Dal 2015 l’agenzia delle entrate blocca gli accertamenti per chi non può pagare?

Esultano i contribuenti. E anche le casse dello Stato. Un emendamento alla nuova Legge di Stabilità determinerà, dal prossimo anno, un capovolgimento nel contrasto all’evasione. Ciò avverrà attraverso la ridefinizione dei criteri di assegnazione dei premi incentivanti, al personale dell’Agenzia delle Entrate, per gli accertamenti fiscali effettuati. Una nuova rotta che segnerà, probabilmente, l’abbandono di tutti quei numerosi e micro controlli nei confronti delle piccole evasioni e dei contribuenti nullatenenti. Come? Vediamolo nel dettaglio.


Sino ad oggi, al personale dell’Agenzia delle Entrate venivano assegnati dei “premi” sul lavoro svolto, con lo scopo di incentivare l’attività di accertamento fiscale. Tali premi venivano riconosciuti al raggiungimento di “obiettivi” legati, a loro volta, al semplice numero di accertamenti effettuati. E ciò a prescindere dal fatto che da tali controlli conseguisse poi un effettivo recupero del gettito per l’erario [1]. Risultato: il numero degli accertamenti è lievitato enormemente, proprio perché ciascun ufficio (e, in particolare, i relativi direttori e dirigenti) aveva la necessità di raggiungere l’obiettivo “soglia” per ottenere la quota incentivante.

Ma a cosa servono tutti questi accertamenti fiscali se poi non producono recupero dell’evasione? Si riducono solo a un impiego massiccio di personale ed aumento di costi per lo Stato. Poi, a conti fatti, si tratta solo di pochi spiccioli. Prova ne è l’enorme mole di cartelle esattoriali inviate da Equitalia, molte delle quali non riscosse.

Detto in termini ancora più semplici, il sospetto che l’amministrazione finanziaria, per tutti questi anni, “se la sia presa” con i nullatenenti, al solo scopo di ottenere gli incentivi, è fortissimo. È talmente forte che lo scorso febbraio è stata presentata, sul punto, un’interrogazione parlamentare. In quell’occasione, il Ministero dell’Economia aveva garantito la bontà del proprio operato. Ma evidentemente il Governo, preoccupato delle spese per tutti gli accertamenti e dello scarso risultato in termini di riscossione, ci ha pensato bene. Ed ecco che spunta, nella nuova legge di Stabilità, l’emendamento tanto atteso dai nullatenenti.

Sia che si tratti di evasori per colpa, per dolo o per obiettive incapacità, di fatto, dal prossimo anno, le cose cambieranno notevolmente. Infatti, nel testo dell’emendamento, che sicuramente entrerà a far parte della stesura finale della legge, la misura della quota incentivante legata al contrasto all’evasione fiscale “sarà determinata in relazione al maggior gettito verificato e asseverato dal ministero dell’Economia e delle finanze – Dipartimento delle finanze – con riferimento alle somme incassate nell’ultima annualità consuntivata”. Il sistema andrà a regime dal 2015.

Gli eccessi di zelo, insomma, rivolti contro chi non ha nulla da perdere, subiranno una battuta d’arresto: l’unico parametro resterà non più il semplice numero degli accertamenti effettuati, ma l’effettivo importo riscosso, verificato e asseverato dal Mef.

[1] Art. 59 del Dlgs 300/99 parla di una “quota incentivante connessa al raggiungimento degli obiettivi della gestione e graduata in modo da tenere conto del miglioramento dei risultati complessivi e del recupero di gettito nella lotta all’evasione effettivamente conseguiti”.

– fonte la legge per tutti 

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2 Risposte a “Dal 2015 l’agenzia delle entrate blocca gli accertamenti per chi non può pagare?”

  1. La merendina , ottimo paragone.
    Di fatto si ha a che fare con evoluti gangster, camuffati in vari incarichi istituzionali , persone troppo per bene .
    Quello che si osserva è solo la polvere in superfice , sotto sotto ne combinano di peggio.
    Sai quello che vedi osservi , e già un buon punto.
    È quello che viene occultato , mi preoccupa di più.

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