Guess Her Muff: indovina la fregna

Stavo guardando or ora il blog di una persona che adoro, Costantino della Gherardesca, quando mi imbatto in una sua segnalazione che dapprima mi ha lasciata perplessa, poi mi ha fatto morir dal ridere.

Esiste un sito, “Guess Her Muff”, letteralmente “indovina la figa”, che pare stia diventando un cult oltreoceano.

Credi di indovinare com’è la sua figa basandoti su come si veste?

Da questa domanda parte tutto il senso del blog citato: l’utente dapprima vede una foto di una donna ritratta durante la sua routine quotidiana, perfettamente vestita. Sotto la foto c’è un link che la ritrae amabilmente con fregna al vento. Chissà se il vostro intuito si dimostra corretto?

Un giochino divertente, talmente divertente che pare sia diventata una moda tra le donne americane, giovani e vecchie, che fanno a gara mandando loro foto per mantenere vivo il sito.

Un esempio?

Questa la signora con il numero 444:

e qua la potete vedere nature… la manager è come ve la aspettavate?

Bè, che dire… è una vera figa-ta di sito 🙂

Il Varese promosso!!!!!

E vabbè, non sarà lo scudetto dell’Inter, ma chissene, per me vale pure di più!!!!

FORZA RAGAZZI!!!!!!!!!!!!

È una doppia rimonta vincente quella che in quasi cinquemila hanno festeggiato a partire dalle 17 di oggi – domenica 17 maggio – sul prato, nei corridoi e sui gradoni di Masnago. Il vecchio stadio vestito a festa incornicia una splendida promozione per il Varese che corona un inseguimento di otto mesi alla vetta del campionato e uno ancora più lungo iniziato cinque anni fa dai campi dell’Eccellenza dove era crollato il club biancorosso dopo il fallimento in campo e fuori della gestione Turri.
Missioni compiute e completate dal 2-1 al Montichiari che ha tenuto tutto lo stadio con il fiato sospeso fino al quinto minuto di recupero. Grossi e Del Sante – due dei grandi trascinatori di quest’anno, non certo gli unici – avevano fatto capire a tutti che questa era la volta buona. Reti e messaggi spediti via etere anche ad Alessandria e a Como, rivali di un anno o di tutta la vita che ora giocheranno i playoff per provare a prenderci. Poi Muchetti ha regalato pure il brivido infilando l’incolpevole Moreau giusto per speziare il finale e far passare nelle schiene qualche brivido che ha reso più dolce ed entusiasmante il dopo.
E mentre tutta Masnago saltava per aria e perdeva la voce, due persone in cima alla Curva Nord si godevano lo spettacolo che porta prima di tutto la loro firma. Per il presidente Antonio Rosati è il primo centro in carriera e ora merita di goderselo senza che nessuno salti sul suo carro, quello del vincitore. Per Beppe Sannino invece è la terza perla consecuitiva; né a Crema né a Lecco però il mister aveva potuto godere in pieno l’apoteosi che il popolo biancorosso gli sta regalando ora.
E “popolo” è proprio la parola più bella per raccontare la gente che al Varese ha dedicato domeniche, soldi, tempo libero, sofferenza. Masnago ha risposto alla grande all’appello lanciato dalla curva, vestirsi tutti di biancorosso. Sugli spalti sono spuntate le magliette dei gruppi organizzati, quelle con i vecchi marchi come Tigros, Cit o Gandini, quelle “prestate” dal basket, splendido parallelo stagionale nella promozione. E parrucche, sciarpe, bandiere e striscioni in quantità industriale per accompagnare Lepore e compagni nell’ultima fatica in Seconda Divisione.
Sul campo, detto di staff, dirigenza e tifosi, questa vittoria ha tanti pari. Inutile fare l’elenco dei nomi ma è evidente come più che mai il successo sia arrivato dal collettivo. Non c’è stato un vero trascinatore, non è la squadra di questo o di quello. Semplicemente ognuno ha fatto al meglio il proprio dovere, da Del Sante e Crocetti che hanno segnato a raffica fino a Lorello che non ha mai giocato un minuto ma che sarebbe titolare in tante altre squadre della categoria. Insomma, ha vinto tutta Varese, e anche per questo la festa è più bella.

n/a