Fenomeno patologico che si manifesta con l’insorgenza di un’idea o di una qualsiasi rappresentazione mentale, che, accompagnata da un sentimento d’ansia, si impone al soggetto in modo insopprimibile, e lo trascina a compiere determinati atti o ad astenersi da altri, o a fissarsi su determinati pensieri. L’ossessivo è consapevole dell’insensatezza di tali atti e idee, e si impegna in una lotta per sottrarsi al dominio delle sue ossessioni. Con una certa frequenza riesce a mitigare l’ansia di questa lotta ricorrendo a rituali e cerimoniali. Le varietà dell’o. sono molteplici. Possono presentarsi come dubbi di qualsiasi genere, come scrupoli, come attrazione dello sguardo su un determinato oggetto o, al contrario, come timore di essere osservato; come la necessità di pronunciare determinate parole (onomatomania), di almanaccare su questioni irresolubili (mania metafisica), di far calcoli (aritmomania); oppure (è il caso delle idee di contrasto) le o. possono essere costituite da rappresentazioni lascive o blasfeme durante una pratica religiosa, o dalla tentazione di far del male all’essere più amato, senza mai passare all’azione ma aggrovigliandosi nelle contromisure difensive, nello sconforto, nell’autocondanna.
Nell’o. si tende a vedere la realizzazione diretta o simbolica di istinti o desideri repressi oppure rimossi, un’organizzazione repressiva della vita psichica, in cui alla rappresentazione vitale si sostituisce una rappresentazione artificiale, stereotipa che nei suoi simboli rispecchia un conflitto irrisolto.
Ebbene, fossi in te che stai leggendo e che, in modo infido e senza coraggio, continui nella tua battaglia solitaria verso la sottoscritta, rea solo di averti tenuto testa e di essere decisamente più preparata di te in alcuni argomenti, dei quali ti vuoi fare paladino per cercare un posto al sole e soprattutto congrui introiti, mi porrei un serio esame di coscienza.
Il dire-non dire- lasciare intendere… hai le palle per accusare apertamente oppure no, perchè sai quali sarebbero le conseguenze deleterie, visto ciò che nei mesi hai fatto e che io posso dimostrare?
Per me tu NON esisti.
Io sto combattendo una battaglia, di cui neppure sei al corrente, che va oltre la tua piccolezza ed il tuo cercare di saltare sul carro dei vincitori o presunti tali: sai cosa succede in questi casi?
La maggior parte delle volte, nella rincorsa, non riesci a salire, e vieni schiacciato dalle ruote che proseguono la loro strada.
Non mi costringere ad agire, perchè vedi, IO NON HO PAURA, piccolo moscerino approfittatore. Nè di te, nè di altri.
Lasciami nel mio brodo e dimenticati della mia esistenza.
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