Ballarò: scoppia la "rissa" per il caso Berlusconi-Noemi, Bondi accusa Repubblica di aver pagato l'ex, tutti contro tutti, i video

Quello di ieri sera è stato un puntatone di Ballarò, che avrebbe meritato un titolo più in linea con quanto è successo, qualcosa del tipo “Fight Club”.

Si, perchè la trasmissione che è andata in onda ieri sera è stato un ring dove tutti erano contro tutti, senza esclusione di colpi: Franceschini contro Belpietro, Belpietro contro Mauro, Bondi contro Franceschini., Pannella contro tutti.

In mezzo, sempre lui.

Berlusconi. Con Noemi. Noemi Letizia per la precisione.

«Quello che a me preoccupa è l’intolleranza verso la libera stampa e non Noemi. Vedo un fastidio micidiale verso le inchieste e stasera, qui, contro il direttore di Repubblica è stato aperto un fuoco di fila da un giornalista che per la cronaca è dipendente di Berlusconi».

Il segretario del Pd Dario Franceschini lancia l’attacco al direttore di Panorama Maurizio Belpietro che reagisce: «Io non sono dipendente di Berlusconi ma della mia coscienza».

«In qualsiasi democrazia – è intervenuto Franceschini di fronte a una vicenda così la stampa avrebbe vivisezionato la storia. Ed invece io sono preoccupato da un’intolleranza che vedo verso chi cerca di vederci chiaro nella storia». Belpietro non ci sta ad essere definito dipendente del presidente del consiglio Silvio Berlusconi: «Lei – attacca rivolto a Franceschini – non ha titoli per darmi lezioni di indipendenza che io ho sempre dimostrato. La realtà è un’altra: quando io pubblicai la vicenda che riguardava il portavoce di Prodi fui assalito da tutti».

Il botta e risposta dai toni accesi si è aperto dopo il battibecco tra il direttore di Repubblica Ezio Mauro e Belpietro sul caso Noemi.

Questo scontro Repubblica-Panorama è partito quando Ezio Mauro analizza le presunte menzogne di Berlusconi sul caso Noemi e snocciola le 10 domande di Repubblica che ancora non hanno avuto risposta dal premier:

Ma non è finita qua.

Sandro Bondi non può tacere e parte all’attacco immediatamente, dopo aver visto il servizio introduttivo dell’affaire Berlusconi-Noemi:

Sandro Bondi, coordinatore del Pdl e ministro della cultura, ha accusato La Repubblica di “rimestare nella pattumiera”, scontrandosi sia con il direttore del quotidiano, Ezio Mauro, sia con Dario Franceschini.

Al direttore de La Repubblica, che ha evidenziato le “contraddizioni del premier”’ sulla vicenda, chiedendogli di dire la “verità”, e tornando alla carica con le 10 domande rimaste inevase, Bondi ha ribattuto osservando che la sinistra “non essendo riuscita a sconfiggere Berlusconi sul versante giudiziario ora ci prova sul privato”.

Bondi è stato battagliero e ha anche insinuato che il giornale abbia pagato l’ex ragazzo di Noemi per l’intervista pubblicata domenica. Affermazione che ha fatto arrabbiare Mauro che lo ha “sfidato” a dimostrare una “cosa del genere”.

E’ stata poi la volta di Franceschini, Bondi ha quasi perso la sua proverbiale pazienza, specie di fronte allo sfottò non troppo mascherato di Franceschini.

«Berlusconi ha già chiarito, la realtà è che Franceschini non è un moderato ma un estremista ed è più irriguardoso delle persone di Di Pietro. Lei e Mauro vi dovete vergognarmi».

In mezzo a tutto, le chicche di un Marco Pannella che sembra sempre più macchietta e sempre meno politico; parla dei bombardamenti su Belgrado confondendo Prodi con D’Alema, parla di moralità in ogni dove, manda affanculo Franceschini accusandolo di essere un democratichino e un imbroglione.

Insomma, è finito Zelig, fortuna che è rimasto Ballarò!

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