Fermare le banche? Il primo passo è semplicissimo.

Ogni giorno, ad attento ascoltatore, si presentano proclami urlati dai nostri politici: fermare le banche.

Ebbene, se davvero fosse questa l’intenzione, si potrebbe dare un duro colpo al potere delle banche di mettere in ginocchio a proprio piacimento imprese e cittadini.

Ho già scritto in proposito quello che ho vissuto sulla mia pelle, e certamente non è stata una bella esperienza: consiglio la lettura perchè molti di Voi purtroppo ci si ritroveranno.

Ho lanciato un appello ai nostri politici in un altro articolo, affinchè ci dimostrassero di non essere collusi con le banche: inutile.

Ma il fatto è molto più semplice di quanto di possa credere.

Partiamo dall’inizio.

Ai sensi dell’articolo 1853 del Codice Civile, “Se tra la banca e il correntista esistono più rapporti o più conti, ancorché in monete differenti, i saldi attivi e passivi si compensano reciprocamente, salvo patto contrario”.

Secondo la Giurisprudenza,  la compensazione tra diversi conti si dovrebbe avere solo quando cessa uno di essi. Non avrebbe senso, infatti, la creazione di più conti se poi tali rapporti non fossero tra loro autonomi.

In realtà, l’utilizzo che le banche fanno di questo articolo è ben diverso.

Per concedere credito, obbligano gli affidati a dare in garanzia dei titoli, piuttosto che ad effettuare un accantonamento mensile, che resta di proprietà del correntista, ma è vincolato dalla banca.

Qualora la banca dovesse decidere da un giorno all’altro di rientrare degli affidamenti concessi, ha la facoltà di effettuare una compensazione tra i due conti, semplicemente dandone immediata notifica al correntista, al quale non è chiesta neppure una sottoscrizione della movimentazione.

Un potere enorme, grazie al quale le banche si appropriano dei risparmi dei correntisti, senza neppure chiederne il permesso, legittimate da una norma obsoleta.

Ora, essendo il Codice Civile parte integrante del Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 262 fonte equiparata alla legge ordinaria del Parlamento, la modifica di questo articolo sarebbe velocissima, basterebbe una piccola aggiunta: nessuna banca può fare una compensazione tra conti correnti senza l’esplicita sottoscrizione ed approvazione del correntista, nel caso contrario sarà rea di appropriazione indebita.

Voi pensate che i nostri politici abbiano intenzione di farlo?

Scusate se scoppio a ridere.

Ebbene, quello che però ai più sfugge è che, essendo equitarata ad una legge ordinaria del Parlamento, è possibile per noi cittadini proporre referendum per abrograre commi di articoli del codice civile, purchè non venga abrogata una intera articolazione o la parte fondamentale di una legge per impedire il crearsi di vuoti legislativi. 

La proposta deve essere accompaganta da almeno 500.000 firme autenticate da rappresentanti comunali, e poi accettata dalla Corte Costituzionale.

Italiani, che dite?

Al posto di lamentarsi e basta, cominciamo a muoverci?

Cari politici, tutti nessuno escluso, dimostrateci che non siete collusi con le banche.

Tramite l’Associazione “Salviamo gli Italiani”, di cui mi occupo come volontariato, entro ogni giorno in contatto con storie vergognose che coinvolgono i cittadini, riducendoli ad uno stato di disperazione crescente, che io conosco molto bene.

La causa di tutto?

Due.

In primis le banche, a ruota il fisco.

Combatto ogni giorno perchè nessuno si trovi ad affrontare quello che ho dovuto vivere io, l’umiliazione, le vessazioni, le notti in bianco, il pensiero di non avere altra soluzione che sparire dalla faccia della Terra.

Quante vite sono state perse? Per motivi finanziari?

Continuo a non capire come i responsabili possano dormire tranquilli la notte, sapendo che hanno sulla coscienza milioni di Italiani ridotti in condizioni disumane solo per mantenere la propria poltrona, servi di un sistema finanziario senza scrupoli che ha come unico obiettivo la continua rincorsa alla speculazione, indifferente ai cadaveri che si lascia dietro le spalle.

Stiamo parlando di poche persone, forse un 1% rispetto alla popolazione mondiale, che macina utili  ed accumula ricchezze calpestando i diritti dell’intera umanità.

Complottismo? Populismo?

