Ei fu… il Primo Maggio

 

Spero non si rivolti nella tomba Alessandro Manzoni per la “licenza poetica” che mi sono permessa di usare nel titolo, per chi non si ricordasse incipit della sua celeberrima ode dedicata alla commozione per la conversione di Napoleone prima della sua morte.
Ma, ripercorrendo con la memoria tutti i motivi per cui ha visto la nascita della ricorrenza del Primo Maggio, non ho potuto fare altrimenti.
Il 1 Maggio nasce come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, né tanto meno sociali, per affermare i propri diritti, per raggiungere obiettivi, per migliorare la propria condizione.
“Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire” fu la parola d’ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento. Si aprì così la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, il primo Maggio, appunto, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria autonomia e indipendenza.

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