C'era una volta Italia's Got Talent

I 3 si ad Italia's Got Talent

E’ successo tutto un po’ per caso.

Vado ad ascoltare un concerto di mio fratello e della Coloured Swing Band: un gruppo di musicisti dilettanti con una passione incredibile per la musica swing. Sarò di parte, ma sono davvero bravi. Una voce incredibile quella di Eleonora Penati, la loro cantante. Un talento genuino quello di ciascuno dei 18 componenti.

Lo swing sta vivendo un nuovo periodo di gloria, chissà, forse è legato al periodo difficile che stiamo passando un po’ tutti: abbiamo bisogno di ritrovare un minimo di allegria.

Mentre li sentivo suonare, accompagnando perfettamente Eleonora, ho pensato che tutti avrebbero avuto il diritto di assaporare un momento spensierato e di gioia, così, senza troppi pensieri. Ho creduto che un talento puro meritasse di essere condiviso.

E così, l’idea: senza che nessuno sappia nulla, li iscrivo ad Italia’s Got Talent.

Nessuna pretesa, nessun sogno irraggiungibile da trasformare in realtà: i componenti della Coloured Swing Band sono persone che non fanno della musica la loro attività principale, nonostante le qualità non manchino. Quando ho mandato l’iscrizione ho solo pensato a dar loro l’opportunità di farsi sentire su un palcoscenico diverso dalle feste di paese, di avere un riconoscimento per una vita dedicata a questa passione, senza alcun tipo di tornaconto.

La chiamata è arrivata. Prima i provini a Milano, a distanza di un paio di giorni la chiamata per andare a Roma a registrare la puntata dinnanzi ai tre giudici, Maria De Filippi, Gerry Scotti e Rudy Zerbi, e soprattutto davanti ad un pubblico enorme, quello del Teatro Massimo.

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Italia's got talent: anche da noi la favola del brutto anatroccolo, Carmen Masola commuove con la sua voce… ma quanto è vero e quanto è studiato a tavolino?

Qualche mese fa il mondo intero si commosse di fronte alla storia di Susan Boyle, signora di trascurate doti fisiche ma dotata di una voce incredibile, al punto da commuovere il granitico Simon Cowell durante la sua partecipazione ad un talent show inglese.

Questa sera è partita la versione italiana dello stesso programma, Italia’s got talent: alla ricerca dei veri talenti nascosti del nostro Paese, giudicati da una Maria De Filippi in grande spolvero, Rudy Zerbi, discografico famoso per le sue interazioni con la Gialappa’s, e Gerry Scotti.

Ed è proprio Gerry Scotti a restare senza parole, in lacrime, di fronte all’esibizione di Carmen Masola, cantante lirica che con “Casta diva” riesce a scuotere tutti gli spettatori per la sua incredibile voce.

Come successe per la Boyle, anche Carmen Masola non è certo una fotomodella: racconta del suo sogno di cantare e di tutte gli ostacoli che la sua “ingombrante” fisicità le ha creato. Rifiuti perchè troppo grassa, ma la sua voce vola.

Questa la sua esibizione:

Fino qua, tutto perfetto.

L’unico dubbio è però che non sia tutta una mossa studiata a tavolino proprio per ricreare un caso Susan Boyle italianoi, dubbio rafforzato anche dal TG5 che per presentare la nuova trasmissione fa un chiaro riferimento a quanto successo in Inghilterra: Carmen Masola è cantante di indubbio talento, ma è stata presentata come una cenerentola della musica che forse, grazie ad Italia’s got talent, è riuscita per la prima volta a realizzare un sogno da bambina. Cantare di fronte ad un pubblico ed essere apprezzata per questo.

Così vado su Google e clicco semplicemente Carmen Masola.

Magari domani quello che trovo finirà in quarta pagina, abbondantemente superato per numero di click dalle pagine che parlano della straordinaria esibizione al programma di Canale 5.

Però per ora al primo posto si apre una pagina precisa, il curriculum di Carmen Masola, che mostra come la sua carriera di cantante lirica è cominciata nel lontano 1983, con discreto successo, tanto tra l’altro da aver vinto numerosi concorsi proprio come migliore voce lirica emergente.

Non solo.

Sempre in questo sito c’è un link ad un articolo di un quotidano su Carmen Masola, che cita testualmente: “Carmen ha avuto modo di cantare a Milano presso l’associazione degli Amici del Loggione del Teatro alla Scala, scelta insieme ad altri dodici cantanti su centocinquanta candidati e noti rappresentanti del prestigioso teatro milanese erano lì ad applaudirla. Domani sera, sabato 29 maggio, invece, ancora un altro concerto al Teatro Comunale di Piacenza. Insomma, una vita di sacrifici ma anche di successi.”

Insomma, Carmen Masola non sarebbe in realtà il caso umano come dipinto questa sera in perfetto De Filippi style (non mi fanno cantare perchè sono grassa, mi chiedono soldi per farmi cantare, il mio sogno è cantare ma siccome nessuno me lo permette tiro a campare facendo assistenza agli anziani), bensì una cantante lirica professionista.

Il titolo di questo articolo?

Carmen, nel nome un destino.

Strana coincidenza, le stesse identiche parole utilizzate da Rudy Zerbi per dare il suo giudizio in trasmissione dopo la sua esibizione.

E allora mi chiedo, e vi chiedo: volendo simulare un caso tipo Susan Boyle che ha tenuto banco per mesi, quando ci metterebbe il direttore della Sony Music a trovare qualcuno non ancora nota al grande pubblico che risponda alle stesse caratteristiche su cui costruire la favola perfetta? E la De Filippi, espertissima nel creare emotività nel pubblico, che proprio nelle ultime edizioni di Amici ha aperto alla lirica?

Nessuna insinuazione, per carità, semplici opinioni.

Senza nulla togliere allo stupefacente talento di Carmen Masola, perchè bisogna sempre incappare nel tarocco televisivo?

Carmen Masola ha una voce superba, ma non è l’ultima arrivata, è un apprezzato soprano professionista.

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