Salgono a tre i Sindaci che non faranno pagare l’Imu, Matteo Camicciotoli sindaco Anti-Imu guida la rivolta

Mentre il dibattito sull’Imu incalza, e con esso la grande preoccupazione di milioni di famiglie che faticano a causa degli aumenti impressionanti degli ultimi mesi, salgono alla ribalta tre Sindaci per la scelta di non far pagare questo prelievo massacrante sulla prima casa.

Si tratta di Michele Tripodi, sindaco di Polistena (RC), di Matteo Camicciotoli, sindaco di Pontinvrea (SV) e di Andrea Becca, sindaco di Tula (SS).

“Non faro’ pagare l’Imu, e’ una rapina a mano armata, un balzello incostituzionale”: parola di Matteo Camicciotoli, già definito sindaco anti-Imu proprio per la rivolta che ha iniziato in grande stile contro questo ladrocinio.

“Ritengo che la legge sull’introduzione dell’Imu presenti profili di incostituzionalità ed in particolare sia in contrasto con gli art. 47 e 53 della Costituzione italiana e che, quindi, il Comune di Pontinvrea non applicherà l’Imu sulla prima casa e chiederà a gran voce una rimodulazione per quanto riguarda la seconda e tutti gli altri obiettivi di una tassa ingiusta ed iniqua.Voglio specificare bene qual è il mio pensiero su questa tassa: una tassa che non porterà nessun vantaggio economico alle casse comunali, visto che l’introito sulla prima casa sarà sostitutivo del contributo nazionale che sostituiva l’Ici, e che sulla seconda casa il 50% andrà allo Stato: quindi per i Comuni non cambia nulla, se non quello di mettere le mani nelle tasche dei propri cittadini – continua Camiciottoli – Il il buon esempio deve essere dato dall’alto perchè non si possono chiedere sacrifici alle lavoratrici, ai lavoratori italiani, ai pensionati con 458 euro di pensione e alle famiglie tassando un bene indispensabile costruito con tanti sacrifici e rinunce come la prima casa e poi vedere che si esentano gli Istituti bancari, i sindacati o i partiti politici. Mi chiedo e vi chiedo perchè da parte di chi è chiamato a decidere viene mantenuto uno stato di esosità di privilegi veramente indecoroso e indegno: non vogliamo far parte di chi invece di dare speranza induce al suicidio. Oggi più che mai, sento il dovere di far partire questa iniziativa di disobbedienza civile che smuova le coscienze degli amministratori e dei cittadini soprattutto per dire no a un’imposta lesiva dei sacrifici e della dignità dei cittadini.
Io non ci sto: che venga un altro a firmare al mio posto, che venga un altro a fare il ‘braccio armato’ di un Governo tecnico, un Governo di professori insediatosi con una ritirata sull’Aventino da parte di una classe politica inesistente e non più in grado di svolgere il proprio ruolo. Un Governo di professori che invece di attaccare realmente i problemi che ci portano ad avere uno dei più alti debiti pubblici mondiali decide di aumentare la pressione fiscale sui lavoratori, le lavoratrici, i pensionati e le famiglie italiane. Limitandosi a fare un compitino che un bambino poteva svolgere”.

Ora, visto la rivolta dei sindaci che si sono messi di traverso persino sul pagamento rateale dell’Imu, minacciando di non avere i fondi per pagare neppure gli stipendi dei dipendenti, viene da chiedersi come sia possibile che queste Amministrazioni Comunali possano scegliere di non gravare ulteriormente i bilanci famigliari.

La formula è semplice, come spiegata da Andrea Becca: Abbiamo ridotto l’aliquota dal 4 al 2 per mille e contemporaneamente aumentato la detrazione sull’Imu da 200 a 400 euro da aggiungere alle detrazioni per i figli a carico per 50 euro per ciascun figlio. In questo modo, dopo aver fatto i calcoli sulle nuove rendite catastali delle case del comune, in virtù dell’aumento del 60% previsto dalla misura, abbiamo neutralizzato l’imposta. Portandola al valore 0.

Per permettersi di rinunciare a queste entrate, è sufficiente fare ciò che dovrebbe fare in primis il Premier Monti: ridurre le spese inutili.

Qualche esempio? Le cosiddette spese di rappresentanza, gli straordinari improbabili fatti dai dipendenti comunali senza alcuno scopo, i contributi alle feste di paese e via discorrendo.

Onore a coloro che stanno avendo il coraggio di iniziare la disobbedienza civile: che sia l’inizio finalmente di una nuova unità che ci porti a riappropriarci della nostra sovranità.

PER TUTTI I SINDACI: NO ALL’IMU SULLA PRIMA CASA.

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