Cari politici, tutti nessuno escluso, dimostrateci che non siete collusi con le banche.

Tramite l’Associazione “Salviamo gli Italiani”, di cui mi occupo come volontariato, entro ogni giorno in contatto con storie vergognose che coinvolgono i cittadini, riducendoli ad uno stato di disperazione crescente, che io conosco molto bene.

La causa di tutto?

Due.

In primis le banche, a ruota il fisco.

Combatto ogni giorno perchè nessuno si trovi ad affrontare quello che ho dovuto vivere io, l’umiliazione, le vessazioni, le notti in bianco, il pensiero di non avere altra soluzione che sparire dalla faccia della Terra.

Quante vite sono state perse? Per motivi finanziari?

Continuo a non capire come i responsabili possano dormire tranquilli la notte, sapendo che hanno sulla coscienza milioni di Italiani ridotti in condizioni disumane solo per mantenere la propria poltrona, servi di un sistema finanziario senza scrupoli che ha come unico obiettivo la continua rincorsa alla speculazione, indifferente ai cadaveri che si lascia dietro le spalle.

Stiamo parlando di poche persone, forse un 1% rispetto alla popolazione mondiale, che macina utili  ed accumula ricchezze calpestando i diritti dell’intera umanità.

Complottismo? Populismo?

Chiamatelo come volete, io sono sveglia e consapevole, e la chiamo VERITA’.

Ogni persona che ho l’onore di contattare tramite l’associazione ha una storia a se stante, che mi colpisce sempre e non mi lascia mai indifferente, ma al contrario mi spinge a combattere quello che fisicamente mi sta strenuamente consumando, perchè fino all’ultimo respiro io possa aiutarli a reagire e a non fare gesti inconsulti.

A volte però mi sento impotente e stanca. Perchè mi sento come Davide contro Golia, da sola contro un gigante che non aspetta altro che vedermi soccombere.

Sicchè.

Io chiedo ai nostri politici, tutti, nessuno escluso, neanche ai movimenti di cittadini guidati da Beppe Grillo, di dimostrare CONCRETAMENTE di non essere collusi con le banche.

Iniziamo con un primo passo.

Se vorrete ascoltarmi, io posso farvi fare un passo dopo l’altro, e questo porterà finalmente alla liberazione di noi cittadini. Solo allora sarò soddisfatta.

Dicevo.

Partiamo dall’inizio.

Io non posso presentare una proposta di legge, non sono in Parlamento e probabilmente se lo fossi sarei fatta fuori nel giro di un paio di settimane, proprio perchè animata da un sentimento sincero, e non certo dall’idea di entrare nella casta che si autoprotegge a scapito di chiunque.

Ma voi politici, se state leggendo, lo potete fare.

E’ un inizio, ma vi assicuro che fa la differenza.

Esiste una normativa del nostro Codice Civile che consente ad una banca di fare una “compensazione” tra due conti correnti presenti nella stessa filiale, senza neppure chiedere autorizzazione al correntista e senza cadere nel reato di appropriazione indebita.

Mi spiego meglio.

Ai sensi dell’articolo 1853 del Codice Civile, la banca può procedere ad una compensazione tra due conti appartenenti allo stesso correntista, in autonomia e senza alcuna sottoscrizione o autorizzazione da parte del correntista stesso.

Allora, facciamo un esempio, ed è quanto quotidianamente accade: una banca concede un’apertura di credito ad un’attività, chiedendo nel contempo come garanzia un deposito di almeno la metà di quanto concesso su un altro conto, sempre intestato alla medesima attività.

La banca si prodiga nello specificare che quei denari sono vincolati, producono interessi attivi e che nessuno li può toccare senza l’autorizzazione del Cliente.

Ma la realtà è diversa. 

Quando la banca vuole rientrare dall’esposizione, secondo l’articolo del Codice Civile sopracitato, ha la facoltà di girare il saldo attivo del conto in garanzia sul conto con apertura di credito, concretizzando nella realtà un’appropriazione indebita, in quanto effettuata senza il consenso del correntista, che per legge NON E’ RICHIESTO.

Quindi, i cittadini danno i propri risparmi in garanzia per poter continuare la propria attività, credendo di averli messi in una specie di salvadanaio, ma di punto in bianco si trovano ad averli persi, solo perchè un Direttore ha deciso di far rientrare la posizione collegata, e quindi effettua un giroconto.

Tradotto: RUBA I RISPARMI DEI CITTADINI.

Pensate che sia un’ipotesi poco concreta? Illusi.