Chiamatelo come volete, io sono sveglia e consapevole, e la chiamo VERITA’.

Ogni persona che ho l’onore di contattare tramite l’associazione ha una storia a se stante, che mi colpisce sempre e non mi lascia mai indifferente, ma al contrario mi spinge a combattere quello che fisicamente mi sta strenuamente consumando, perchè fino all’ultimo respiro io possa aiutarli a reagire e a non fare gesti inconsulti.

A volte però mi sento impotente e stanca. Perchè mi sento come Davide contro Golia, da sola contro un gigante che non aspetta altro che vedermi soccombere.

Sicchè.

Io chiedo ai nostri politici, tutti, nessuno escluso, neanche ai movimenti di cittadini guidati da Beppe Grillo, di dimostrare CONCRETAMENTE di non essere collusi con le banche.

Iniziamo con un primo passo.

Se vorrete ascoltarmi, io posso farvi fare un passo dopo l’altro, e questo porterà finalmente alla liberazione di noi cittadini. Solo allora sarò soddisfatta.

Dicevo.

Partiamo dall’inizio.

Io non posso presentare una proposta di legge, non sono in Parlamento e probabilmente se lo fossi sarei fatta fuori nel giro di un paio di settimane, proprio perchè animata da un sentimento sincero, e non certo dall’idea di entrare nella casta che si autoprotegge a scapito di chiunque.

Ma voi politici, se state leggendo, lo potete fare.

E’ un inizio, ma vi assicuro che fa la differenza.

Esiste una normativa del nostro Codice Civile che consente ad una banca di fare una “compensazione” tra due conti correnti presenti nella stessa filiale, senza neppure chiedere autorizzazione al correntista e senza cadere nel reato di appropriazione indebita.

Mi spiego meglio.

Ai sensi dell’articolo 1853 del Codice Civile, la banca può procedere ad una compensazione tra due conti appartenenti allo stesso correntista, in autonomia e senza alcuna sottoscrizione o autorizzazione da parte del correntista stesso.

Allora, facciamo un esempio, ed è quanto quotidianamente accade: una banca concede un’apertura di credito ad un’attività, chiedendo nel contempo come garanzia un deposito di almeno la metà di quanto concesso su un altro conto, sempre intestato alla medesima attività.

La banca si prodiga nello specificare che quei denari sono vincolati, producono interessi attivi e che nessuno li può toccare senza l’autorizzazione del Cliente.

Ma la realtà è diversa. 

Quando la banca vuole rientrare dall’esposizione, secondo l’articolo del Codice Civile sopracitato, ha la facoltà di girare il saldo attivo del conto in garanzia sul conto con apertura di credito, concretizzando nella realtà un’appropriazione indebita, in quanto effettuata senza il consenso del correntista, che per legge NON E’ RICHIESTO.

Quindi, i cittadini danno i propri risparmi in garanzia per poter continuare la propria attività, credendo di averli messi in una specie di salvadanaio, ma di punto in bianco si trovano ad averli persi, solo perchè un Direttore ha deciso di far rientrare la posizione collegata, e quindi effettua un giroconto.

Tradotto: RUBA I RISPARMI DEI CITTADINI.

Pensate che sia un’ipotesi poco concreta? Illusi.

Io l’ho subita con la mia azienda, e questo mi ha portato dritto al fallimento. Potrei fare un elenco di persone che mi hanno contattata che hanno avuto lo stesso trattamento, risparmi di una vita spariti nel giro di un secondo, e non serve neppure una firma di consenso.

Allora io chiedo: DIMOSTRATECI CHE NON SIETE COLLUSI CON LE BANCHE, LADRI LEGALIZZATI.

Cambiate quell’articolo del Codice Civile, non è una modifica Costituzionale e si può fare tranquillamente con un decreto, esattamente come è stato fatto negli anni per il rialzo del tasso soglia anti-usura, sempre a favore delle banche strozzzine.

E’ sufficiente una postilla: nessuna banca può fare una compensazione tra conti correnti senza l’esplicita sottoscrizione ed approvazione del correntista, nel caso contrario sarà rea di appropriazione indebita.

Fatti, non parole.

Io posso indicare la strada per evitare una rivolta che è sempre più probabile a causa della tensione sociale, ma deve esserci un politico che mi segue e mi comprenda.

Siete Italiani anche voi, diamine. Onorate il mandato per cui siete stati eletti. 

n/a