Jobs Act a rischio incostituzionalità: la Suprema Corte dorme?

ATTENZIONE. IL JOBS ACT PRESENTA SERI PROFILI DI ILLEGITTIMITA’ COSTITUZIONALE.

PERCHE’ NON INTERVIENE LA SUPREMA CORTE?

I possibili profili di illegittimità costituzionale del Jobs Act (nel testo approvato dal Consiglio dei Ministri il 24/12/2014) riguardano essenzialmente la disparità di trattamento tra i lavoratori che manterranno le tutele previste dall’art. 18 St. lav. e quelli che verranno “tutelati” dal Jobs Act. Anzitutto va fatta la premessa che, secondo la giurisprudenza della Corte Costituzionale, “il legislatore può prevedere un trattamento differenziato applicato alle stesse fattispecie, ma in momenti diversi nel tempo, poiché il fluire del tempo può costituire un valido elemento di diversificazione delle situazioni giuridiche” (v. sent. n. 254/2014, ord. n. 25/2012 e ord. n. 224/2011). Tuttavia, la stessa Corte ha anche affermato che “l‘art. 3 della Costituzione consente al legislatore di valutare le situazioni obiettive e di adottare le corrispondenti normative, col limite di dover disciplinare in modo eguale le situazioni eguali ed in modo diverso quelle differenti e sempre che in contrario non ricorrano logiche e razionali giustificazioni” (sent. n. 62/1972).

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