Io l’ho subita con la mia azienda, e questo mi ha portato dritto al fallimento. Potrei fare un elenco di persone che mi hanno contattata che hanno avuto lo stesso trattamento, risparmi di una vita spariti nel giro di un secondo, e non serve neppure una firma di consenso.

Allora io chiedo: DIMOSTRATECI CHE NON SIETE COLLUSI CON LE BANCHE, LADRI LEGALIZZATI.

Cambiate quell’articolo del Codice Civile, non è una modifica Costituzionale e si può fare tranquillamente con un decreto, esattamente come è stato fatto negli anni per il rialzo del tasso soglia anti-usura, sempre a favore delle banche strozzzine.

E’ sufficiente una postilla: nessuna banca può fare una compensazione tra conti correnti senza l’esplicita sottoscrizione ed approvazione del correntista, nel caso contrario sarà rea di appropriazione indebita.

Fatti, non parole.

Io posso indicare la strada per evitare una rivolta che è sempre più probabile a causa della tensione sociale, ma deve esserci un politico che mi segue e mi comprenda.

Siete Italiani anche voi, diamine. Onorate il mandato per cui siete stati eletti. 

Esprimo la mia opinione di cittadina libera: perchè non voterò M5S alle Europee.

Sono perfettamente consapevole che sto per tirarmi addosso uno tzunami dal quale non saprò neppure difendermi.

Sono altrettanto conscia delle bravissime persone che fanno parte del Movimento 5 Stelle, forse solo inesperti politicamente, ma che stanno lottando in Parlamento con una tenacia ed un’onestà intellettuale che non si vedeva da tempo, ed a loro va tutto il mio totale plauso e ringraziamento.

L’Italia però, se vuole rialzarsi e tornare ad essere il grande Paese che è stato prima dell’Euro, deve fare tabula rasa, una vera e propria rivoluzione.

Il primo fondamentale ed inevitabile passo è la coscienza di dover USCIRE DALL’EURO, non dall’Europa, ed essere pronti a tutto quello che verrà messo in atto dalla Troika e dalla Germania per impedircelo, perchè l’Italia è una pedina fondamentale dei grandi poteri economico-finanziari occulti che stanno cercando di instaurare un nuovo ordine mondiale.

L’unica arma che noi cittadini abbiamo a disposizione, senza dover ricorrere a situazioni ben più pesanti, è la scelta giusta di chi votare alle prossime Europee, perchè saranno fondamentali visto anche il semestre di guida italiana.

A questo punto, chi ha fatto dichiarazioni definitive in questo senso?

MagdiCristiano Allam, basta vedere il sito del suo movimento “Amo l’Italia”, Fratelli d’Italia, che lo candideranno come capolista, Matteo Salvini e la Lega, tutti probabilmente uniti insieme a Marine Le Pen.

Mi aspettavo anche dal M5S una presa di posizione chiara e definitiva, ma non è così, basta leggere i loro 7 punti per le Europee:

1. Referendum per la permanenza dell’Euro: su questo punto c’è molto da discutere. I Lettoni hanno fatto un referendum nel quale il no ha vinto, eppure si sono trovati ad adottare l’Euro. Questo perchè nessun trattato Europeo prevede che un sistema di votazione collettiva di questo genere possa portare a decisioni che l’Europa debba adottare. Inoltre, e questo è grave che non si sappia, la nostra Costituzione vieta esplicitamente all’ art. 75 che possa svolgersi un simile referendum sulle leggi di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali ma, secondo una consolidata interpretazione della Consulta, non sarebbe mai possibile interferire, attraverso referendum, con l’ambito di applicazione delle norme comunitarie e con gli obblighi assunti dall’Italia nei confronti dell’Unione Europea. Né, occorre precisare, è possibile nel nostro ordinamento proporre lo svolgimento di referendum consultivi, al di là delle espresse previsioni della costituzione (articolo 132). Quindi trattasi di pura propaganda, per far credere agli allocchi di poter partecipare attivamente, mentre al contrario, non prendendo una posizione chiara, il Movimento dimostra di essere a favore dell’Euro, nonostante tutti i proclami.  Dia una dichiarazione chiara e netta: vogliamo uscire dall’Euro. E la cosa cambia. Ma è stata più volte sollecitata, e questo è il risultato, per me inaccettabile.

