La prima volta di Noemi al voto, con tanto di scorta pubblica: chi paga??? Il video del suo ingresso al seggio

Stamattina ho letto questa notizia e sono realmente rimasta basita.

La 18enne Noemi Letizia ha fatto il suo ingresso da star al seggio dove poteva votare per la prima volta.

Ma fin qua nulla di strano, visto che questa ragazzetta occupa da giorni tutti i mass-media e gli organi d’informazione italiani: in effetti questo aspetto è, se non inquietante, almeno deprimente, ma questa è anche la nostra Italia.

Quello che trovo assolutamente allucinante è altro: il presidente del seggio chiude la porta per farla votare da sola e il padre l’accompagna fino all’urna. Protestano i reporter esclusi e protestano pure i cittadini contro i vigili urbani che scortano Noemi alla macchina: “Vergognatevi! Scortate un semplice cittadino. E’ una privilegiata”.

Ricordo solo che Massimo D’Antona e Marco Biagi furono uccisi perchè erano senza scorta. E che in Italia mancano adeguati ammortizzatori sociali ma ci si permette di usare il denaro pubblico anche in questo modo.

Non commento ulteriormente.

In questo video ripreso l’ingresso di Noemi Letizia al seggio, accompagnata dal padre e da forze dell’ordine:

Ballarò: scoppia la "rissa" per il caso Berlusconi-Noemi, Bondi accusa Repubblica di aver pagato l'ex, tutti contro tutti, i video

Quello di ieri sera è stato un puntatone di Ballarò, che avrebbe meritato un titolo più in linea con quanto è successo, qualcosa del tipo “Fight Club”.

Si, perchè la trasmissione che è andata in onda ieri sera è stato un ring dove tutti erano contro tutti, senza esclusione di colpi: Franceschini contro Belpietro, Belpietro contro Mauro, Bondi contro Franceschini., Pannella contro tutti.

In mezzo, sempre lui.

Berlusconi. Con Noemi. Noemi Letizia per la precisione.

«Quello che a me preoccupa è l’intolleranza verso la libera stampa e non Noemi. Vedo un fastidio micidiale verso le inchieste e stasera, qui, contro il direttore di Repubblica è stato aperto un fuoco di fila da un giornalista che per la cronaca è dipendente di Berlusconi».

Il segretario del Pd Dario Franceschini lancia l’attacco al direttore di Panorama Maurizio Belpietro che reagisce: «Io non sono dipendente di Berlusconi ma della mia coscienza».

«In qualsiasi democrazia – è intervenuto Franceschini di fronte a una vicenda così la stampa avrebbe vivisezionato la storia. Ed invece io sono preoccupato da un’intolleranza che vedo verso chi cerca di vederci chiaro nella storia». Belpietro non ci sta ad essere definito dipendente del presidente del consiglio Silvio Berlusconi: «Lei – attacca rivolto a Franceschini – non ha titoli per darmi lezioni di indipendenza che io ho sempre dimostrato. La realtà è un’altra: quando io pubblicai la vicenda che riguardava il portavoce di Prodi fui assalito da tutti».

Il botta e risposta dai toni accesi si è aperto dopo il battibecco tra il direttore di Repubblica Ezio Mauro e Belpietro sul caso Noemi.

Questo scontro Repubblica-Panorama è partito quando Ezio Mauro analizza le presunte menzogne di Berlusconi sul caso Noemi e snocciola le 10 domande di Repubblica che ancora non hanno avuto risposta dal premier:

Ma non è finita qua.

Sandro Bondi non può tacere e parte all’attacco immediatamente, dopo aver visto il servizio introduttivo dell’affaire Berlusconi-Noemi:

Sandro Bondi, coordinatore del Pdl e ministro della cultura, ha accusato La Repubblica di “rimestare nella pattumiera”, scontrandosi sia con il direttore del quotidiano, Ezio Mauro, sia con Dario Franceschini.

Al direttore de La Repubblica, che ha evidenziato le “contraddizioni del premier”’ sulla vicenda, chiedendogli di dire la “verità”, e tornando alla carica con le 10 domande rimaste inevase, Bondi ha ribattuto osservando che la sinistra “non essendo riuscita a sconfiggere Berlusconi sul versante giudiziario ora ci prova sul privato”.

Bondi è stato battagliero e ha anche insinuato che il giornale abbia pagato l’ex ragazzo di Noemi per l’intervista pubblicata domenica. Affermazione che ha fatto arrabbiare Mauro che lo ha “sfidato” a dimostrare una “cosa del genere”.

E’ stata poi la volta di Franceschini, Bondi ha quasi perso la sua proverbiale pazienza, specie di fronte allo sfottò non troppo mascherato di Franceschini.

«Berlusconi ha già chiarito, la realtà è che Franceschini non è un moderato ma un estremista ed è più irriguardoso delle persone di Di Pietro. Lei e Mauro vi dovete vergognarmi».

In mezzo a tutto, le chicche di un Marco Pannella che sembra sempre più macchietta e sempre meno politico; parla dei bombardamenti su Belgrado confondendo Prodi con D’Alema, parla di moralità in ogni dove, manda affanculo Franceschini accusandolo di essere un democratichino e un imbroglione.

Insomma, è finito Zelig, fortuna che è rimasto Ballarò!

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