Povera Unicredit, 150 € addebitati per un giorno di CIV. AL ROGO.

Tra le tante lenzuolate fatte da Bersani, ci fu l’abolizione dell’odiosa commissione di massimo scoperto applicata dalle banche sui conti affidati: no, scusate, già pago un botto di interessi, perchè vi devo pagare una commissione sulla punta massima dell’utilizzo del fido???

Un discorso che fila, se non fosse che le banche, nel giro massimo di tre giorni, avevano sostituito questa commissione con altre, ben più pesanti, tipo la commissione di messa a disposizione fondi (che si paga sia che si usino gli affidamenti o meno), o la CIV, Commissione Istruttoria Veloce.

(altro…)

Lo scandalo Luxleaks: ecco come banche ed aziende italiane evadono in Lussemburgo

Lo avevano promesso, ovviamente passato tutto in sordina, ma gli 80 giornalisti di 26 Stati diversi che hanno indagato sul regime fiscale del Lussemburgo e su come grandi banche ed aziende italiane e non lo utilizzano per evadere le tasse, hanno pubblicato ieri il rapporto di un nuovo scandalo: LUXLEAKS.

Un gruppo di giornali europei – fra cui Guardian, Le Soir e Sdz – ha pubblicato i documenti del Luxleaks, il frutto di una lunga inchiesta giornalistica collettiva sul Granducato e sul suo ruolo di paradiso fiscale nel cuore dell’Ue. Tutti i partecipanti in contemporanea.

Ecco ad esempio cosa pubblica The Guardian: link luxleaks. Spiega perfettamente come è stata portata avanti l’inchiesta, come funziona il metodo di evasione fiscale, con tanto di video che dimostrano come è stata condotta l’indagine. Holding con una sede in Lussemburgo, dove vengono fatti confluire i maggiori introiti, tanto da godere di un’imposizione fiscale che in alcuni casi è stata solo dell’1%, sottraendo questi ricavi alla tassazione del Paese d’orgine, poichè dichiarati come ottenuti all’estero.

Questo è l’esempio della gestione dell’impero Dyson:

 

Oltre 28 mila pagine di accordi e carte riservate raccontano il funzionamento di un meccanismo che in fondo tutti conoscevano, quello che permetteva ai clienti del piccolo stato europeo di pagare meno tasse, con metodi legali (in genere), sebbene furbetti. Col risultato di evitare il pagamento di miliardi di euro (e dollari) di imposte che avrebbero potuto far più ricchi gli erari di molti altri paesi.

I documenti provano che molte società hanno, ad esempio, profittato di una complessa rete di prestiti intragruppo per alleggerire il peso impositivo a livello conglomerato.

Un diagramma fornito da PwC per aiutare l’autorità fiscale lussemburghese per comprendere la struttura societaria di Shire. The Guardian ha scelto SHES2 e una società irlandese di nome Shire Holdings Ireland No.2 limitata in giallo. Il cerchio etichettato “LuxPE” è filiale lussemburghese della società irlandese

Molti sono i gruppi italiani coinvolti come Finmeccanica, Banca delle Marche, Banca Sella, IntesaSanPaolo, Unicredit, Ubibanca.

Ma la promessa è che via via verranno svelati altri nomi, ma già è stato pubblicato molto: Amazon, Ikea, Dyson, Pepsi, FedEx, Blackstone, Deutsche Bank, JP Morgan, Burberry, Proctle & Gamble.

340 COLOSSI FINANZIARI, BANCARI, IMPRENDITORIALI. Non ci credete? Leggete qui.

L’inchiesta gettare una luce nuova e poco lusinghiera sul regime fiscale delle imprese del Lussemburgo, proprio come il suo ex primo ministro e ministro delle finanze di quasi 20 anni, Jean-Claude Juncker, nuovo capo della nuova Commissione europea.

Le indagini dei giornalisti di ICIJ infatti comprendono anche la Commissione europea ed il suo consenso a regimi di imposta agevolati sulle società in Irlanda, Paesi Bassi e Lussemburgo, piuttosto che creare condizioni di parità per la tassazione delle imprese.

