Alitalia, saldi invernali: pubblicità paradossale

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Alitalia saldi invernali.

In questi giorni ovunque ti giri in rete ti appare la pubblicità di Alitalia come l’immagine qua sopra.

Appena vista, non ho potuto fare a meno di sorridere sul suo paradosso: è almeno un ventennio che noi cittadini, dipendenti Alitalia compresi, paghiamo questi saldi, non certo per acquistare un volo, ma per salvare da fallimento CERTO la compagnia aerea di Stato.

Questo è quanto è dato sapere.

Ma Alitalia è ancora compagnia aerea di Stato, ovvero compagnia pubblica?

A me non risulta.

Ripercorriamo un attimo la sua storia.

La vecchia Alitalia fu fondata nel 1947.

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Ecco come le banche evadono il fisco

Bene, abbiamo finalmente scoperto che le banche praticano usura penale, e tutte le indagini delle Procure italiane dimostrano che finalmente qualcuno si sta muovendo contro questi illeciti gravissimi che servono solo ad impoverire correntisti ed aziende, portandole sull’orlo del baratro.

Sono sempre maggiori le cause intentate contro le banche, a cui seguono sentenze di condanna pesantissime. Ma è bene sapere che le banche prima ti fanno spendere denari per intentare una causa, poi arrivano ad un accordo poco prima della sentenza, perchè non possono permettersi di essere troppo condannate: scatenerebbero una serie infinita di denunce e di risarcimenti che toglierebbe loro liquidità, potere, e se dovessero pagare per tutte le malefatte messe in essere sarebbero già tutte fallite.

Ma le banche non si accontentano di rubare ai cittadini, rubano allo Stato, con il suo beneplacito.

Guardiamo in faccia alla realtà: mentre banchieri stile Mario Draghi ripetono che il problema dei debiti pubblici degli Stati è dovuto a quella che io chiamo “evasione di sopravvivenza” (già, perchè se le tasse fossero ad un livello abbordabile non ci sarebbe questa necessità per poter mangiare), la verità è che i MAGGIORI EVASORI SONO PROPRIO LE BANCHE.

Con un meccanismo molto semplice. (altro…)

Con Ciaccia il Biis di Passera

Non è un indovinello o un curioso gioco di parole: è l’imbarazzante verità.

Il nuovo vice-ministro del super ministro Passera del governo Monti è Mario Ciaccia, numero uno di Biis, Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo, ovvero il braccio armato di Intesa SanPaolo che si occupa di pubblic finance (quella per intenderci che ha finanziato opere pubbliche come la tangenziale Est di Milano, il San Raffaele, la Pedemontana tutt’ora in costruzione e un elenco lunghissimo di grandi opere).

Pertanto chi si occuperà dello sviluppo e del rilancio della politica industriale italiana sarà l’ex amministratore delegato di Banca IntesaSanPaolo coaudiuvato dall’ex amministratore delegato di Biis.

E con questo, grazie al Governo Monti abbiamo la seconda certezza.

La prima: lo spread è passato in secondo piano, non importa più a nessuno che sia a livelli record.

La seconda: senza neppure il bisogno di un decretino, il Governo Monti ha immediatamente risolto l’annosa questione del conflitto di interessi.

Non c’è che dire. Trattasi proprio di un Governo di “larga Intesa”.

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