Il vero socio occulto: la banca.

Socio occulto.

Secondo la giurisprudenza italiana, è un imprenditore che non agisce direttamente nella propria attività, ma tramite un prestanome. In tale modo riesce a compiere l’attività d’impresa pur non apparendo come colui che la esercita.

La partecipazione del socio occulto in gergo detto anche tiranno, si basa generalmente su accordi segreti, mediante intestazione fittizia di quote o azioni ad altri soggetti.

Tra imprenditore occulto e imprenditore apparente giuridicamente c’è un contratto di mandato senza rappresentanza e l’imprenditore occulto è il mandante mentre l’imprenditore apparente è il mandatario. L’imprenditore occulto mette i soldi per l’attività d’impresa, prende le decisioni aziendali e incassa gli utili, l’imprenditore apparente, che di solito è nullatenente, esegue le decisioni e viene pagato con una somma fissa mensile.

In tal caso, la responsabilità per le obbligazioni sociali è estesa anche al socio occulto (anche se lo stesso non ha partecipato direttamente all’attività sociale) e il fallimento può essere a lui esteso.

Non entrerò in discorsi più giuridici, che riguardano aspetti che poco importano per il punto a cui voglio arrivare.

In Italia tutti dicono che il socio occulto di ogni imprenditore è il fisco. Non sono d’accordo, perchè posso tranquillamente affermare che il vero socio occulto sono le banche.

Mi spiego.

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Report: puntata del 10 aprile sulle Banche Popolari

Ieri sera a Report è andato in onda uno dei momenti più tristi (purtroppo non l’unico) degli ultimi anni della storia del sistema bancario italiano: la truffa ai danni degli azionisti delle banche popolari.

Quotazione azioni manipolate da professori bocconiani, contratti falsi, mancata corretta informazione ai sottoscrittori, clienti obbligati a comprare azioni per avere credito, impossibilità di vendere le azioni ed obbligazioni perchè non quotate sul mercato: reati ipotizzabili? UNA MAREA. Anche se il Procuratore Capo della Procura di Vicenza dice… “potrebbe”…

Verso chi?

I CDA delle banche, fino a tutti gli impiegati che hanno venduto questa spazzatura, per passare poi da Banca d’Italia, che si, ha commissariato, ma sapeva dal 2001 e non si è rivolta alla Polizia Giudiziaria, sentirete perchè. E LA POLITICA, UN GOVERNO RENZI VERGOGNOSO che ha permesso il compiersi dell’ultimo atto.

Le banche popolari sono le banche del territorio con migliaia di clienti che ricevono finanziamenti, ma che sottoscrivono anche azioni e obbligazioni perché si fidano dei dirigenti e degli impiegati che conoscono da anni. Quando Banca Marche, CariChieti, CariFerrara e Banca Etruria vanno in crisi, si applica il bail-in, che per legge obbliga migliaia di azionisti e obbligazionisti a intervenire per salvarle e così alla fine perdono tutto. Ma come si è arrivati a questo? Banca Etruria è la più nota alle cronache perché il vicepresidente era il papà della ministra Maria Elena Boschi, e oggi è indagato per concorso in bancarotta fraudolenta. Dalle indagini emergono, con le responsabilità, anche liquidazioni milionarie per i manager e crediti concessi ai membri del cda senza le dovute garanzie. Nei guai sono finite anche le popolari venete, Veneto Banca e Bpvi, dove avevano gonfiato il prezzo delle azioni, che alla fine del 2014 valevano 62 euro e oggi 6 euro e 30. Quando il valore ha cominciato a crollare quasi nessun azionista ha potuto vendere. Tra coloro che ci sono riusciti anche Bruno Vespa che, intervistato, ci spiega come ha fatto. Dalle inchieste della magistratura emerge anche che la popolare, per gonfiare il capitale, finanziava l’acquisto di azioni per milioni di euro garantendo solo a pochi selezionati soci, con lettere segrete, il riacquisto. Gianni Zonin, grande produttore di vini ed ex dominus della popolare, oggi indagato per bancarotta, ha trasferito il suo patrimonio a moglie e figli.

Ma come si è arrivati a questo punto se tutte le banche erano commissariate da Banca d’Italia?

E a Bruxelles ci spiegano come funzionano le regole europee e come sono andate le trattative intraprese dal nostro governo per evitare di far pagare i danni agli obbligazionisti. Vista da fuori sembra che l’Europa a noi italiani non conceda di salvare banche e aziende con aiuti di stato mentre, per esempio, alla Germania sì. E’ veramente così? Risponde anche Daniéle Nouy, presidente della Vigilanza della Bce.

TROVO NECESSARIO CHE TUTTA LA TRASMISSIONE, SIA NEL TESTO CHE NELLE IMMAGINI, SIA DIVULGATA IL PIU’ POSSIBILE, AFFINCHE’ NON ACCADA PIU’ NULLA DEL GENERE E LE PROCURE SI MUOVANO VERSO QUESTO LADROCINIO.

DI SEGUITO IL TESTO DELLA PUNTATA E I VIDEO. (altro…)

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