Partiamo dall’inizio: ecco perchè le banche sono padrone dell’Italia e fanno quello che vogliono

Non esiste Governo o Istituzione, Costituzione, Codice Civile e soprattutto Codice Penale che possa fermare l’operato usurario e indecente delle Banche in Italia.

Ma come, potrebbe pensare qualcuno, esiste la Banca d’Italia!

Eh già, perchè se vi prendete la briga di andare per strada e chiedere di chi è la Banca d’Italia, ed io parlo perchè l’ho fatto, almeno il 98% delle persone ti risponde: è l’organo statale che controlla l’operato delle Banche.

Errore.

Ed ecco perchè è così difficile ai più credere che le Banche sono i peggiori strozzini che ci sono in Italia, in parole semplici RUBANO I NOSTRI SOLDI.

La Banca d’Italia è una società per azioni e direttamente dal suo sito potete verificare quanto sto riportando:

Partecipanti al capitale

 

Ente partecipante

Numero quote Numero voti

 

Intesa Sanpaolo S.p.A. 91.035

50

UniCredit S.p.A. 66.342

50

Assicurazioni Generali S.p.A. 19.000

42

Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A. 18.602

41

INPS 15.000

34

Banca Carige S.p.A. – Cassa di Risparmio di Genova e Imperia 11.869

27

Banca Nazionale del Lavoro S.p.A.

8.500

21

Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.

7.500

19

Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli S.p.A.

6.300

16

Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A.

6.094

16

Cassa di Risparmio di Firenze S.p.A.

5.656

15

Fondiaria – SAI S.p.A.

4.000

12

Allianz Società per Azioni

4.000

12

Banco Popolare s.c.

3.668

11

Cassa di Risparmio del Veneto S.p.A.

3.610

11

Cassa di Risparmio di Asti S.p.A.

2.800

9

Cassa di Risparmio di Venezia S.p.A.

2.626

9

Banca delle Marche S.p.A.

2.459

8

INAIL

2.000

8

Milano Assicurazioni

2.000

8

Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia S.p.A. (CARIFVG S.P.A.)

1.869

7

Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia S.p.A.

1.126

6

Cassa di Risparmio dell’Umbria S.p.A.

1.106

6

Cassa di Risparmio di Ferrara S.p.A.

949

5

Banca Popolare di Milano S.c.a r.l.

873

5

Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A.

769

5

Banca Regionale Europea S.p.A.

759

5

Cassa di Risparmio di Fossano S.p.A.

750

5

Banca Popolare di Vicenza S.c.p.A.

687

5

Cassa di Risparmio di Cesena S.p.A.

675

5

Banca dell’Adriatico S.p.A.

653

5

Cassa di Risparmio di S. Miniato S.p.A.

652

5

Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna S.p.A.

605

5

Banca Carime S.p.A.

500

5

Società Reale Mutua Assicurazioni

500

5

Veneto Banca S.c.p.a.

480

4

 

Ente partecipante

Numero quote Numero voti

 

Banca Popolare dell’Emilia Romagna S.c. 430

4

Banca CARIM – Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A. 393

3

Cassa di Risparmio di Bolzano S.p.A. 377

3

Cassa di Risparmio di Bra S.p.A. 329

3

Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. 311

3

Cassa di Risparmio della Spezia S.p.A. 266

2

Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo S.p.A. 251

2

Cassa di Risparmio di Orvieto S.p.A. 237

2

Banca Cassa di Risparmio di Savigliano S.p.A. 200

2

Cassa di Risparmio di Volterra S.p.A. 194

1

Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti S.p.A. 151

1

Cassa di Risparmio di Fermo S.p.A. 130

1

Cassa di Risparmio di Savona S.p.A. 123

1

TERCAS – Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo S.p.A. 115

1

Cassa di Risparmio di Civitavecchia S.p.A. 111

1

Credito Valtellinese S.c. 101

1

Cassa di Risparmio di Carrara S.p.A. 101

1

CARILO – Cassa di Risparmio di Loreto S.p.A. 100

1

Cassa di Risparmio della Repubblica di S. Marino S.p.A. 36

Banca CARIPE S.p.A. 8

Banca Monte Parma S.p.A. 8

Cassa di Risparmio di Rieti S.p.A. 8

Cassa di Risparmio di Saluzzo S.p.A. 4

Banca del Monte di Lucca S.p.A. 2

TOTALI 300.000

535

Leggete bene tutto: Inail e Inps a parte, non esiste un solo azionista di Stato, ma sono tutte banche ed assicurazioni.

In sostanza è come mettere un pedofilo a controllare un asilo.

Come si può pensare che l’organo di controllo supremo che esiste in Italia su come si comportano le banche e le assicurazioni, appartenga proprio a loro?