Le rilevazioni dell’International Consortium of Investigative Journalists reports costringeranno Juncker a misurarsi col sistema lussemburghese delle “decisioni anticipate” che permettono di aggirare obblighi fiscali miliardari. Dovrà probabilmente dare spiegazioni all’opinione pubblica come ai leader – vedi il britannico Cameron – che da sempre si battono contro i paradisi fiscali nel bel mezzo della terrena Europa. “Non frenerò le inchieste della Commissione Ue, lo troverei indecente” ha detto ieri mattina Juncker. Dichiarazione inevitabile. Ma tutto lascia pensare che non finisca qui.

L’International Consortium of Investigative Journalists è una rete globale di 185 giornalisti investigativi in più di 65 paesi che collaborano su approfondite storie investigative.

E’ stata fondata nel 1997 come un progetto del Center for Public Integrity, un’apartitica testata giornalistica investigativa senza scopo di lucro fondata da Charles Lewis.

Il suo compito è quello di concentrarsi su questioni che non si fermano alle frontiere nazionali: la criminalità transfrontaliera, la corruzione, e la responsabilità del potere.

Ha sede a Washington DC e lavora con le principali agenzie di stampa internazionali, tra cui The Irish Times, il Guardian, la BBC, Le Monde, il New York Times, il Sydney Morning Herald e il Washington Post.

Il ICIJ si basa su fondazioni di beneficenza e sostegno finanziario da parte del pubblico. Recenti finanziatori ICIJ includono: Adessium Foundation, Open Society Foundations, Il Sigrid Rausing Trust, la Fondazione Ford, The David e Lucile Packard Foundation, Pew Charitable Trusts e Waterloo Foundation.

E grazie a questi giornalisti che hanno il coraggio di andare contro il sistema.

Prendiamone esempio.

Un’ultima considerazione: QUESTO E’ UN MOTIVO IN PIU’ PERCHE’ I MAGGIORI GRUPPI BANCARI ITALIANI, SEMPRE COLLUSI QUANDO SI TRATTA DI RUBARE AI CITTADINI, DEVONO SCOMPARIRE ED ESSERE SMANTELLATE. NAZIONALIZZATE, PERCHE’ I LORO GUADAGNI SONO ILLECITI COSTRUITI SULLE SPALLE DEGLI INGENUI CORRENTISTI ITALIANI, SONO SOLDI NOSTRI.

Link:

Storia di LuxLeaks su ICIJ

Tutti i documenti di LuxLeaks su ICIJ

Divertitevi e incazzatevi a leggere i documenti pubblicati, nessuno in Italia ne parlerà. Qualche accenno forse, e poi il sistema bloccherà tutto, statene certi. Informatevi da soli. E boicottate queste società.

Mahat sequestrato dalla polizia: ignobile storia di come il sistema calpesta i diritti dell’Uomo

Mahat – www.sovranitaindividuale.it

Mahat, Andrea e Nicola: una vergogna che tutti devono conoscere. Come il sistema calpesta i diritti dell’Uomo.

Succede che un paio di giorni fa, a casa per un’imprevista malattia, dopo un lasso di tempo indefinito per cui avevo chiuso ogni tipo di contatto non conosciuto, vengo pervasa da una sensazione fortissima: qualcuno a cui sei affezionata è in pericolo.

I più crederanno che io sia una pazza, ma quello che state per leggere è la verità, e non sarà incentrato su di me, ma su ciò che quella spinta emotiva mi ha portato a scoprire.

Mi collego su facebook, twitter, non trovo nulla nella home che mi possa dar adito a qualche pensiero diverso dai soliti.

Fino a che vedo un messaggio di Andrea Pezzolato, qualcosa del tipo, e via si va, presso il tribunale di Civitavecchia. Ho sentito un brivido percorrermi la schiena.

Ho avuto l’onore di conoscere Andrea, prima via mail poi personalmente, grazie ad Italo Cillo: una persona deliziosa, onesta, pulita, negli intenti e nei pensieri.

La ricerca diventa frenetica, e così arrivo sulla pagina di Mahat: non lo chiamo con il suo nome, perché rispetto il libero arbitrio e perché QUESTO è il suo nome, che si è autonomamente scelto. E come tale deve venire assolutamente onorato.

Scopro che Salvo Mandarà, altra grandissima persona, sta mandando è in diretta telefonica con Mahat e corro subito sul link che qua sotto posto, e che dovete ascoltare, perché il momento della consapevolezza è giunto.

http://salvo5puntozero.tv/miscappaladiretta-26092014-mahat-sequestrato-con-violenza-dalla-polizia-di-stato/ 

Non l’ho seguito tutto, il dolore e le lacrime erano troppe.

