Cos’è l’autotutela con Fisco ed Equitalia

Sempre più persone mi chiedono delucidazioni sulla possibilità dell’autotutela.

Grossi titoli di giornali parlano di cartelle esattoriali o di contestazioni dell’Agenzia delle Entrate che possono venire annullate per vari vizi di forma, quali l’invio per raccomandata con ricevuta di ritorno, e non alla stregua di un atto giudiziale quale è, oppure perchè non firmate da dirigenti autorizzati e via di seguito.

Gli avvocati poco chiari ne hanno approfittato dicendo con ancora maggior enfasi: TUTTE LE CARTELLE SONO NULLE.

Partiamo da un discorso fondamentale: un conto è dire Annullabile un conto è dire Nullo.

Secondo fatto non meno importante che viene evitato di dire, è che per ottenere una situazione del genere esistono solo due vie: l’accesso alla Commissione Tributaria, oppure l’accesso al Tar.

In entrambi i casi, si è obbligati ad essere seguiti da un legale, ed evidentemente pagargli congrua parcella. Per quanto riguarda il ricorso al Tar, anche i sassi sanno che prevede dei costi talmente alti che spesso e volentieri lo rendono ineconomico. Peggio addirittura l’accesso alla Commissione Tributaria, che prevede, oltre all’assistenza legale, il pagamento dei contributi unificati e preventivamente il 30% della cartella esattoriale: trattasi di un processo vero e proprio, con tre gradi di giudizio. Spesso e volentieri il primo vede l’attore soccombente, e quindi con l’aggravio ulteriore delle spese processuali: e questa è ormai consuetudine per verificare le disponibilità economiche del cittadino a poter andare avanti, e si sa, quando si affronta un processo o il Tar, non si è mai certi del suo buon esito, perchè troppi fattori influiscono il risultato.

Ma due sono le cose certe: le parcelle degli avvocati e le spese da sostenere in giudizio.

Evito ogni tipo di commento o giudizio: non è questo il mio obiettivo, bensì quello di informare i contribuenti che esiste un sistema completamente GRATUITO, tramite il quale loro stessi, ENTRO 90 GIORNI dal ricevimento di comunicazione del Fisco o di Equitalia, possono chiedere verifica che quanto richiesto sia effettivamente dovuto, addirittura esistono link su siti Inps, Agenzia delle Entrate ed Equitalia (che alla fine vi indicherò), dove non solo è possibile scaricare i moduli da compilare e da presentare all’Ente impositore, ma una procedura semplicissima di invio online.

L’ AUTOTUTELA, per l’appunto.

Per essere il più chiara possibile, faccio un esempio che non è poi tanto lontano da quello che sta accadendo in questo momento: Equitalia invia una cartella esattoriale realtiva ad un tributo ormai prescritto.

Si sa che tutti quando riceviamo una comunicazione di Equitalia proviamo un brivido non certo piacevole. Ma se la notifica arriva dopo 5 anni, e quindi con la prescrizione in corso, come fare per non pagare, rispettando quello che la normativa fiscale dice?

Il cittadino, fino al 2013, non poteva far altro che rivolgersi come detto sopra ad un legale e fare ricorsoo al giudice di pace o al tribunale (a seconda del contenuto della cartella).

Risultato: il ricorrente vinceva quasi sempre la causa (in caso di prescrizione), ma, nel frattempo, era costretto a subìre un’ipoteca, il blocco del conto corrente, il pignoramento del quinto dello stipendio/pensione o il fermo dell’auto (salvo che il giudice avesse concesso, immediatamente, la sospensiva).

Dopo la legge di stabilità del 2013 si prevede che, in caso di cartelle pazze notificate da non oltre 90 giorni, il contribuente ha il diritto sacrosanto di presentare a Equitalia una richiesta di sospensione e, all’esito di un’istruttoria interna,di sgravio.

Ed è un risultato talmente acclamato che, come detto prima, sul sito di Equitalia si trovano tutte le spiegazioni, i moduli e le indicazioni per l’invio online della contestazione (qui e qui)

Ma non basta: Equitalia è tenuta a ricevere qualsiasi tipo di istanza o richiesta presentata dai cittadini, anche se sono trascorsi i 90 giorni.

Il contribuente depositare o spedire una “istanza in autotutela”: si tratta, cioè, di una sorta di reclamo (scritto senza formule particolari, in carta semplice) con cui si segnala l’irregolare pretesa e se ne chiede l’annullamento.

Preparatevi, perchè non sempre il personale di Equitalia è informato di questo, o finge di non esserlo, quindi portatevi la stampa dei link che vi ho messo.

Equitalia, per quanto società privata, svolgendo un servizio pubblico, è equiparata a qualsiasi altra pubblica amministrazione (questo è l’orientamento condiviso da tutti i giudici e finanche dalla Cassazione).

Pertanto è tenuta agli obblighi di trasparenza, di imparzialità e di buona fede nella gestione della propria attività di riscossione.   Non sono poche le sentenze che hanno condannato l’Agente per la riscossione al risarcimento del danno per non aver dato corso a una richiesta di accesso agli atti amministrativi.

Pretendete quindi sempre dallo sportellista di depositare le vostre istanze. Nessuno le può rifiutare. E se anche ciò avviene pretendete di parlare con un dirigente. Se anche in tal caso vengono fatte orecchie da mercante, avete sempre la possibilità di notificare l’istanza con il postino o con l’ufficiale giudiziario del tribunale.

La presentazione di tale richiesta/reclamo è fondamentale anche per un’altra ragione: nel caso in cui Equitalia proceda ugualmente al pignoramento o al fermo/ipoteca, costringendovi a fare ricorso al giudice, potrete chiedere in tale sede la sua condanna al risarcimento del danno per lite temeraria  ossia per avervi costretto a intraprendere una causa di cui, invece, non ve ne era affatto bisogno, essendo evidenti le vostre ragioni. (fonte laleggepertutti.it)

Attenzione: se si parla di cartelle esattoriali l’istanza di autotutela deve essere presentata ad Equitalia, se si tratta di avvisi bonari direttamente all’ente impositore (Agenzia delle Entrate, Inps, Inail, Comune etc.)

Ma cambia poco, il risultato è lo stesso.

Laddove vi venga riconosciuto l’errore, chi di dovere procederà allo sgravio. In caso contrario, vi verrà comunque certificato il debito, NON AVRETE SPESO NULLA, e potrete procedere alla richiesta di rateizzazione (se fatta da Equitalia, sappiate che al 99%, utilizzando l’ammortamento alla francese) vengono applicati interessi molto più alti del dovuto.

In quest’ultimo caso, è sufficiente un semplice controllo, in cui vi posso aiutare velocemente, e procedere poi verso Equitalia con istanza di autotutela per avere lo sgravio degli interessi: con un aggravio maggiore.

Perchè questo concretizza un illecito in atto pubblico amministrativo, ed è una questione di non poca importanza.

Merita pertanto un capitolo a parte.

Link autotutela INPS

Link autotutela Agenzia delle Entrate e link per scaricare la domanda di autotutela

Link per modulo autotutela per tributi comunali

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2 Risposte a “Cos’è l’autotutela con Fisco ed Equitalia”

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