle eventuali responsabilità muove i primi passi e trova i primi testimoni pronti a farsi ascoltare dalla procura. Oggi è attesa all’Aquila il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini: il calendario scolastico dell’Abruzzo, sconvolto dal terremoto, prevede che le scuole riaprano il 16 aprile. Per il capoluogo dovranno funzionare strutture di emergenza come le tende, ma anche in alcune aree delle altre province abruzzesi il rientro a scuola è in forse a causa delle verifiche necessarie a garantire l’agibilità degli istituti.

Il 53% delle abitazioni non è agibile – All’Aquila nella giornata di ieri, tra le abitazioni sottoposte a verifica, la quota degli alloggi non più agibili é salito dal 30% al 53%: in media una su due di quelli controllati. Complessivamente, anche oggi, saranno 1.500 i tecnici al lavoro per compilare le schede da sottoporre alla valutazione della protezione civile. L’ obiettivo, per il presidente della Regione Gianni Chiodi, è far lasciare le tende e gli alberghi agli sfollati prima dell’arrivo dell’inverno.

Casa dello studente e ospedale oggetto di inchiesta giudiziaria – Nel frattempo la procura della Repubblica dell’Aquila si prepara ad ascoltare i primi testimoni: tra questi Carmela Tomassetti, la 23enne fuggita allarmata dalla casa dello studente una settimana prima del sisma. L’altro edificio toccato dall’inchiesta è l’ospedale San Salvatore, i cui pilastri sarebbero stati realizzati senza staffatura. Anche dagli accertamenti sulle macerie sequestrate e custodite in un capannone si attende delle risposte il procuratore Adriano Rossini che pure ieri ha rinnovato la sua messa in guardia sul rischio di infiltrazioni mafiose nella ricostruzione.

VEDO VOGLIA DI RICOMINCIARÈ DICE BAGNASCO E ANNUNCIA FONDI
«Vedo tra il popolo aquilano tanta gente che ha la voglia, la forza e la determinazione di ricominciare». È l’impressione espressa, al termine della sua visita all’ospedale da campo dell’Aquila, dal cardinale Bagnasco che ha confermato l’annunciata visita del Papa pur non ipotizzando ancora una data. Il Presidente della Cei ha quindi annunciato lo stanziamento di altri due milioni di euro (tre erano già stati destinati all’emergenza sisma nei giorni scorsi). E mentre divampa la polemica sull’idea lanciata dal ministro Tremonti di devolvere il 5 per mille ai terremotati abruzzesi, Bagnasco ha indicato come fonte di ulteriori fondi il prossimo otto per mille e la colletta straordinaria che verrà promossa domenica prossima nelle parrocchie di tutta Italia.

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