Terremoto in Abruzzo: MissKappa, ovvero Anna da L'Aquila, i morti sono oltre 1000!

Eccomi
Non ce la faccio a leggere tutti i commenti. Non ho tempo.Dietro Miss Kappa c’è Anna Pacifica Colasacco, nata a L’Aquila il 22 luglio 1956 e residente, fino al 6 aprile 2009, in via Costa Masciarelli,8. Cellulare 348 30 55 965.Non sono anonima e non lo sono mai stata. Sono disperata, ma lucida.All’anonimo che pontifica rispondo che alla scossa delle ore 23,30 , almeno allora, avrebbero potuto allertare, piuttosto che dire che l’evento si era verificato a Forlì. Tutti noi, obnubilati dal silenzio “tombale” dei media siamo rimasti in casa. E siamo morti. Anche quelli che son rimasti vivi. Vi dico solo una cosa: Onna conta all’incirca 600 abitanti e danno 48 morti (più o meno) L’Aquila ha 42.000 abitanti e vi dicono che i morti sono, compresi quelli di Onna, poco più di 200. A voi le conclusioni. I morti sono quasi mille. Così è. Cercano di coprire, fin quando è possibile, l’atrocità di quanto commesso. Tornerò . Se solo qualcuno mi desse la possibilità di poter usare un pc con regolarità, vi aggiornerei su tutto.


Questo è l’ultimo post del suo blog, Miss Kappa.

Blogosfere l’ha sentita telefonicamente, è questo è il testo dell’intervista, un incubo.

“Sono stanca, non mangio dalla scossa della notte di domenica, solo un po’ di latte. Devo trovare un pc e una chiavetta per aggiornare il blog. Gli ultimi due post sono riuscita a scriverli io, i due precedenti li ho dettati a un’amica di Bologna, per avvertire che ero viva”.

Dove ti trovi adesso?

Sono a casa di amici in campagna, tra Loreto Aprutino e Penne.

Ma abitavi a L’Aquila.

Si, nel centro storico. Lì avevo anche il mio negozio di antiquariato che ora sarà distrutto, suppongo. Ora hanno transennato tutto. Prima del blocco mio marito voleva rientrare ma c’è stata un’altra scossa ed è scappato.

Nel tuo blog parli di politica e attualità, ma anche del terremoto. Quando hai iniziato a occupartene?

Almeno quattro mesi fa. Già allora eravamo soli, ci tranquillizzavano. Siamo stati portati a morte e i responsabili sono il sindaco Massimo Cialente, Stefania Pezzopane Presidente della Provincia e della Regione Gianni Chiodi oltre al suo predecessore Ottaviano Del Turco. Siamo stati dimenticati e non hanno pensato a un piano di emergenza.

Si parlava di scosse da dicembre.

Ci sono state tutti i giorni a partire dal 12 e 13 gennaio. Gli ultimi due mesi sono stati intensi. Ma se parlavi a un pescarese delle scosse de L’Aquila diceva che no, non poteva essere vero. I giornali stavano zitti, le autorità pure. Calma piatta.

Ma le avvisaglie c’erano.

Il 30 marzo una scossa aveva lesionato la mia casa. Ho chiamato i vigili del fuoco. Secondo loro si trattava solo di una crepa nell’intonaco. Ma io me ne sono andata.

Dove?

Nella mia casa a Santo Stefano di Sessanio, vicino a Paganica, epicentro del terremoto. Ora ho perso anche quella. Sono rimasta lì due giorni, poi volevo tornare a L’Aquila per lavorare.

Quindi sei tornata. E arrivano le 23.30 di domenica.

Sento una scossa fortissima e accendo la tv, ma le autorità dicono che l’epicentro è a Forlì. Non ci credo. Io e mio marito usciamo di casa, andiamo da alcuni amici a Paganica che vivevano al piano terra. Alle 3.30 ci crolla tutto addosso, ci salviamo in mezzo a una nebbia fittissima.

Siete riusciti ad uscire subito dalle macerie?

Si, mio marito ci ha aiutati. Siamo andati in macchina al parcheggio del Multisala Garden a Monticchio. Era sventrato, i vetri sfondati. Entriamo al bar, prendiamo acqua e ricarichiamo i cellulari. In macchina la radio trasmetteva ancora canzonette, le prime notizie sono arrivate alle 6. I primi aiuti e le ambulanze alle 7. Eravamo in campagna e la terra continuava a tremare.

Nel parcheggio del multisala hanno allestito anche un campo.

Sì, è piccolo. Sono arrivati in molti della Protezione civile da Milano e dal Friuli e noi ci siamo spostati. Sono efficientissimi, non manca niente, anche se sembra una zona militare. Ora abbiamo tutto, sono disponibili anche gli alberghi sulla costa. Poi ci dimenticheranno.

Dormi nelle tende?

No, c’è chi ha più bisogno. Sono stata in macchina.

Stanotte c’è stata un’altra scossa.

Sì, scene di panico.

Nel tuo post hai parlato di mille morti. Sono cifre che stravolgono i conteggi.

