Stefano D'Orazio lascia i Pooh

Il batterista Stefano D’Orazio, dopo 38 anni di carriera con i Pooh, lascia il gruppo.

Prima però darà vita, insieme ai suoi tre compagni (Dodi Battaglia, Red Canzian e Roby Facchinetti), ad un nuovo disco in uscita l’8 maggio e a un nuovo tour in partenza il 24 luglio.

Stefano avrà la possibilità di salutare gli amici che da sempre amano e seguono la band.

I motivi della decisione saranno resi noti venerdì.

Quello di Stefano D’Orazio è un addio sereno, lontano dalle clamorose rotture tipiche delle band di successo del rock e del pop, ma in perfetto stile Pooh.

D’Orazio faceva parte della band dai primi anni ’70 quando aveva sostituito alla batteria Valerio Negrini, fondatore, paroliere e poi quinto componente occulto del gruppo.

Aveva già una buona fama nella scena romana dove si era fatto conoscere con i Naufraghi.

Romano, simpatico, storico organizzatore di feste di Capodanno, Stefano D’Orazio ha vissuto la stagione d’oro dei Pooh accompagnando l’evoluzione da band pop in una vera propria azienda.

Chi conosce la storia dei Pooh sa che Dodi Battaglia, Red Canzian e Robi Facchinetti si sono equamente divisi i compiti nella produzione, nella composizione, nella gestione aziendale e nelle pubbliche relazioni.

A D’Orazio è stato affidato il compito del marketing e della promozione.

Come batterista sarà ricordato tra l’altro per i set spettacolari con doppia cassa, un gran numero di tom e di piatti, un modo di stare sul palco diventato proverbiale è uno degli elementi tipici dei concerti dei Pooh.

La band di Piccola Ketty, Pensiero, Tanta voglia di lei e Chi fermerà la musica, rimane un fenomeno a parte nella canzone italiana, uno dei pochi casi di gruppo che ha saputo mantenere invariato il successo in 40 anni di carriera, mantenendo sempre molto stretto il rapporto con i fan e un posto di primo piano nella classifica di vendita.

Una formula che concilia l’abilità vocale dei quattro con una tipica cantabilità italiana e suoni e produzioni figlie dell’epoca d’oro del Progressive, la stagione in cui le tastiere, gli arrangiamenti di matrice classica, gli effetti speciali e i mega allestimenti sono diventati un classico dei concerti dal vivo.

Di questa avventura Stefano D’Orazio è la memoria storica, l’uomo a cui sono affidati i ricordi della band anche in chiave ironica.

La sua decisione di lasciare la band è maturata nel tempo e viene gestita senza spigoli e strascichi e tanto che è già pronto un nuovo album e il tour in cui il batterista romano saluterà il suo pubblico e la professione di musicista in tournee, portandosi dietro un numero di concerti, produzioni ed eventi che hanno pochi confronti tra i colleghi italiani.

Oltre ai tanti successi, ai concerti in tutto il mondo, D’Orazio ha in bacheca anche una vittoria al Festival di Sanremo con Uomini soli, quando, come racconta lui stesso, nel timore che venissero usate basi pre-registrate all’epoca vietate dal regolamento, furono perquisite le tastiere dei Pooh.

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