Ho sentito Mahat parlare con Amore, spiegare la Sua sovranità, invocare i suoi diritti, l’ho visto trascinato via con la forza da più poliziotti. In quel momento ho spento, mi sono concentrata sulla bellezza spirituale di queste persone ed ho cercato di far arrivare a loro ogni benedizione possibile, affinchè servisse da scudo contro un sistema marcio ed il suo braccio armato.

Ho conosciuto Mahat sempre grazie alla mia intervista con Italo Cillo per Tempo di Cambiare (vi consiglio di andare su Itunes, cercare il canale ed ascoltare ogni singolo episodio, molti veli verranno tolti, non posso dire altro): una creatura che si dedica da tempo alla Sovranità Individuale, con un suo blog,

Perché, gli stolti potrebbero chiedere?

Nessun tornaconto, lui crede fortemente nel diritto di ogni essere umano di venire riconosciuto Sovrano della propria vita, diritto peraltro sancito dall’articolo 1 della nostra Costituzione: nello stesso momento in cui lo deleghiamo ad altri, non siamo più sovrani. Dobbiamo esercitarlo personalmente.

Grazie ad un grande impegno, sta lavorando per tutelare le persone vessate dal sistema che macina carne umana: io stessa ho collaborato con lui e sono certa che sia solo l’inizio, perché questa è un’unione di intenti ed obiettivi talmente forte che l’Universo ci porterà inevitabilmente a lavorare insieme per avere maggior forza distruttiva verso chi ci vuole schiavi. Seppur facendo buon viso a cattivo gioco, per ora. La libertà, quella vera, la assaporeremo a breve. Tutto a tempo debito.

Dopo questo piccolissimo excursus, doveroso per spiegarvi che non si sta parlando di delinquenti ma di persone ONESTE, ecco quello che è successo al Tribunale di Civitavecchia.

Tutto comincia perché una Signora, in difficoltà nel pagare un mutuo con Unicredit, risultante peraltro affetto da usura legale e pertanto illecito e per pluri-sentenze della Consulta, destinato a produrre un rimborso danni patrimoniali e non, ecco, questa Signora, avendo creato un rapporto di fiducia con Mahat e di completa sfiducia con gli avvocati (non tutti per carità, ma gran parte sono assoggettati al sistema), decide di rivolgersi alla fondazione Mahat Bonifacio, per ricevere assistenza e bloccare il precetto portato avanti dalla banca.

Ebbene, esiste una legge, che trovate in questo link, che prevede come un singolo cittadino possa decidere di farsi rappresentare da persona di sua fiducia, delegandone la discussione della causa, andando oltre ai vincoli previsti dal Codice di Procedura Civile che fino al 2005 prevedevano che ci si poteva difendere da soli o delegare una persona NON iscritta all’albo degli avvocati, solo per citazioni davanti al giudice di pace, ma soltanto per cause di valore non superiore a € 1100,00 o quando il giudice autorizzi, su richiesta dell’interessato, in considerazione della natura ed entità della causa.

E’ questa una possibilità da valutare con molta attenzione, difatti occorre considerare: che il processo davanti al Giudice di Pace si svolge in maniera formale secondo le regole del codice di procedura civile; che vizi di forma possono pregiudicare il risultato della causa a prescindere dalla fondatezza del merito; che una volta iniziata l’azione giudiziaria (basta la citazione) non si può retrocedere automaticamente; che una causa di modesta entità economica alla fine può diventare molto onerosa a causa delle spese legali di parte avversa, eventuali spese per perizie tecniche che di norma seguono la soccombenza ovvero, salvo diversa statuizione, il Giudice pone a carico della parte che perde nel giudizio.

Non basta.

In Italia esiste un obbligo, sancito peraltro da una recentissima sentenza della Consulta del 12 settembre, che IMPONE l’istituto della mediazione stragiudiziale, anche e soprattutto per questioni bancarie, che impegnano i Tribunali in Italia in modo a dir poco pesante. In stragiudiziale NON occorre la presenza di un avvocato, ma è sufficiente una dichiarazione in calce da parte di chi è chiamato in
causa di delega a persona di propria fiducia.

Ripeto: OBBLIGO SANCITO DA RECENTISSIMA SENTENZA DELLA CASSAZIONE.