2. Abolizione del Fiscal Compact: in realtà, il Fiscal Compact dovrebbe essere già certificato come nullo dal Governo, non secondo me, ma secondo Giuseppe Guarino, giurista nato nel 1922, uno dei primi professori della Sapienza di Roma. Ebbene, in un’intervista al Foglio di qualche tempo fa, dove si definiva medico, che ho letto con enorme piacere, il Professor Guarino esamina il Fiscal Compact:

“E’ qui che si introduce l’obbligo per gli stati di mantenere ‘la posizione di bilancio della pubblica amministrazione (…) in pareggio o in avanzo. Norma inapplicabile. All’articolo 2 del Fiscal compact, infatti, si ripete per due volte che questo accordo internazionale dev’essere interpretato e applicato soltanto finché compatibile ‘con i trattati su cui si fonda l’Unione europea e con il diritto dell’Unione europea’”. Tuttavia i trattati costitutivi dell’Unione non restringono a tal punto la possibilità di indebitarsi dei paesi membri. Il Trattato di Lisbona, documento fondamentale dell’Ue che è entrato in vigore nel 2009 “fondendo” il trattato sull’Unione europea e il trattato che istituisce la Comunità europea, “fissa al 3 per cento il limite che l’indebitamento non può superare – ricorda Guarino – Il Fiscal compact, invece, riduce il limite a zero punti. Insomma il Fiscal compact sopprime la sovranità fiscale degli stati firmatari, in violazione del Trattato di Lisbona al quale pure si richiama. E’ probabile che il Fiscal compact sia stato una scorciatoia, visto che l’unanimità tra i 27 paesi membri necessaria a modificare il Trattato di Lisbona non sarebbe mai stata raggiunta. Fatto sta che questo trattato rimane illegale. Non ha la forza costituzionale per modificare il Trattato di Lisbona”. Non soltanto il riferimento ai trattati, anche quello al “diritto dell’Unione europea” contenuto nel Fiscal compact pare fuori bersaglio, visto che l’azzeramento del deficit non è previsto dal regolamento 1175 del 2011, vigente tuttora in materia di politica di bilancio. Gli stati europei, dunque, da qualche mese si stanno infliggendo più rigore fiscale – a colpi di azzeramento dei deficit e rientro dei debiti pubblici – di quanto il diritto comunitario ne preveda. Il Fiscal compact non si applica, se vogliamo rispettare i trattati europei. Né va portata avanti la sua trasposizione nella Costituzione italiana, con la riforma dell’articolo 81 sul pareggio di bilancio. Il governo – conclude Guarino nelle vesti di medico nient’affatto pietoso – dovrà esigere che sia la Commissione dell’Unione europea ad attestare pubblicamente che il limite valido all’indebitamento annuo è quello del 3 per cento, e non altro”

Pertanto, dovrebbe essere conclamato da ciascun Stato Europeo come nullo. Anche senza bisogno di elezioni.

3. Adozione degli Eurobond: ecco, questo è l’esatto contrario del punto due. Parto dal concetto che già se Barroso ha sempre spinto per adottarli, è ragione sufficiente per fare l’esatto opposto. Gli Eurobond sono visti come la panacea contro tassi troppo alti. È vero che convertendo il debito italiano in eurobonds si pagano meno interessi perché l’Europa intera offre più credibilità nel poterlo ripagare. Ma questo avviene introducendo un altro costo: si continua l’incentivo all’indebitamento finché anche l’Europa stessa sie si potrebbe ritrovare come l’Italia oggi. Le difficoltà dell’indebitamento pubblico sono un problema intergenerazionale che deve essere risolto ora, responsabilizzando la politica fiscale a livello locale, anche affrontando il rischio di default o di svalutazione. Accorpare il debito creando eurobonds in vista della creazione di un mega stato da 500 milioni di abitanti posticipa soltanto il problema del debito ai nostri figli, proprio come il debito odierno è stato ereditato dalle scelte sventurate della generazione precedente. E soprattutto crea maggiore sudditanza dei Paesi più deboli verso i Paesi più forti.

4. Alleanza tra i Paesi Mediterranei per una politica comune: tutto e il contrario di tutto. Prima chiede l’adozione degli Eurobond, che sostanzialmente consiste in un’unione politica TOTALE dell’Europa, e poi si pretende invece di crearne due, tramite questa alleanza. Contraddittorio a dir poco.

5. Investimenti in innovazione e nuove attività produttive esclusi dal limite del 3% annuo di deficit di bilancio: giusto, se non fosse che è già così. Innanzitutto le start-up innovative sono finanziate dalle Regioni tramite l’utilizzo di fondi europei, e non rientrano nel deficit di bilancio. Inoltre le stesse Commissioni Europee prevedono l’accesso diretto ai fondi direttamente dagli imprenditori, quindi anche in questo caso il deficit non è toccato.

6. Finanziamenti per attività agricole e di allevamento finalizzate ai consumi nazionali interni: a questo punto, sorge il dubbio che l’incompetenza sia davvero concreta e che si giochi sulle parole per nasconderla. Esistono una marea di questi finanziamenti europei che incentivano le attività agricole, da anni, e la maggior parte sono stanziati ma mai richiesti. Ci è o ci fa?