In questi giorni si discute sul valore di Banca d’Italia, che non sono certo i nominali 300.000 €, ma secondo diversi esperti si aggira imprecisamente tra 5 e 10 miliardi di euro, tutti nelle mani delle banche, che con questa rivalutazione riuscirebbero senza sforzo ad ottenere aumenti di capitali che le renderebbero consone alle direttive di Basilea.

In proposito, vi consiglio l’attenta lettura di un articolo sul Fatto Quotidiano di Tito Boeri.

Ma grazie al cielo c’è la manovrina Letta: 14 euro ai dipendenti, un miliardo alle banche usuraie.

Ed allora parliamo di Berlusconi, delle sue amanti, del calcio, del default americano, di qualsiasi cosa che possa distrarre l’attenzione su quello che ci sta capitando.

Andate su Wikipedia e guardate la carriera di Mario Draghi: non è un caso che occupa quel posto, come non è stato un caso che prima fosse in Banca D’Italia, niente è stato un caso nella sua carriera professionale.

Questo purtroppo significa solo una cosa: il nostro destino è già stato deciso; far fallire aziende per consentire di comprarle a due lire, svendere il patrimonio nazionale, costringerci per tutta la vita a pagare un debito pubblico che non esiste continuando ad aumentare tasse.

Io prego.

Prego perchè si formi una nuova carboneria che ci salvi. Tutti.

 

Vi racconto come le banche rovinano le micro-imprese italiane: storia di un errore di cui nessuno si assume la responsabilità. La risposta del Ministero dello Sviluppo Economico.

Oggi farò qualcosa che non amo particolarmente: parlerò di me, o meglio, di parte del mio lavoro. E di come, nonostante l’impegno, la correttezza, le garanzie e quant’altro, esiste sempre qualcosa al di fuori della tua volontà che vanifica tutti i tuoi sforzi: il sistema bancario italiano.

Ne parlo oggi perchè ho ricevuto una mail dal Consigliere per le relazioni esterne del Ministro Scajola, Gian Andrea Cerone, a seguito di una mia missiva, mandata a tanti, troppi forse, parlamentari, governo, associazioni, quotidiani e non mi ricordo neppure più a chi. Gian Andrea Cerone è l’unico che mi ha risposto, anche se a distanza di due mesi, tempo comprensibile.

Vado per ordine.

Si parla tanto di crisi economica, ma da chi è stata causata?

Qualche idea, nel mio piccolo, me la sono fatta: gli speculatori.

In Italia i peggiori si chiamano banche: fino a che hanno potuto, hanno sfruttato il monopolio del sistema creditizio, applicando tassi di interesse e spese assurde e non giustificate o giustificabili.

Mi ricordo, ad esempio, un articolo del Decreto Bersani che eliminava le spese di chiusura di un conto corrente. Ebbene, in quel periodo ho cambiato banca, chiudendone due in Banca Intesa. Per entrambi mi sono vista addebitare circa 60 euro ciascuno con la dicitura “chiusura”; a tutt’oggi, nonostante le mie richieste, non si sa per quale motivo: ovviamente non sono stati rimborsati.

Che fine facevano i nostri soldi? Semplice, seguivano linee di investimento, ma non di quelle che vengono proposte ai clienti, perchè hanno una rendita ridicola. No, le banche prendono soldi, addebitano spese, interessi e via discorrendo, e li investono guadagnandoci. Alta finanza, la chiamano.

E quando questi investimenti si traducono in perdite? Bè, è crisi economica.

Semplicistica visione, lo ammetto
, per di più appartenente ad un piccolissimo imprenditore che certo non vanta grandi conoscenze economiche o finanziarie, ma solo una discreta esperienza personale nei rapporti con le banche. La sottoscritta, per l’appunto.

Il concetto di restrizione del credito alle micro-imprese non mi ha mai toccato più di tanto, fino allo scorso anno, per la precisione a dicembre 2008.

Anno difficile, difficilissimo, specie per chi come me opera nel campo automobilistico, nell’occhio del ciclone per questa crisi. E badate bene, non fatevi influenzare dai media: trattasi di crisi di produzione, non di vendita. Tanto è vero che se oggi ordini una vettura, di qualunque marca possa essere, la aspetti e subisci ritardi di consegna. Ma non voglio entrare nel merito di questo discorso, perchè esula da quanto voglio dire oggi.

Anno duro il 2008, le aziende sono state sommerse da oneri finanziari quasi raddoppiati, nonostante i tassi di interesse siano al minimo storico. Avete mai provato a presentarvi in banca dicendo questo? La risposta è sempre quella, ma voi pagate con l’euribor a tre mesi, dovete aspettare questi tre mesi per vedere qualche miglioramento. E quando il tempo passa, allora la scusa è un’altra: è vero che i tassi sono diminuiti, ma le banche aumentano lo spread: la sostanza è che non cambia un’accidente.
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