E’ legge l’aumento dell’iva al 25,5%, Tasi anche nel 2015, tutelati ancora i dipendenti pubblici

 

La bagarre dopo l’approvazione con fiducia: la clausola di salvaguardia dell’IVA resta in piedi; gelo sui consumatori.  

Scende il gelo sui consumatori: l’ultima speranza di veder cancellato il testo della norma inserito nella legge di Stabilità che vede la possibilità, per il Governo, di aumentare l’IVA al 25,5% in tre anni, è sfumato ieri notte, con l’approvazione del testo all’insegna di una giornata convulsa. Vediamo meglio cosa è successo e, soprattutto, cosa aspetta gli italiani.

Ennesima, interminabile maratona notturna al Senato per il voto di fiducia alla Legge di stabilità, che già era stata approvata, lo scorso mese – sempre con la fiducia – dalla Camera dei Deputati.

Il maxiemendamento conferma tutte le brutte notizie che giravano ufficiosamente nelle scorse settimane.

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Dal 2015 l’agenzia delle entrate blocca gli accertamenti per chi non può pagare?

Esultano i contribuenti. E anche le casse dello Stato. Un emendamento alla nuova Legge di Stabilità determinerà, dal prossimo anno, un capovolgimento nel contrasto all’evasione. Ciò avverrà attraverso la ridefinizione dei criteri di assegnazione dei premi incentivanti, al personale dell’Agenzia delle Entrate, per gli accertamenti fiscali effettuati. Una nuova rotta che segnerà, probabilmente, l’abbandono di tutti quei numerosi e micro controlli nei confronti delle piccole evasioni e dei contribuenti nullatenenti. Come? Vediamolo nel dettaglio.

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LA CAMERA APPROVA L’AUMENTO DELL’IVA AL 25,5% CON CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA

Tra il 2016 e il 2018 assisteremo a un aumento di ben 3,5% percentuali cui si aggiunge, da giugno, l’aumento delle accise su benzina e gasolio.

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Il Governo ha appena incassato il primo via libera alla legge di Stabilità che ora passerà al Senato per l’ultima approvazione. I deputati hanno lasciato invariata la struttura del testo di legge, che è stato piuttosto ritoccato dallo stesso Governo. Quest’ultimo, per allinearsi alle osservazioni formulate dall’Unione Europea, ha introdotto durante l’esame in Commissione Bilancio di Montecitorio misure aggiuntive per circa 4,5 miliardi riducendo così dal 2,9 al 2,6% l’indebitamento netto per il 2015. Una manovra da oltre 32 miliardi che alla fine produrrà misure espansive con un peggioramento dei saldi per 5,9 miliardi. (altro…)

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