Risarcimenti ai terremotati: cominciano le polemiche, incongruenze sulle richieste che superano il numero dei residenti

I risarcimenti ai terremotati? “Ancora non iniziano perché c’è un problema di numeri troppo elevati: considerando chi sta in tenda, chi in albergo e chi chiede l’autonoma sistemazione, siamo oltre a 100mila persone. L’Aquila è una città di 70mila abitanti e quindi è palese che ci sia una incongruenza nei numeri. Siamo costretti, per questo motivo a effettuare un un minimo di controlli, anche se in tempi rapidi”. Lo dichiara il direttore generale del Comune dell’Aquila, Massimiliano Cordeschi, al Gr1 della Rai.

In base alle richieste di risarcimento presentate dagli abitanti, la somma mensile da destinare ai terremotati sarebbe di “4 milioni e 800mila euro al mese”. Secondo i calcoli di Cordeschi, invece, “teoricamente non si dovrebbero superare i 2 milioni e 500mila euro mensili”.

Il direttore generale del Comune aquilano garantisce che almeno il controllo anagrafico sarà attivato, ma anche che entro pochi giorni saranno avviati i primi risarcimenti: “Immaginiamo di cominciare a liquidare -annuncia- entro la fine di maggio”.

Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, difende però i suoi cittadini e smentisce, platealmente, il direttore generale del Comune, Massimiliano Cordeschi, sui dati che quest’ultimo ha diffuso stamane.  “Questi dati – afferma il sindaco – sono il frutto di conteggi assolutamente empirici, tutti da verificare e dunque inaffidabili. Gli Aquilani non sono degli imbroglioni. Le domande di contribuzione per autonoma sistemazione- dice il sindaco sono, finora, circa 11.000”.

“Il calcolo delle persone che vivono nelle tende – dice, invece, il sindaco – o che sono ospitate negli alberghi è stato in continua evoluzione in questi giorni; quindi effettuare delle sommatorie tra questi dati è stato un sistema da giudicare assolutamente approssimativo. Il Comune sta lavorando con idonei strumenti e con sistemi accorti, allo scopo di avere dei dati certi e affidabili. È giusto invece che si effettuino dei riscontri e dei controlli, perché è iniquo che il beneficio tocchi a chi non ha diritto, in quanto ciò andrebbe a discapito di coloro che, in base alle normative e alla comunicazione del Commissario per l’emergenza del sisma, merita invece tali emolumenti. E in ottemperanza alle direttive fornite dalla Protezione civile, e non appena quest’ultima metterà a disposizione i fondi relativi (che stiamo sollecitando quotidianamente e che dovrebbero essere accreditati in tempi ragionevolmente ravvicinati), i contributi saranno immediatamente pagati a chi ha fatto domanda, salvo le verifiche previste”.

Poi arriva la nota di Cordeschi in serata: ‘’I miei dati sono stati male interpretati’’.

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