Il sistema si difende, adducendo come scusa la tutela dei diritti del cittadino: se non ti fai rappresentare da un avvocato abilitato, puoi incorrere in errori tali per cui non riuscirai a far rispettare i tuoi diritti.

Peccato che questo accada anche con almeno il 90% dei legali, impreparati o assoggettati a forme di potere o di sistema. Ricordiamoci sempre una legge non scritta fondamentale. Il diritto si realizza concretamente nella somma di due valori e cioè: la tutela giuridica di un interesse e un interesse giuridicamente tutelato. In questo caso sono stati calpestati con ignoranza entrambi i valori, facendo venir meno la strumentalità del diritto.

Andiamo avanti.

Durante l’udienza, la Signora dichiara di aver scelto, come suo libero arbitrio prevede, di venire difesa da Mahat, apolide, ma che aveva con sé due testimoni, cittadini italiani, pronti a riconoscere la sua identità.

Faccio presente che Mahat si è presentato assolutamente preparato, con tanto di normative sotto braccio ma non solo: con una dichiarazione di indipendenza sottoscritta dai Carabinieri.

A quel punto il delirio più totale: il giudice rigetta la richiesta della Signora, non riconosce lo stato di sovranità di Mahat, ordina un’udienza a porte chiuse e fa espellere dall’aula Mahat ed i due testimoni, lasciando la Signora in balia, attenti bene, di DUE TIROCINANTI, ovvero laureati in giurisprudenza, ma senza aver passato l’esame di Stato che li abilita alla professione, quindi calpestando in toto i diritti della Signora, che si è così ritrovata di fronte alla ricusazione di ogni sua richiesta, compresa quella di indagare sullo stato di usura penale del mutuo da parte di Unicredit, e si è vista la casa messa all’asta.

Nel frattempo Mahat veniva a forza trasportato dalla Polizia in commissariato per procedere alla sua identificazione tramite le impronte digitali, denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, “reato” che ricordo depenalizzato nel 2006 ai sensi della sentenza della Cassazione penale , sez. VI, sentenza 27.10.2006 n° 36009.

Nella diretta di Salvo Mandarà sono state mandate in onda foto di Mahat trascinato con la forza da almeno quattro agenti della Polizia, che hanno ritenuto non valido un documento sottoscritto e riconosciuto dai colleghi Carabinieri.

Esiste ancora uno stato di diritto in Italia?

E’ possibile che un cittadino o un apolide possano subire questi trattamenti simili a quelli della gestapo?

Facciamo un sunto della situazione.

La Signora non ha potuto fare opposizione al precetto della banca, per mera decisione del giudice: la magistratura, ad oggi, non avendo alcuna ripercussione civile o penale per le proprie decisioni, gode di un potere inimmaginabile. C’è da chiedersi perché lo eserciti nei confronti di cittadini e non di immigrati irregolari che delinquono quotidianamente e godono di ben più diritti ormai acquisiti o acquisendi rispetto ai cittadini italiani.

Mahat, Andrea e Nicola, SENZA AVER COMPIUTO ALCUN REATO, hanno subito vessazione nella propria libertà, sono stati letteralmente sequestrati dalla Polizia per ordine sempre di un giudice che evidentemente è rimasto ai tempi della pietra e non conosce le normative e la loro evoluzione.

Chi pagherà i danni patrimoniali e non di questa violenza contro i diritti riconosciuti universalmente dalla Corte Internazionale dei Diritti dell’Uomo?

Chi fermerà una magistratura senza controllo che si arroga la facoltà di decidere a proprio piacimento, con ignoranza, della vita delle persone, tutelando chi più gli aggrada?

La risposta è una sola: dobbiamo farlo da soli.

Onore a Mahat, Andrea e Nicola per il loro coraggio. Sono un esempio per tutti noi.

Per continuare nella lotta verso la libertà, per noi, i nostri figli, i nostri nipoti.

Perché ricordiamoci: nessuno ci può possedere, se non noi stessi.

Basta essere carne da macello. La natura sta cambiando, l’energia sta cambiano, i segnali sono ineluttabili: o seguiamo questo cambiamento, oppure ne verremo sopraffatti, e gli unici responsabili saremo solo noi.

Ragazzi, Vi voglio bene. Tutto il meglio per Voi!

In attesa del terzo moschettiere Nicola, i due Eroi Mahat ed Andrea
n/a