7. Abolizione del pareggio di bilancio: punto inutile, perchè il pareggio di bilancio è stato introdotto a seguito del Fiscal Compact, pertanto se chiedono l’abolizione del primo, ça va sans dire che a ruota segue anche questo.

Dopo aver analizzato secondo la mia opinabilissima opinione il programma M5S per le Europee, mi sembra assolutamente inconsistente e creato ad hoc per non dire nulla, lasciando lo specchietto delle allodole di un fantomatico referendum per cui secondo il Movimento sono sempre i cittadini che devono decidere.

Fossi un loro elettore, mi sentirei notevolmente presa in giro, proprio perchè è scritto in perfetto politichese ma nasconde lacune conoscitive immense. Anzi, sembra quasi scritto da chi non saprebbe che fare se venisse eletto, magari buttato giù davanti ad un bel bicchiere di vino, tanto l’italiota medio ci cascherà con tutti i piedi se metteremo solo una frase che gli farà credere di avere una democrazia partecipativa.

Svegliamoci. E’ ora.

E’ ora che i politici, degni di chiamarsi tali, parlino poco ed agiscano, per il bene della nostra Italia. Dobbiamo esigerlo, ne abbiamo il potere perchè siamo cittadini italiani.

Tabula rasa e uscita dall’Euro. Chi dirà questo forte e chiaro avrà il mio voto.

Grillo può urlare quanto vuole, ma con questo “programmino” ha dimostrato tutte le pecche del Movimento, che già in Parlamento non è passato inosservato ai più, nonostante ripeto il grandissimo impegno che ci stanno mettendo questi ragazzi e che meritano encomio.

Non sono le urla a contare, ma i FATTI CONCRETI.

O questo sarà il nostro futuro:

Sta per nascere l’associazione realmente no profit contro gli illeciti bancari, eppure già ha fatto boom!

Faccio una piccola premessa, anche se tutto quello che scrivo ora è già ampiamente descritto in questo blog.

Io ero una piccola imprenditrice, che dava lavoro a famiglie con bambini da crescere e che è rimasta nullatenente nel tentativo disperato di salvare la  mia azienda, quando le banche da un giorno all’altro, senza motivo perchè l’azienda era sanissima, ci chiesero il rientro immediato, provocandoci un’insolvenza verso i clienti (alcuni dei quali ci hanno denunciato per truffa), i fornitori e lo Stato.

Nel frattempo, mi ero rivolta ad uno studio di quelli che ti offrono perizie anti-usura gratuite, ma la realtà è ben diversa: per averle devi pagare, e anche tanto. Noi non avevamo più denari ma per poter denunciare le banche ci siamo venduti persino quei piccoli gioielli di famiglia, ricordi di nonni che io e mio fratello, mio socio, abbiamo adorato.  Derubati anche da questi, ma con perizie alla mano, dalle quali sono stati rilevati illeciti PENALI per oltre 500.000 €, procedemmo con le cause civili, che sono ancora in corso.

Faccio una piccola parentesi: se si denuncia uno strozzino, in automatico parte un’indagine penale ordinata dal Giudice. Se si denuncia una banca, prima si è obbligati ad un tentativo di arbitrato, e poi il Giudice procede al secretamento al pubblico della denuncia.

Comunque sia, i clienti che si rivolsero alle forze dell’ordine proprio con l’intento dichiarato di farci chiudere, sporcandosi del reato di calunnia, ma sapremo difenderci,  sporsero denuncie che arrivarono tutte (stranamente) nelle mani di un PM, che prima si preoccupò di far pubblicare un articolo fantasioso a dir poco, dove descriveva un “sistema truffa” inesistente (stiamo parlando di un’azienda stimata con 20 anni di storia alle spalle), poi chiedeva il fallimento d’ufficio. Così è stato.

La mattina dopo la sentenza, accolta con una sofferenza che non potete immaginare (e non sto a raccontare i due anni precedenti cosa hanno portato), telefonai in diretta  alla trasmissione “Buongiorno Lombardia”, dove era presente il Consigliere Regionale della Lega Nord Angelo Ciocca, che mi invitò a contattarlo in privato, visto l’argomento ed il tono della mia telefonata non certo gentile.

Parlai con il mio avvocato dell’idea che avevo di creare un’associazione no profit che permettesse ad imprenditori e privati cittadini di riavere quanto illegalmente sottratto dalle banche, senza cadere in tutte quelle società che ti promettono il mondo gratuitamente, mentre in realtà strozzinano quasi più delle banche. E parlo per esperienza personale. Lui fu subito entusiasta, parlai con altri professionisti, tecnici, commercialisti, tutti d’accordo per salvare la nostra zona, devastata peggio di uno tzunami dalla crisi.

