Udine: leasing “dopati” alla Hypo Bank, in otto davanti al Gup ad ottobre

Udine.

Promettevano ai clienti condizioni di leasing a tassi favorevoli, come ci si aspetterebbe da qualsiasi banca seria e onesta, ma poi, nel segreto degli uffici del grattacielo a specchi di Tavagnacco, manipolavano i conti a proprio piacimento, gonfiando gli interessi con rincari invisibili e sistematici.

Per i sette imputati della maxi-truffa sui leasing “dopati” alla “Hypo Alpe Adria Bank spa” e alla “Hypo Leasing spa” e per lo stesso istituto di credito a sua volta investito dall’inchiesta in virtù del decreto legislativo 231/01 sulla responsabilità amministrativa delle società per reati commessi da amministratori, manager o dipendenti, l’ora “x” con la giustizia è scattato il 6 ottobre.

È alle 15 di quel giorno che il gip del tribunale di Udine, Francesco Florit, ha dichiarato aperta l’udienza preliminare a carico dell’ex direttore generale e amministratore delegato della banca, Lorenzo Di Tommaso, e del resto delle persone, tra ex dirigenti e dipendenti, per le quali la Procura di Udine ha chiesto il rinvio a giudizio.

L’ipotesi è che, uniti tra loro in un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa, abbiano concorso ad alterare la bellezza di 54.568 contratti e a introitare in tal modo 88.134.000 euro di utili non dovuti.

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