Francesca Cipriani, eravamo riusciti a dimenticarla, ma la Pupa e il Secchione l'ha riportata alla ribalta.

Confesso di non essere un’assidua telespettatrice del Grande Fratello. A dire il vero seguo il reality tramite Mai dire Grande Fratello, trasmissione assolutamente geniale.

Ed è proprio grazie la Gialappa’s che avevo conosciuto Francesca Cipriani, urlatrice professionista.

Dopo il GF era diventata una prezzemolina come tante altre, definirla opinionista mi sembra realmente eccessivo. La ragazza non viene presa molto in considerazione e così… ideona!

La Cipriani ritiene che per sfondare nel mondo dello spettacolo servano principalmente delle grandi tette. Inutile il talento, la preparazione, la presenza discretamente longilinea. Francesca Cipriani knows the secret: se vuoi sfondare con le tette devi abbondare!

E via una bella settima di silicone, con tanto di interviste a tiggì non proprio di spessore, Studio Aperto per intenderci, piuttosto che a trasmissioni cult stile Buona Domenica.

Ma nonostante i gommoni, la Cipriani ancora non riesce ad emergere.

Fino a che… fortuna vuole che si decida di riesumare un format di discreto successo, La Pupa ed il Secchione. Senza però ingaggiare la nostra, la quale, infuriata, comincia la sua battaglia per partecipare alla trasmissione, con tanto di protesta pubblica e presunzione di ricordare le gesta di Anita Ekberg.

La Cipriani vince la sua “nobilissima” battaglia e diventa una pupa, anzi, la pupa per eccellenza, fino alla proclamazione a vincitrice del reality.

Ma, a dire il vero, questa vittoria forse è stata meritata. Perchè magari la Cipriani non rientra prefettamente nei canoni fisici della pupa, un po’ troppo in carne di questi tempi, ma di sicuro in quelli culturali: e lo fa senza sforzarsi!

Visto in un’ottica più aperta, in definitiva trattasi di talento allo stato puro. Per carità, bisogna chiedersi a che pro possa servire. Di certo, regala sane risate. Di questi tempi non è poco.

Un esempio?

Confondere candidamente Antonio Di Pietro con un attore dei Cesaroni.

Ah, cara Cipriani, fosse vero!!!

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