Io sono pacifista totale, ma divento guerrafondaia contro le banche. Ecco l’ultimo soppruso che abbiamo appena subito.

Premetto: in assoluto io sono sempre stata una grande “combattente”. Ma le mie battaglie si sono concretizzate nella difesa di principi e diritti nei quali credo ciecamente, anche se non mi riguardavano direttamente non ho mai avuto paura di espormi fin da piccola per farli rispettare. La guerra, ovviamente, non è uno di questi.

Ma in questi anni, a partire dal 2008, sono assolutamente convinta che sia in corso la terza guerra mondiale, che non si sta combattendo a suon di armi chimiche o quant’altro i media vogliono farci credere, distogliendo l’attenzione su ciò che realmente sta avvenendo.

La terza guerra mondiale è una guerra finanziaria, dove le banche sono onnipotenti, o si ritengono tali, hanno un potere immenso, decidono del destino di ciascuno di noi, evadono le tasse e poi piangono miseria per prendersi aiuti dagli Stati, basti vedere il recente caso del Monte Paschi di Siena.

L’Imu versata è servita grazie al governo Monti a salvare una banca da un buco astronomico. Ma se si apre questo capitolo, non lo si chiude più, perchè loro detengono il potere che è dato dal denaro. Qualsiasi ingiustizia un correntista subisca, sia privato che azienda, si trova di fronte un ghigno e la solita risposta: ci faccia causa.

Partendo dal presupposto che io di cause alle banche fino ad ora ne ho depositate sei, con tanto di perizie che testimoniano il ladrocinio al quale la mia azienda è stata sottoposta, oggi voglio scrivere e mostrare dei documenti, per far capire come operano questi strozzini legalizzati.

Mi si perdoni se non faccio nomi, ma vorrei evitare una querela per diffamazione.

Diciamo che una banca con la quale lavoriamo, ad inizio anno ci propone un piano di rientro degli affidamenti concessi, che la mia azienda regolarmente ha onorato, dimezzando quelli rimasti.

Alla scadenza annuale, la medesima banca, consapevole di tutte le segnalazioni in CR (Centrale Rischi) dell’azienda, dovute chiaramente alle citazioni in giudizio degli altri Istituti di Credito delle quali erano assolutamente al corrente, propone un piano di rientro totale con un finanziamento chirografario in 36 mesi, con garanzia di Artigianfidi, e si preoccupa di mandare ai medesimi una raccomandata dove evidenzia l’accordo fatto tra le parti:

richiesta  ad artigiani per chirografario_001

Nello stesso istante, la medesima banca, fingendo di aiutarci, apre un conto corrente a latere, dove ci invita via mail ad operare normalmente:

Gmail - FIDO SCADUTO_001

La mia azienda ringrazia, pensando di aver avuto un favore, e continua il suo lavoro, considerando che questa era ormai l’unica banca con cui lavoravamo, perchè tutte le altre per diversi motivi che a suo tempo spiegherò, non del tutto legali tanto da riportare l’accusa di interruzione abusiva del credito, ci avevano revocato da un giorno all’altro ogni tipo di affidamento, senza neppure una parola d’avviso.

Chi ha letto quanto ho scritto in passato, sa cosa ha generato in me questa situazione: una depressione acuta che mi ha portato anche a tentare un gesto inconsulto, perchè a fronte di venti anni di onestissimo lavoro, trovarsi in ginocchio e scoprire in seguito che le stesse persone che ti trattano da delinquente ti hanno usurato per cifre altissime, affrontando ogni giorno urla, ira e minacce di clienti che, con tutte le ragioni del mondo, non hanno mai compreso cosa stava accadendo, bè, sfido chiunque a non crollare emotivamente.

Eppure noi siamo qua, ogni giorno, e lottiamo affinchè ci venga fatta giustizia.

Torno al mio racconto, che non essendo una fiaba, non ha un lieto fine. (altro…)

Monti chiede ai cittadini di indicare gli sprechi: siamo su scherzi a parte?

Il nostro Premier Mario Monti non finisce mai di stupire.

Quando si pensa di aver toccato il fondo ecco che arriva lui con grande flemma e ci dimostra che no, il peggio deve ancora venire.

La trovata di oggi è una via di mezzo tra il paradosso e l’idiozia più totale: il Governo ha predisposto sul suo sito un modulo dove i cittadini possono indicare gli sprechi della spesa pubblica, in modo da aiutare i super-tecnici nell’arduo cammino appena intrapreso della spending review.

Ho da fare solo tre considerazioni.

La prima.
Ma davvero il Governo vuole farci credere di non sapere dove sono gli sprechi di uno Stato che si mangia il 120% del Pil, al punto da dover chiamare in causa le segnalazioni di 60 milioni di cittadini??? Basterebbe guardare tutti i giorni Striscia la Notizia, ad esempio, per averne esempi lampanti. Verrebbe quasi da pensare che sia una mossa neppure troppo abile per distrarre l’attenzione del popolo sempre più indignato…

La seconda.
Quali sarebbero le competenze di tecnici e supertecnici se poi non hanno neppure una minima idea su come portare avanti il lavoro per il quale sono stati nominati, non dalla sovranità popolare, ma da un ottantenne che ci costa 7 volte più della Regina d’Inghilterra?

La terza.
Siamo su scherzi a parte?

I tecnici non bastano, arrivano i super-tecnici: toh, chi si rivede, Giuliano Amato.

Ci hanno raccontato che serviva un Governo di tecnici per salvare l’Italia dal default: sono arrivati i professoroni Monti & Co.

A distanza di qualche mese e di molti pasticci, i professoroni decidono finalmente di dare il via alla spending review, in sostanza un taglio dell’elefantiaca spesa pubblica.

E qui viene il bello: i professoroni non bastano, devono chiamare tre consiglieri speciali per portare a termine il proprio compito.

Il primo si chiama Enrico Bondi, l’uomo che prima ha risanato Parmalat e poi l’ha svenduta al gruppo francese Lactalis: avrà il compito di definire la spesa per l’acquisto di beni e servizi.

Il secondo è un altro professore bocconiano, Francesco Giavazzi, già vice presidente del Banco di Napoli, famoso per aver sostenuto che l’abolizione dell’art. 18 genererebbe un incremento delle attività produttive delle imprese italiane: dovrà analizzare il sistema dei contributi pubblici alle imprese.

La vera chicca è il terzo: Giuliano Amato.

Uno che è sopravvissuto al dissesto del PSI, nonostante ne fosse uomo di punta. Uno che ha saputo ricollocarsi praticamente in ogni Governo della Seconda Repubblica. Uno che è riuscito ad aumentare i contributi previdenziali dei cittadini e a diminuirne le pensioni, mentre al contempo andava lui stesso in pensione precependo 31 mila euro al mese, a prescindere dai contributi versati.

Giuliano Amato è stato chiamato come consigliere per quanto riguarda i finanziamenti pubblici ai partiti.

Gli autori di Zelig non saprebbero fare di meglio.

Mi aspetto Rocco Siffredi prossimo consigliere per le politiche sociali e della famiglia. Del resto, abbiamo già avuto come parlamentari Moana Pozzi e Cicciolina…

n/a