ONERE DELLA PROVA NELLE CAUSE DI RIPETIZIONI D’INDEBITO PER ANATOCISMO E USURA
Ai sensi dell’art. 2697 c.c., spetta a colui il quale fa valere un diritto in giudizio dimostrare i fatti costitutivi posti a fondamento dello stesso.
Nel caso in cui sia il correntista ad agire in giudizio per la ripetizione delle somme indebitamente versate alla banca a titolo di interessi anatocistici e/o usurari, incombe sul correntista – attore, ai sensi e per gli effetti dell’art. 2697 c.c., l’onere di allegare i fatti posti a base della domanda, vale a dire dimostrare l’esistenza di specifiche poste passive del conto corrente oggetto di causa, rispetto alle quali l’applicazione di interessi anatocistici e/o usurari avrebbe determinato esborsi maggiori rispetto a quelli dovuti.
Tale onere probatorio, secondo l’orientamento pacifico della giurisprudenza di merito e di legittimità, va assolto mediante la produzione del contratto di conto corrente e degli estratti conto relativi a tutto il rapporto contrattuale, atteso che soltanto la produzione della intera sequenza degli estratti conto consente di ricostruire in maniera puntuale il rapporto contrattuale intercorso tra le parti e, quindi, di verificare la pattuizione e la concreta applicazione di interessi anatocistici e/o usurari.
A nulla sono serviti centinaia di migliaia di risparmiatori truffati che hanno visto i risparmi di una vita andare in fumo.
Nessun insegnamento dalla distruzione dell’economia italiana, dall’aver mandato sul lastrico famiglie ed imprese.
Nessun rispetto per coloro che hanno perso la vita per questi atti criminali decisi a tavolino.
Le banche si salvano sempre, e si salveranno ancora. Per gli italiani però non c’è tregua.
Il governo è pronto a varare la nascita di un fondo di salvataggio banche per salvare gli istituti di credito in difficoltà.
Un bell’assegno di cinque miliardi, integrabile fino a sette miliardi, è pronto per essere staccato per coprire le sofferenze che hanno in pancia le banche e per garantire la loro ricapitalizzazione.
Mi sono persa qualcosa?
Perchè sono anni che i politici ci propinano la storia che il sistema bancario italiano è solido come nessuno mai.
Eppure, mentre Matteo Renzi si presenta a Camera mezza vuota a sbandierare le sue “strabilianti” riforme costituzionali, che passerano INDEMOCRATICAMENTE a colpi di fiducia, al Ministero dell’Economia si incontravano i banchieri di Banco Popolare, Bpm, Bnl, Bper, Credem e l’AD di Intesa SanPaolo.
Per cosa?
Definire il cosiddetto “fondo Atlante” per sostenere la ricapitalizzazione delle banche italiane e favorire la cessione delle sofferenze del sistema.
Cassazione Civile, sez. I, sentenza 19/01/2016 n° 801
Si intendono usurari gli interessi che superano il tasso soglia previsto dalla legge nel momento in cui sono promessi o comunque convenuti, indipendentemente dal momento del loro pagamento.
E’ quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, Sezione I Civile, con la sentenza n. 801 depositata il 19 gennaio 2016.
La regola vale tanto per ì mutui a tasso fisso, che per quelli a tasso variabile, sebbene per questi ultimi si configuri il rischio di una “usura legale” (tasso pattuito superiore al tasso soglia previsto dalla legge al momento del pagamento).
Il caso
Una banca veniva citata in giudizio per dichiararsi la nullità della pattuizione di interessi ultralegali eccedenti il tasso soglia di cui all’art. 2 legge 7 marzo 1996 n. 108. Il Tribunale e la Corte di Appello rigettavano le domande.