Ecco come la Telecom ci ruba denaro: mora peggio dell’usura. Lettera di messa in mora.

Telecom Italia ci ruba denaro, da tempo immemore, ecco come.

Oggi ho pagato la fattura bimestrale Telecom che scadeva il 12 novembre.  E così, cosa che da tempo non facevo, controllo la bolletta. Premetto che a casa abbiamo messo il telefono fisso sia per l’adsl che per nostra figlia che parla e parla con le sue compagne. E sottolineo anche come l’adsl funziona una volta su dieci alla velocità promessa e che soprattutto si paga. Sin dalla sottoscrizione del contratto, mio marito chiese la domiciliazione bancaria, ma chissà perchè non è mai stata attivata, e così le bollette arrivano via posta, spesso già scadute. Non mi sono mai posta il problema di quanto si pagasse in più per i ritardi nei pagamenti, ma oggi, sapendo di onorare il debito con un giorno di ritardo, ho cercato nelle bollette vecchie un’indicazione su more applicate. Non è stato necessario cercare troppo, perchè proprio nella bolletta che stavo pagando trovo un bell’addebito di 2,29 € sotto la dicitura Indennità ritardato pagamento 2% Conto 4/14. O la miseria, dopo quanto tempo avevamo pagato questa fattura? Vado sul sito 187, entro nell’area cliente e questo è quanto trovo:  187 – Area Clienti

ELENCO FATTURE

Conto n° Scadenza Totale (iva inc.) Stato Modalità di ricezione Dettagli  
6/14 10/11/2014 118,92 € Pagata Posta Visualizza

 
 
 
5/14 15/09/2014 137,36 € Pagata Posta Visualizza

 
 
 
4/14 14/07/2014 114,52 € Pagata Posta Visualizza

 
 
 
 
3/14 13/05/2014 120,57 € Pagata Posta Visualizza

 
 
 
 
2/14 13/03/2014 128,07 € Pagata Posta Visualizza

 
 
 
 
1/14 13/01/2014 119,18 € Pagata Posta Visualizza

 
 

Controllo quindi il pagamento della fattura che scadeva il 14 luglio scorso, come potete vedere qua sopra: è stata pagata il 15 luglio. UN GIORNO DI RITARDO.

L’indennità di € 2,29 corrisponde al 2% GIORNALIERO sull’intero importo della fattura, IVA COMPRESA.
Allora, a parte che far pagare la mora persino su un’imposta è qualcosa di allucinante, ma il tasso che applicano è ben oltre un discorso di usura penale.
Cerco le varie delibere Telecom e trovo questo: i tassi sono questi fino a 15 giorni di ritardo 2% (annuo il 48%) dal 16° al 30 il 4% (annuo 88%) dopo il 31 6%(annuo144%) dopo di che, è facoltà della Telecom staccare l’utenza.
Ma la cosa ancor più interessante, è che, nonostante ormai Telecom sia una società privata, dopo che Prodi l’ha svenduta a Tronchetti Provera e De Benedetti, che seguendo la tradizione, sono riusciti a portarla praticamente al fallimento, questi tassi parrebbero decisi dal Governo, e quindi intoccabili.

TASSI DA USURA!

L’ENEL, l’AQP e le Aziende del GAS, dopo un periodo nel quale anche loro hanno lucrato su questo, già da qualche anno fanno pagare interessi “umani” e legali, rapportati all’EURIBOR, rispettando così i diritti sanciti dalla legge 281/98 sui diritti dei consumatori.

Perchè a Telecom invece è tutto permesso? Perchè nessuno in parlamento solleva la questione?

Già in molti si sono accorti di questo FURTO, e qualcuno ha provato anche a denunciare, con scarso risultato, ottenendo una delibera di rigetto che potete leggere qui.

Fatemi capire, Telecom ex Sip ha vissuto per decenni in regime di pieno monopolio, e tutt’ora, nonostante il tanto decantato mercato libero, anche se passate ad altro gestore, a meno che non sia fastweb (che vi sconsiglio nel caso in cui, insoddisfatti, volete tornare al gestore precedente), Telecom affitta le linee telefoniche al mercato “libero”, ed è pertanto comunque in monopolio.

E ciò nonostante, si può permettere di violare con tanta tranquillità i diritti del consumatore, protetta dai vari governi? Forse i nomi Tronchetti Provera e De Benedetti hanno un peso davvero pesante.

Bè, a me non va bene.

Perchè se una sola persona scrive una lettera di reclamo a Telecom è un discorso, ma se a farlo fossero migliaia di clienti, che in contemporanea la mandano al Ministero delle Infrastrutture, siamo davvero sicuri che questi abusi possono continuare?

Abbiamo l’esempio di altre aziende di servizi sopracitate che si sono adeguate agli interessi di mercato.

Non solo.

Nel 2013 esce questa notizia:

Adeguamento calcolo indennità di mora per ritardato pagamento dei Conti telefonici

Dal 1° marzo 2014 Telecom Italia farà riferimento a quanto previsto dal D. Lgs 231/02 e successive modifiche per i ritardi dei pagamenti delle transazioni commerciali.
Pertanto, per i contratti attivati dall’8 agosto 2002, Telecom Italia potrà applicare, per ogni giorno di ritardo, un’indennità di mora su base annua pari al tasso di interesse BCE (stabilito semestralmente e pubblicato con comunicazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana) più le maggiorazioni previste dal D. Lgs. 231/02, e sue successive modifiche, sull’importo non pagato, o pagato in ritardo, al netto dell’eventuale tassa di concessione governativa.
Per i contratti attivati prima dell’8 agosto 2002 restano invece invariate le indennità di mora già previste contrattualmente (tasso annuo fisso al 5%).
Inoltre, in base a quanto previsto dal D.Lgs. 192/12 per i contratti attivati dal 1° gennaio 2013, Telecom Italia si riserva la facoltà di addebitare, per ogni Conto pagato in ritardo, oltre alla suddetta indennità di mora, anche un importo forfettario pari a 40 euro a titolo di ristoro degli oneri sostenuti per le attività di gestione dei crediti insoluti.
Tali variazioni contrattuali saranno applicabili solo qualora il contratto sottoscritto contenga la facoltà per Telecom Italia di apportare modifiche unilaterali, salvo il diritto di recesso che il Cliente potrà esercitare nei tempi e nei modi descritti nel conto relativo al primo bimestre 2014.

Ma vi rendete conto? Oltre agli interessi usurai, anche un importo forfettario di 40 € per il recupero credito.

Lo so, per alcuni sono un’idealista, per altri una demente, io me ne frego dei giudizi altrui, specie considerando da chi arrivano e mi definisco COMBATTENTE.

Credo fermamente che l’unione fa la forza. Ed allora ho preparato una lettera, con la speranza che tutti la inviino e che finalmente qualcosa cambi, chissà, magari anche lo scandaloso pagamento anticipato del canone bimestrale.

UNA CLASS ACTION DI QUELLE CHE IN ITALIA NON SI SONO MAI VISTE, E FORSE NEPPURE IN AMERICA, LA CULLA PER ECCELLENZA DELLE CLASS ACTION.

Ci proviamo?

Ecco il testo della lettera di messa in mora, copiatela, compilatela e poi vi darò altre indicazioni, non speditela singolarmente, faremo tutto insieme. Telecom e Governo. Voglio proprio vedere se riescono a fingere ancora per favorire i De Benedetti della situazione.

 

Spett.

TELECOM ITALIA SPA

SEDE LEGALE

Piazza degli Affari, 2

Milano

Raccomandata AR

e p.c.

AGICOM

AUTORITA’ PER LE GARANZIE  NELLE COMUNICAZIONI

Sede di Napoli
Centro Direzionale, Isola B5

80143 Napoli

Raccomandata AR

e p.c.

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

Via Vittorio Veneto, 33

00187 Roma

Raccomandata AR

 

OGGETTO: richiesta di restituzione indennità per ritardato pagamento e costituzione in mora ex. art. 1219 c.c.

 

Io sottoscritto ______________ nato il ______________, a ______________ e residente in ______________ (___), alla via ______________, formulo la presente per significare quanto segue.

 

Premesso che:

1) in diverse occasioni Telecom Italia Spa mi ha inviato tramite posta ordinaria fatture già scadute e che a seguito di questo sono stato costretto a pagarle in ritardo

2) a fronte di questo Telecom Italia Spa, mi ha applicato i seguenti importi per indennità di ritardato pagamento, che sono assolutamente assimilabili ad importi usurai: i tassi sono questi fino a 15 giorni di ritardo 2% (annuo il 48%) dal 16° al 30 il 4% (annuo 88%) dopo il 31 6%(annuo144%) con la facoltà, trascorsi tali termini di staccare l’utenza ed interrompere un servizio pubblico essenziale e pesantemente retribuito.

3) che nonostante le varie lamentele e richieste, Telecom Italia Spa si è sempre rifiutata di rimodulare o di rifondere quanto pagato in eccesso, adducendo la scusa, ridicola, che trattasi di indennità e non di mora, e che tali tassi sono decisi dal Governo, anche se vengono applicati SOLO da Telecom Italia Spa e non da altri competitors, bloccando all’atto pratico il libero mercato.

4) che la rete Telecom ormai da anni non viene rinnovata, mentre continuano ad aumentare canoni e costi fissi, non giustificabili proprio per evidente mancanza di investimenti

5) che altri enti di pubblico servizio,quali ENEL, AQP e le Aziende del GAS, già da qualche anno fanno pagare applicano interessi corretti, rapportati all’EURIBOR, rispettando così i diritti sanciti dalla legge 281/98 sui diritti dei consumatori.

6) Che il Garante per le Telecomunicazioni non interviene imponendo una verifica di tali interessi, che, sebbene vengano chiamati in modo diverso, altro non rappresentano che mora ai sensi dell’art. 1206 del Codice Civile.

7) Che il Governo non solo non interviene, ma consente una completa violazione della sopracitata legge 281/98 sui diritti dei consumatori, e solo ed esclusivamente per Telecom Italia Spa

Tutto ciò premesso e considerato

 

con la presente, ai sensi e per gli effetti dell’art. 1219 del Codice Civile, formalmente

 

VI INTIMO E DIFFIDO

ad adempiere al versamento della somma di euro ……. oltre interessi legali, entro e non oltre il termine di 15 giorni dal ricevimento della presente fatti salvi i maggiori danni ed interessi a titolo di risarcimento di quanto pagato come mora con tassi assolutamente usurari.

Potrete adempiere eseguendo il pagamento con le seguenti modalità:

– bonifico a mezzo di conto corrente bancario:

Intestato a ____________Banca _______________Iban ________________________

– storno diretto sulle prossime bollette

Vi significo inoltre che decorso inutilmente tale termine, mi vedrò costretto ad agire in giudizio per il recupero coatto del credito, con aggravio di spese a Vostro esclusivo carico.

Mi riservo la facoltà di procedere anche contro le Autorità di controllo ed il Governo per evidente omissione di atto pubblico ai danni dei cittadini, per favorire una società privata, che può usufruire ancora di un regime di Monopolio nonostante le telecomunicazioni presentino da anni un regime di libero mercato.

La presente vale quale interruzione dei termini di prescrizione previsti dalle normative vigenti.

Cordiali saluti.

Luogo e data                                           Firma ______________________________

 

Bene, questo è il testo, ogni correzione è la benvenuta.

Tramite la Fondazione Mahat Bonifacio stiamo studiando il modo migliore per proporre questa class action, iniziate a preparare la lettera e tenetela pronta, vi aggiorneremo quanto prima per essere certi di avere tutti in blocco le messe in mora e di portare avanti la denuncia con la certezza di ottenere l’obiettivo: farci restituire i nostri denari da questi ladri, prima che Tronchetti Provera e De Benedetti mandino in fallimento Telecom Italia Spa e cerchino di appiopparla allo stato come bad company, dopo averla defraudata di ogni patrimonio e liquidità, in perfetto Olivetti ed Alitalia Style.

Forza combattenti, l’adunata è arrivata.

La Cancellieri, i braccialetti elettronici ed il conflitto di interessi

Ancora una volta, il Ministro Cancellieri impone i braccialetti elettronici per chi è agli arresti domiciliari, rinnovando un contratto plurimilionario con Telecom, fornitrice dei suddetti: 81 milioni di euro fino alla fine del 2011.

Un incredibile spreco di denaro, secondo la Corte dei Conti, che reputa questa intesta “”antieconomica ed inefficace”, tanto più che fino ad ora sono stati utilizzati solo da 14 detenuti ai domiciliari. Rendiamoci conto, altro che spending review!

Nel 2012, nonostante la dimostrazione di uno sperpero vergognoso, la Cancellieri rinnova in tutta fretta  il contratto per altri sette anni. Con una velocità tale che l’ha portata persino a litigare con la collega Ministro Severino, assolutamente contraria alla replica di questo contratto.

Il vicecapo della Polizia Cirillo dichiarò: costavano meno se li avessimo comprati da Bulgari.

Ma le voci contrarie sono tante.

Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia – si esprime in questi termini:

“Se fosse stato un politico di lungo corso a dimostrare un così morboso attaccamento alla poltrona, non ci saremmo meravigliati. Ma troviamo assolutamente scandaloso che la Cancellieri, con alle spalle una carriera da Prefetto e coinvolta nell’esperienza governativa in qualità di ‘tecnico’, non senta il dovere morale di dimettersi dopo il suo intervento per far scarcerare Giulia Ligresti”  e continua “Possibile che la Cancellieri non percepisca la profonda indignazione della gente comune, la percezione di una grave ingiustizia per i tanti che finiscono coinvolti in vicende di rilevanza penale, e che non hanno santi in paradiso da chiamare sul cellulare per tornare al calduccio di casa? Come può la Cancellieri, che da ministro dell’Interno ha mostrato una feroce inflessibilità di fronte ai Poliziotti – ai suoi poliziotti! – detenuti ingiustamente per la morte di Aldrovandi,    appellarsi ad una sua supposta umanità, quando l’intervento riguarda persone ricche e potenti alle quali è legata da rapporti di amicizia e che, soprattutto, sono stati i generosi datori di lavoro di suo figlio? Non sarà che a sciogliere il cuore di ghiaccio della Cancellieri, più che un generico senso di umanità, è proprio uno smisurato amore materno? Per la felicità del proprio figlio, una mamma farebbe qualunque cosa. Come non essere riconoscenti verso una famiglia imprenditoriale che ha ripagato quattordici mesi di lavoro del proprio figlio con 3,6 milioni di euro: in fondo è quello che un Poliziotto guadagnerebbe in circa 200 anni di lavoro”

La Cancellieri si difende con il solito “ce lo chiede l’Europa”.

Sarà dunque solo un caso che, non appena ricevuto il rinnovo, Telecom assume il Dottor Piergiorgio Peluso, figlio della Cancellieri?

Dopo aver lavorato come Direttore Generale di Fondiaria Sai ( ovvero Ligresti), stranamente viene assunto come Responsabile Finanziario Telecom, in organigramma appena sotto all’Amministratore Delegato, con uno stipendio lordo di circa 600.000 Euro annui.

Solo un caso, ENORME, di conflitto di interessi.

Ministro Cancellieri, anche questo lo chiede l’Europa?

E Voi cari parlamentari, tutti zitti o qualcuno vuole finalmente intervenire? Quanto ancora si deve sopportare prima che la Cancellieri si dimetta?

Chissà, magari una petizione popolare potrebbe fare quello che la politica si ostina a fingere di non vedere. Senza ritegno.

L’Italia colonizzata dall’Europa.

 

La nostra storia di colonizzatori non è mai stata esaltante.

Mentre Spagnoli e Portoghesi conquistavano le terre più floride, facendone uno scempio, noi italiani conquistavamo la Libia, l’Eritrea, la Somalia, l’Etiopia e per pochi anni l’Albania.

Un successone insomma, soprattutto se si considera che gli altri colonizzatori pensavano solo a ladrocinare le risorse dei territori, senza lesinare l’applicazione di violenza, gli italiani si occupavano invece di costruire, investire e bonificare le proprie colonie.

E, tra parentesi, Gheddafi per chi non se lo ricorda, era riuscito a spuntare accordi vantaggiosi per la Libia, sempre ricordando i presunti danni subiti dal suo Stato proprio dall’occupazione italiana.

I domini degli Spagnoli in Italia sono stati tanti, e la storia pare ripetersi.

La Spagna, che secondo l’Europa è sempre stata vicina al default molto più dell’Italia, tanto da ottenere finanziamenti dalla BCE per poter salvare le banche principali spagnole, si prepara ad un nuovo dominio sull’Italia, tramite Telefonica e la sua acquisizione di Telecom.

Con gli euro ottenuti dalla BCE le banche spagnole appoggiano la scalata ad un settore strategico fondamentale per ogni Stato, le telecomunicazioni, e poichè gli altri Paesi Europei se lo tengono ben stretto, l’attacco a Telecom ed al suo debito insostenibile diventa una bazzecola.

Ci sarebbe da aprire una bella parentesi sul come si è formato un buco astronomico in Telecom, ex Sip, in monopolio assoluto per decenni, che con la gestione Tronchetti Provera è scesa nel baratro, l’azienda, non certo lui che veleggia tranquillo tra i milioni avuti per compenso nei mari di Portofino.

Cosa cambierà?

Probabilmente niente, se non un miglioramento delle campagne pubblicitarie. E minori intercettazioni ai giocatori di calcio.

Ma se a questo aggiungiamo le mani di Air France su Alitalia (anche se pochi minuti fa Air France si è proposta solo per il consolidamendo del debito), la Germania che sono decenni che punta la produzione dell’acciaio italiano e non mi stupirei di vedere allungare le sue mani sull’Ilva, appare ovvio il perchè l’Italia non deve uscire dall’Europa: ne deve essere colonizzata.

Tra parentesi, oltre tutti i denari dati negli anni con cui abbiamo foraggiato Alitalia, la manovra di “salvataggio” studiata dallo “statista” Berlusconi e dall'”economista” Tremonti, dividendo un bad e good company, rifiutando l’offerta di acquisto di allora di AirFrance, ci è costata 5 MILIARDI DI EURO, per essere finiti al punto che AirFrance e KLM si prenderanno la compagnia per due soldi.

Chissà, forse venire colonizzati non sarà poi tanto male: avremo finalmente un management pubblico e privato degno di chiamarsi tale.

n/a