Equitalia e l’usura

L’argomento dell’usura è particolarmente d’attualità per quanto riguarda le banche e le finanziarie.

Nonostante la legge 108/96 infatti, sostanzialmente riforma l’articolo 644 del codice penale, introducendo i famigerati tassi soglia, oltre che l’abuso dello stato di difficoltà della vittima.

La riforma infatti parla chiaro “ la legge stabilisce il termine oltre il quale gli interessi sono sempre usurai. Sono altresì usurai gli interessi SPROPORZIONATI rispetto alla prestazione di finanziamento.”

A questo proposito, viene spontaneo credere che il problema usura riguardi prettamente il sistema bancario, come dicevo di grande attualità.

Nella realtà dei fatti, trattasi invero di riforma, non di novella normativa: l’art. 644 è previsto fin dalla redazione del Codice Penale nel 1930.

L’usuraio, lo strozzino, il cravattaro, chiamiamolo come vogliamo, da sempre è stato considerato come uno dei peggiori reati presenti nel nostro ordinamento giuridico, contro cui si battono con grande coraggio le forze di Polizia Giudiziaria per convincere le vittime a denunziare tale pratica illecita.

Ci siamo mai fermati a pensare se si può parlare di usura anche per Equitalia?

Spesso mi capita di sentirmi dire, sono dei ladri, degli strozzini, ma si sa, noi italiani siamo famosi per essere grandi a lamentarsi, ma un po’ struzzi nel difendersi. (altro…)

Cari politici, tutti nessuno escluso, dimostrateci che non siete collusi con le banche.

Tramite l’Associazione “Salviamo gli Italiani”, di cui mi occupo come volontariato, entro ogni giorno in contatto con storie vergognose che coinvolgono i cittadini, riducendoli ad uno stato di disperazione crescente, che io conosco molto bene.

La causa di tutto?

Due.

In primis le banche, a ruota il fisco.

Combatto ogni giorno perchè nessuno si trovi ad affrontare quello che ho dovuto vivere io, l’umiliazione, le vessazioni, le notti in bianco, il pensiero di non avere altra soluzione che sparire dalla faccia della Terra.

Quante vite sono state perse? Per motivi finanziari?

Continuo a non capire come i responsabili possano dormire tranquilli la notte, sapendo che hanno sulla coscienza milioni di Italiani ridotti in condizioni disumane solo per mantenere la propria poltrona, servi di un sistema finanziario senza scrupoli che ha come unico obiettivo la continua rincorsa alla speculazione, indifferente ai cadaveri che si lascia dietro le spalle.

Stiamo parlando di poche persone, forse un 1% rispetto alla popolazione mondiale, che macina utili  ed accumula ricchezze calpestando i diritti dell’intera umanità.

Complottismo? Populismo?

Chiamatelo come volete, io sono sveglia e consapevole, e la chiamo VERITA’.

Ogni persona che ho l’onore di contattare tramite l’associazione ha una storia a se stante, che mi colpisce sempre e non mi lascia mai indifferente, ma al contrario mi spinge a combattere quello che fisicamente mi sta strenuamente consumando, perchè fino all’ultimo respiro io possa aiutarli a reagire e a non fare gesti inconsulti.

A volte però mi sento impotente e stanca. Perchè mi sento come Davide contro Golia, da sola contro un gigante che non aspetta altro che vedermi soccombere.

Sicchè.

Io chiedo ai nostri politici, tutti, nessuno escluso, neanche ai movimenti di cittadini guidati da Beppe Grillo, di dimostrare CONCRETAMENTE di non essere collusi con le banche.

Iniziamo con un primo passo.

Se vorrete ascoltarmi, io posso farvi fare un passo dopo l’altro, e questo porterà finalmente alla liberazione di noi cittadini. Solo allora sarò soddisfatta.

Dicevo.

Partiamo dall’inizio.

Io non posso presentare una proposta di legge, non sono in Parlamento e probabilmente se lo fossi sarei fatta fuori nel giro di un paio di settimane, proprio perchè animata da un sentimento sincero, e non certo dall’idea di entrare nella casta che si autoprotegge a scapito di chiunque.

Ma voi politici, se state leggendo, lo potete fare.

E’ un inizio, ma vi assicuro che fa la differenza.

Esiste una normativa del nostro Codice Civile che consente ad una banca di fare una “compensazione” tra due conti correnti presenti nella stessa filiale, senza neppure chiedere autorizzazione al correntista e senza cadere nel reato di appropriazione indebita.

Mi spiego meglio.

Ai sensi dell’articolo 1853 del Codice Civile, la banca può procedere ad una compensazione tra due conti appartenenti allo stesso correntista, in autonomia e senza alcuna sottoscrizione o autorizzazione da parte del correntista stesso.

Allora, facciamo un esempio, ed è quanto quotidianamente accade: una banca concede un’apertura di credito ad un’attività, chiedendo nel contempo come garanzia un deposito di almeno la metà di quanto concesso su un altro conto, sempre intestato alla medesima attività.

La banca si prodiga nello specificare che quei denari sono vincolati, producono interessi attivi e che nessuno li può toccare senza l’autorizzazione del Cliente.

Ma la realtà è diversa. 

Quando la banca vuole rientrare dall’esposizione, secondo l’articolo del Codice Civile sopracitato, ha la facoltà di girare il saldo attivo del conto in garanzia sul conto con apertura di credito, concretizzando nella realtà un’appropriazione indebita, in quanto effettuata senza il consenso del correntista, che per legge NON E’ RICHIESTO.

Quindi, i cittadini danno i propri risparmi in garanzia per poter continuare la propria attività, credendo di averli messi in una specie di salvadanaio, ma di punto in bianco si trovano ad averli persi, solo perchè un Direttore ha deciso di far rientrare la posizione collegata, e quindi effettua un giroconto.

Tradotto: RUBA I RISPARMI DEI CITTADINI.

Pensate che sia un’ipotesi poco concreta? Illusi.

Io l’ho subita con la mia azienda, e questo mi ha portato dritto al fallimento. Potrei fare un elenco di persone che mi hanno contattata che hanno avuto lo stesso trattamento, risparmi di una vita spariti nel giro di un secondo, e non serve neppure una firma di consenso.

Allora io chiedo: DIMOSTRATECI CHE NON SIETE COLLUSI CON LE BANCHE, LADRI LEGALIZZATI.

Cambiate quell’articolo del Codice Civile, non è una modifica Costituzionale e si può fare tranquillamente con un decreto, esattamente come è stato fatto negli anni per il rialzo del tasso soglia anti-usura, sempre a favore delle banche strozzzine.

E’ sufficiente una postilla: nessuna banca può fare una compensazione tra conti correnti senza l’esplicita sottoscrizione ed approvazione del correntista, nel caso contrario sarà rea di appropriazione indebita.

Fatti, non parole.

Io posso indicare la strada per evitare una rivolta che è sempre più probabile a causa della tensione sociale, ma deve esserci un politico che mi segue e mi comprenda.

Siete Italiani anche voi, diamine. Onorate il mandato per cui siete stati eletti. 

n/a