Rachida.

 

Vabbè.

Non è che si debba sempre parlare di cose serie, occorre anche un po’ di divertimento nella vita.

Io mi diverto guardando Masterchef, quando Morfeo non mi rapisce prima.

In ogni caso, anche una trasmissione di svago offre spunti di riflessioni, anche preoccupanti.

In questa edizione concorre una Signora marocchina, Rachida Karrati, che sta diventando famosa per i suoi piagnistei e le sue sceneggiate degne delle migliori di Mario Merola.

Ma poco per volta, con il trascorrere delle puntate, esce allo scoperto il vero volto di questa concorrente, che non risparmia giudizi pesanti a nessuno, spesso ingiusti, non accetta critiche, finge di piangere di fronte ai giudici, ma non riesce a nascondere espressioni che rasentano l’odio.

Sembra che ce la metta tutta per rappresentare gli aspetti più negativi e fanatici del suo Popolo d’origine: pretese di diritti, negazione di obblighi, rispetto delle proprie origini calpestando quelle altrui. In caso contrario scattano lo sguardo assatanato ed il desiderio di sovrastare chiunque, non per meritocrazia, ma per semplice pretesa. La descrizione perfetta del fanatico islamico fatto da Oriana Fallaci.

Ma è veramente così?

Scende in sua difesa l’Eco di Bergamo, con un articolo che parla di tutt’altra persona, che non usa il velo, curatissima, elegante e sofisticata, e certo senza quegli eccessi che si vedono in tv.

Io non la conosco, se non per come la vedo in video, ed onestamente faccio molto fatica a sopportarla.

Opportunista, attrice, cuoca forse.

Di certo accentua aspetti che dovrebbero preoccupare non poco il mondo occidentale: se tutti fossero come lei appare in trasmissione, bisognerebbe alzare le barricate.

Attendo di vederla uscire quanto prima.

 

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