Deflazione: tutti ne parlano, quanti sanno cos’è?
La parola del giorno è DEFLAZIONE: in Italia non la si sentiva più dal 1959, non tanto come citazione, ma come evento effettivamente verificato.
Ma in quanti sanno semplicemente cosa significa?
Già, perchè tutti ne parlano, nessuno lo spiega.
Parto da una premessa: non sono un economista, ma una persona comune. E questo è il vantaggio: non userò paroloni incomprensibili, ma cercherò di spiegarvi cosa comporterà la deflazione nella nostra vita di tutti i giorni.
Partiamo dalle basi: la deflazione è una diminuzione generale del livello dei prezzi, quindi l’esatto contrario dell’inflazione, che invece è l’aumento dei prezzi al consumo.
Sembrerebbe qualcosa di positivo, perchè ne sono tutti terrorizzati?
Per l’effetto che ha proprio sull’economia reale: si innesca uno strano meccanismo psicologico, per cui, nonostante la diminuzione dei prezzi, i consumatori sono portati a credere, purtroppo correttamente, che diminuiranno ancora, e quindi tendono a rimandare gli acquisti.
Guardate bene e riflettete sullo schema qua sopra: meno acquisti, merci rimaste invendute, crisi di produttività, minor liquidità per le aziende (che già se la passano male a causa delle banche e del fisco), licenziamenti e meno nuove assunzioni, aumento della disoccupazione, meno denaro a disposizione delle famiglie: la spirale del declino.
Una vera e propria paralisi economica, altro che “rilancia-Italia”: inevitabile crollo del Pil, con conseguente aumento del debito pubblico.
Ecco perchè ne sono tutti terrorizzati.
Aggiungo io: gli italiani con un minimo di testa hanno ancora più paura, perchè perfettamente consapevoli di essere in balia di una politica completamente incompetente, che preferisce svendere il Paese ed aprirlo incondizionatamente all’immigrazione selvaggia.
Fossi un economista citerei Keynes, per il quale in tempi di crisi economica il risparmio è distruttivo perché se tutti risparmiano la domanda aggregata diminuisce ulteriormente e con essa diminuisce la ricchezza in quanto diminuiscono produzione aggregata e occupazione. Dunque, aumentando la massa liquida a disposizione si favorisce la speculazione e non gli investimenti. La tendenza al risparmio e all’accumulazione di denaro sono, sempre secondo Keynes, le caratteristiche peculiari della crisi. In particolare, la relazione empirica tra deflazione e crescita della disoccupazione è stata descritta mediante la Curva di Phillips: