Buoni fruttiferi postali, ABF: vale rendimento scritto sul titolo e non il decreto

Si torna a parlare della storia dei buoni fruttiferi postali, decurtati retroattivamente di parte degli interessi con successivi decreti ministeriali. C’è una buona notizia per i consumatori coinvolti nella vicenda, scoppiata più di un anno fa.

Nella sua decisione del 25 giugno scorso, l’Arbitro Bancario Finanziario conferma: a valere è il rendimento scritto sul buono e non i decreti ministeriali.

Con la decisione 5108 del 25 giugno 2015, l’Arbitro Bancario Finanziario ha fatto chiarezza su quello che è stato un caso più che controverso, che ha riguardato migliaia di consumatori che avevano sottoscritto buoni fruttiferi postali: in base ad un decreto ministeriale del 13 giugno 1986, Poste Italiane calcolava fino al 20% in meno del rendimento dei titoli (rispetto a quanto indicato sul retro del buono stesso). Significative le somme che i consumatori si sono visti decurtare quindi per un decreto approvato successivamente al momento in cui avevano sottoscritto il titolo postale.

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Io, stuprata dalle banche.

Mi è stato chiesto più volte di parlare della mia storia, di scriverla, affinchè possa essere d’aiuto a coloro che sono alle prese con le vessazioni bancarie e che, presi dalla disperazione, compiono gesti dai quali non si può più tornare indietro.

In molti che mi seguono sanno che io ho passato per più volte anche quella fase, e che quotidianamente combatto affinchè la mia esperienza possa arrivare alle persone che credono di non avere più scelta, facendo loro comprendere che al contrario non solo questa alternativa esiste, ma che sta diventando alla portata di tutti, grazie al lavoro di chi come me, più importante di me, studia sistemi che possano permettere di liberarsi di una schiavitù imperante.

Non nascondo di aver avuto anche proposte economiche di un certo rilievo, sia per fermare la mia “opera” che per commercializzarla.

Per una persona che fatica a sopravvivere come me, è una manna dal cielo.

Ma io le ho sempre rifiutate,  non certo per snobbismo, ma perchè avrebbero snaturalizzato il senso del mio operato: sono mossa da una fortissima motivazione, quella di veder finire una mattanza a cui stiamo assistendo inermi da anni, ma soprattutto di tornare ad essere un Paese Sovrano, che mette dove meritano i delinquenti che ci hanno portato a questo punto.

No, non la galera. I lavori forzati. Anche se per molti basterebbe farli lavorare 12 ore al giorno in un call center per 600 euro al mese per vederli morire.

Ma la Legge Aurea che seguo, grazie al mio insegnante spirituale, mi porta ad astenermi dal praticare le cosiddette azioni nocive, in modo da raggiungere la mia personale liberazione e consapevolezza.

Tutto ciò premesso, riflettendoci attentamente, ho pensato che un libro che racconti in prima persona tutte le sensazioni tragiche che ho vissuto io a causa degli atteggiamenti dei bancari, potrebbe essere davvero d’aiuto per chi le sta vivendo adesso: non siete soli, io le ho passate, a fatica le ho superate, anzi, le sto superando ancora, ma ho capito che esiste una luce dal tunnel.

Io, stuprata dalle banche.

Questo sarà il suo titolo, diviso in due parti: la prima dove la mia anima si metterà a nudo per raccontare tutto ciò che ho subito. La seconda dove invece troverete ogni consiglio e strumento per difendervi in modo concreto e definitivo dall’egemonia del sistema bancario. Entrambe saranno precedute da una prefazione di illustri esperti, che mi hanno onorato del loro consenso.

Lo so, il titolo è forte.

Ma quando si parla di stupro si pensa solo a qualcosa di fisico, ebbene io ne ho subito per anni uno ben più grave: stuprata psicologicamente dalle banche.

Ho deciso oggi, dopo aver parlato con una persona che era davvero disperata e che invece ho lasciato dopo un’ora con una speranza sincera, di condividere con voi il primo capitolo della prima parte. Se non vi piacerà, liberissimi di dirlo, ma ricordate: è un’anima che parla.

Buona lettura.

Capitolo I

Solo chi ha vissuto sulla propria pelle, anche se in minima parte, l’esperienza che sto per raccontare, può comprendere il senso di un titolo tanto forte. 

L’essere stuprata è l’esperienza di certo più infima e devastante che una donna possa mai provare. 

Ti lascia un senso di vuoto interiore che difficilmente riuscirai a colmare, neppure con il tempo, perché questo sarà un ricordo che più cercherai di rifuggire, più ti tornerà alla memoria nei momenti in cui meno te lo aspetti. 

Ti senti in colpa, sola, sporca, ti chiudi al mondo e vorresti farlo anche alla vita. 

Io non lo nascondo, ho provato tutto, anche quest’ultimo aspetto, e l’ho provato da sola, perché nessuno ha saputo o voluto comprendere il dolore dilaniante che mi ha pervaso, lasciandomi una cicatrice tanto profonda che ci vorranno anni per riuscire a mitigare. 

Mi si può contestare: scusa, come fa una banca a stuprarti? 

Semplice. 

Ti toglie dignità, ti incute terrore, ti toglie ogni tipo di volontà o capacità di reazione, ti fa sentire una ladra o una delinquente se non adempi ai suoi voleri, ti massacra psicologicamente al punto che preghi ogni notte prima di andare a dormire di non svegliarti più. Ma sai che non dormirai, e se lo farai rivivrai costantemente l’incubo quotidiano nei tuoi sogni travagliati.

Non è uno stupro questo? 

Vero, è peggio. 

Perché mentre uno stupro è un’azione violenta che si subisce una sola volta, le medesime sensazioni una banca te le fa provare tutti i santi giorni, per mesi, anni, fino a che non ti vede crollare. 

Lo scopo finale è questo: distruggerti per potersi appropriare di tutto quanto rappresenta un valore nella tua vita. 

A me è successo così, e sono convinta che chiunque sia passato per questa via possa testimoniare la stessa sensazione. 

La mia è la storia di una piccola imprenditrice che ha lavorato onestamente a partire dal 1997, vedendo crescere con fatica e grande dedizione la propria azienda, facendola diventare un fiore all’occhiello della mia zona di residenza ed un nome che significava fiducia. 

Mi è costato tantissimo arrivare a questi risultati: all’inizio ho completamente rinunciato alla mia vita privata ed alla gioventù spensierata che dovrebbe appartenere a qualsiasi essere umano. Diventata mamma, pur di seguire un’attività che mi assorbiva completamente, ho tolto tempo a me stessa ed a mia figlia: mi sono persa i suoi primi sorrisi, il raggiungimento dei suoi grandi traguardi. 

Alla sera rientravo, con incredibili sensi di colpa, e sentivo i racconti fatti da chi la curava riguardo ai suoi progressi quotidiani, tenendola in braccio, cullandola, amandola con tutta l’anima e ripetendomi il mantra: lo stai facendo per lei. 

Era vero. 

Accettavo qualsiasi parola, anche la meno gentile, pur di poterle garantire un futuro, che è stato rubato a lei in primis e a me dopo, quando le banche ci hanno ridotto sul lastrico, senza una motivazione valida. 

Ogni sacrificio che ho fatto ha perso di significato. E quando sono sola, a distanza di oltre un anno, ancora non riesco a trattenere le lacrime per ciò che ho subito e di contro ha subito la mia famiglia, anche se ho cercato in tutti i modi possibili di proteggerla. 

Ci sono riuscita? 

Non lo so, non sono certa che la mia bambina sia passata indenne dal periodo più nero della mia vita, che non abbiano danneggiato anche lei che, cresciuta, vedeva la mamma nascondersi e poi la sentiva piangere a dirotto. 

Però mia figlia è stata l’unica nella sua innocenza a ripetermi sempre: abbi fiducia mamma, riuscirai ad uscire da questo momento e non ci saranno più persone che ti faranno del male.

Per assurdo, la sensibilità di una bambina è stata l’unica forza che ho trovato per poter reagire, con fatica immensa.

Perché gli adulti non riconoscono una malattia che non si manifesta a livello fisico ma solo psicologico, non sono in grado di affrontarla, il buio fa paura a tutti. Ti stanno vicino fino a che vedono le prime reazioni che sono inevitabilmente legate al tuo corpo, deperisci giorno dopo giorno, ma quando capiscono che non è legato ad alcun brutto male fisico bensì ad un tunnel cupo che ti attanaglia fino a non farti più respirare, mangiare, dormire, che ti porta a vivere attacchi di panico ed a fare gesti disperati, che sono in realtà una grandissima richiesta di aiuto, bè, in quel momento ti girano le spalle.

Credendo di non farlo.

Ma tu sai che è così. Tu sola a combattere contro un mostro interiore ed uno esterno ancor più grande: entrambi con lo stesso scopo. Vederti soccombere.

Si, io sono stata stuprata dalle banche. Ora vi spiego come.

 

 

Ecco di cosa di occupa in concreto il Dipartimento Anti Usura ed illeciti fiscali di Movimento Base Italia

Movimento Base Italia ha deciso di attivare un Dipartimento Anti Usura ed illeciti fiscali per due precisi motivi: il primo è il proliferare di millantatori e delle cosiddette “agenzie di debito”, che a costi improponibili speculano sulle disgrazie dei cittadini e degli imprenditori, spesso per poi sparire dopo aver incassato denari, possibilmente in contanti.

Il secondo, ancora più importante: stare vicino ad Imprese e Cittadini, mettendo a disposizione i professionisti più accreditati, per poter risolvere questioni anche scottanti.

Certo, non si possiede la bacchetta magica, ma di sicuro la voglia di intervenire concretamente a supporto dell’economia reale è una grandissima spinta per poter fare sempre di più e sempre meglio.

Nello specifico, questi sono le aree di interesse del Dipartimento, che si aggiorneranno adeguandosi alla richiesta di coloro che ne richiedono l’intervento:

COMPITI DEL DIPARTIMENTO ANTI-USURA ED ILLECITI FISCALI

A seguito delle sempre più frequenti problematiche riscontrate dagli imprenditori e dai cittadini, assolutamente vessati, ingiuriati e trattati come delinquenti da banche e fisco, a fronte delle sempre più frequenti finte onlus (non dovrebbero avere scopo di lucro) e dello spuntare come funghi delle cosiddette “Agenzie Debito”, che lucrano sulla disperazione, abbiamo deciso ancora una volta di combattere in prima fila a tutela dei nostri Cittadini.

Il dipartimento è stato creato da poco, affidato alla gestione di una persona che ha vissuto sulla propria pelle ogni esperienza possibile ed immaginabile a riguardo, ed ha deciso di reagire e studiare ogni singola arma e pratica messa in atto da banche e fisco, rivoltandogliele contro e recuperando denari indebitamente sottratti a correntisti e contribuenti.

Il Dipartimento pertanto è strutturato per operare e risolvere le seguenti situazioni:

–          Verifica usura/anatocismo su mutui

–          Verifica usura/anatocismo su finanziamenti di ogni genere

–          Verifica usura/anatocismo su leasing mobiliari ed immobiliari

–          Verifica usura su carte revolving

–          Verifica usura su conti correnti affidati e non

–          Verifica illeciti di Equitalia

A seguito di tali verifiche ed in base ai risultati ottenuti, il Dipartimento procede, con diretta interazione con il Cittadino, per tutelarlo nel miglior modo possibile, alla stesura della strategia migliore, ovvero più efficace e meno onerosa, per poter riottenere quanto sottratto illegalmente.

Una precisazione necessaria: si sente molto spesso parlare di cartelle esattoriali illecite. Ebbene, sappiate che per poterle contestare sono solo due le strade: o l’accesso alla Commissione Tributaria, un vero e proprio processo in tre gradi di giudizio che arricchisce Legali e Stato (con contributi unificati altissimi e sanzioni pesantissime in caso di perdita, che si realizza statisticamente al 90% dei casi) oppure il ricorso al TAR, ed anche in quel caso gli oneri sono talmente alti da renderlo inaccessibile a tutti.

Ma esiste un altro sistema: completamente gratuito, riconosciuto sia dagli Enti Impositori che da equitalia, che ne parla addirittura nel suo sito. Pertanto, prima contattate il dipartimento, meglio è, possibilmente senza attendere la cartella esattoriale ma all’avviso bonario.

Ed infine, il Dipartimento collabora strettamente con il Dipartimento Legale di  MBI, per giungere al blocco di ogni pignoramento o messa all’asta, e con il Dipartimento Piccole e Medie Imprese, proponendo agli imprenditori gli strumenti fondamentali necessari per combattere ogni illecito.

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