Due medici de L’Aquila mi hanno detto che tanti dei ricoverati negli ospedali morti a seguito del terremoto non sono stati conteggiati fra le vittime. E i nostri medici non possono entrare negli ospedali dei campi perché sono considerati sfollati. E poi facciamo un conto.

Prego.

Onna aveva 600 abitanti, è stata distrutta. L’Aquila, che ora è un ammasso di calcinacci, ne aveva 42.000. E saremmo a 270 morti, compresi i 48 di Onna. Le cifre non tornano.

Quindi i morti che mancano all’appello sarebbero nascosti negli ospedali.

Sì. Per ora non li vogliono dire. Preferiscono comunicarli un po’ alla volta.

Per ora sono confermati 278 vittime, staremo a vedere. L’Aquila è zona sismica e gli abruzzesi sono abituati a convivere con le scosse, ma c’è chi sostiene che con un piano di emergenza si potevano salvare molte vite.

Certo. Le scosse andavano avanti da tre mesi consecutivi, questa non era la normalità. Gli stessi precedenti si verificarono solo una volta.

Quando?

Nel 1730, quando L’Aquila venne rasa al suolo dal terremoto. Ne parla anche Anton Ludovico Antinori e la dinamica è stata la stessa: prima lo sciame sismico, poi le scosse minori e infine quella decisiva. La sequenza è stata identica, il piano d’emergenza e l’allestimento preventivo di campi e tende era doveroso.

Su Facebook, in tv e sui giornali ci sollecitano ad inviare aiuti, ma tu inviti a stare attenti. A chi consigli di donare?

All’ANA (Associazione Nazionale Alpini). Mi sembra la più affidabile. Di certo non al conto corrente della Regione Abruzzo: prima abbiamo avuto Del Turco e ora i nostri politici che ci hanno portato alla tragedia.

Parliamo di informazione. Hai letto i giornali o visto le tv in questi giorni?

No, ascolto la radio che ho in macchina. So che nei campi vengono distribuiti Il Tempo e Il Centro che pubblica la lista dei morti.

E ora che fai?

Cerco di capire, torno al campo. Voglio vedere cosa sta succedendo e aggiornare il blog.

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0 Risposte a “Terremoto in Abruzzo: MissKappa, ovvero Anna da L'Aquila, i morti sono oltre 1000!”

  1. ciao, non sò se puoi aiutarmi, sono nunzia, vi sono vicina con il cuore e ho mandato anche aiuti, spero che risorgerte come l’araba fenice. Forza, noi, tutta l’italia è con voi. Ti scrivo da roma, io ho un’amica che vive a pianola, via s. lorenzo n3, si chiama Ravanesi tiziana, è sposata con Luca Centi, non riesco a rintracciarla, ho il suo numero di casa, ma non risponde nessuno, se hai notizie, x favore mi fai sapere, se stanno bene, la loro casa, la figlia, la sorella. ti ringrazio x tutto quello che potrai fare. se tiziana ha un cel. ti prego di darmelo, voglio sentirla. non arrendetevi. un abbraccio forte da nunzia di roma, lunghezza.

  2. Nunzia, unico consiglio che ti posso dare, c’è un numero di cellulare, Anna l’ha pubblicato sul suo blog e lo trovi anche nelle prime righe di questo post, prova a sentirla direttamente, penso che ti possa aiutare.
    Coraggio.

  3. ciao,per prima cosa voglio esprimerti tutta la mia vicinanza,per quello che tutti voi state passando in queste ore.
    Ma vorrei aggiungere una cosa.
    chi ti scrive è un sopravvissuto al sisma del 23/11/1980.
    da quel giorno è passato tanto tempo,e di seguito tante polemiche, tuttora non si placano,e puntualmente ritornano fuori.
    Credo di sapere “veramente” in che condizioni si trova il popolo abbruzzese in queste ore,ma mi dispiace che qualcuno trova il tempo per far polemiche nonostante la drammatica situazione!
    Ho visto un carro armato dopo 11 giorni dalla scossa!!!
    Ho visto fosse comuni,dove si ammucchiavano cadaveri senza nome….
    Ho visto la mia gente rimboccarsi le maniche senza aspettare nessuno ….ho sentito urla di dolore e grida di aiuto per giorni…non una polemica,non un accusa,non uno scoramento!ci sarà tempo per le polemiche,è certo!!!!
    il terremoto non lo manda nessuno,la forza si!!!!
    trovate quella di stare uniti e vicini a chi ne ha più bisogno…quello che ci accomuna noi irpini e voi abbruzzesi,è che siamo gente di montagna,fiera orgogliosa e forte!
    ripeto ho visto i primi soccorsi(un carro armato)dopo 11 giorni dalla terribile sera del sisma!!!
    vedendo l’organizzazione dei soccorsi di questi giorni sono stato orgoglioso di essere un italiano agli occhi del mondo.
    siate uniti e non date peso e retta alle polemiche…lasciano il tempo che trovano!
    Rialzatevi più fieri e forti di prima.vi abbraccio calorosamente sicuro che lo spirito “montano”vi farà superare anche questa brutta storia

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