Così fui invitata in Regione Lombardia, ci andai, presentai la mia idea, ed il Consigliere Ciocca mi disse che la Regione l’avrebbe appoggiata, facendone pubblicità a loro costo, raccolta fondi e quant’altro, di modo che le persone usurate potessero recuperare quanto dovutogli SENZA PAGARE NULLA, dal momento che i professionisti verrebbero pagati dalla banca soccombente.

Uscì un primo articolo sulla Prealpina, il più importante e letto quotidiano di Varese e Como, firmato dal giornalista Paolo Grosso, che ha preso realmente a cuore l’iniziativa:

articolo la prealpina

A seguito di quell’articolo, ed anche per la mia comunicazione via rete, iniziai a ricevere richieste d’aiuto non solo da Varese, ma da tutta Italia. Dovevamo istituire l’associazione il prima possibile. Qui si incontrò un problema: i professionisti coinvolti non potevano far parte dell’associazione per conflitto di interessi.

Contattai quindi via Twitter Magdi Cristiano Allam, una persona eccezionale che ho avuto l’onore di conoscere, che capito la questione mi diede immediatamente il suo completo appoggio, a patto però che non si crei un’associazione locale ma nazionale. Ne parlai anche con Guido Crosetto, altra persona splendida, ed ebbi la stessa risposta, confermata da entrambi durante il congresso per il primo anno di Fratelli d’Italia a cui ho partecipato, trovando finalmente persone, NON POLITICI, che non pensano alla poltrona ma al bene del Paese e dei Cittadini, tanto che hanno annunciato che si presenteranno alle Europee con Magdi Cristiano Allam capolista ed insieme alla Le Pen. Ma questo è un altro discorso.

Eccoci dunque al secondo articolo sulla Prealpina, voluto fortemente dal Direttore perchè in redazione continuano ad arrivare telefonate di richiesta di contatti:

articolo 2 la prealpina

In sintesi, chi avrà bisogno si potrà rivolgere gratuitamente all’Associazione, per la quale stiamo definendo Statuto, Presidente, VicePresidente, Tesoriere, Segretario e Consiglieri.

Compito dell’Associazione sarà seguire dall’inizio alla fine ogni singola pratica, come volontariato: per i cittadini e le imprese diventerà come avere un pubblico patrocinio, ma godendo dell’esperienza dei migliori professionisti del settore, che ovviamente avranno un ritorno enorme da un punto di vista pubblicitario. In aggiunta, chiunque volesse fare una donazione anche nell’anonimato, sappia che riceverà titolo che ne consentirà una detrazione totale dalle tasse.

Siamo agli sgoccioli. Proprio ieri parlando con Magdi ci siamo dati il termine di fine gennaio per farla partire, con l’aiuto di tutti coloro che ho citato, al servizio del cittadino. Come ogni ONOREVOLE dovrebbe fare, rispettando il motivo per cui è nato questo termine.

Sia chiaro e lo scrivo a caratteri cubitali: IO NON HO ALCUN INTERESSE ECONOMICO in questa Associazione. Quello che mi spinge ad andare avanti è la sofferenza di chi, come me, è stata talmente disperata da tentare il suicidio, avere un esaurimento nervoso che mi ha portato al ricovero in reparto psichiatrico, il tutto con una bimba di 8 anni con una sensibilità tale che, mio malgrado, l’ha portata a vivere problemi che alla sua età non dovrebbe conoscere.

Io non ho più nulla, sono alla ricerca di un lavoro e se non fosse per i miei genitori probabilmente non riusciremmo neppure a mangiare (anche mio marito lavorava in azienda), siamo riusciti a passare un Natale sereno anche senza regali, anzi, abbiamo ritrovato un’unità che si dava per scontato.

Ma andrò avanti fino a che non sarà realizzato tutto, PERCHE’ NESSUNO DEVE PASSARE CIO’ CHE HO PASSATO IO.

NESSUNO SI DEVE PIU’ UCCIDERE PER LA CRISI. LE BANCHE HANNO RUBATO, ORA ABBIAMO LO STRUMENTO PER FARGLI RESTITUIRE TUTTO.

Ovviamente, continuerò a tenervi informati, anche se i mass-media mi stanno addosso, ho già ricevuto telefonate anonime, ma io me ne frego, LE BANCHE USURAIE DEVONO ESSERE CONDANNATE. Per me ormai è una ragione di vita.

n/a