Ristrutturazione in banca: lo facciamo perchè significa che abbiamo tanti soldi.

Stamattina mi sono recata per un’operazione in una filiale di Banca Intesa SanPaolo, che si trova all’interno di un edificio considerato di valore storico, in una piccola cittadina del varesotto.

Questa filiale è impegnata da lavori di ristrutturazione da mesi, creando non pochi disagi agli avventori che per entrare in banca praticamente devono prima scendere dalla cantina e poi risalire.

Gli interni, quasi ultimati, si spera, sono moderni, di un bell’arancione, e stridono non poco con le volte affrescate che arricchiscono i soffitti, ma evidentemente i colori aziendali hanno più valore dell’arte.

Cosa fa di solito una persona ad uno sportello durante un’operazione di qualsiasi tipo?

Bè, c’è chi sta zitto, quasi imbarazzato perchè chiede di poter prelevare i propri soldi, chi si guarda attorno, e chi come la sottoscritta cerca di intrattenere un minimo di conversazione, di quelle quasi da bar, che non dicono nulla ma che servono a far passare il tempo.

E così, stamani, dalla mia bocca geniale rivolta alla cassiera è uscita una frase del tipo: “però, questi lavori quanto durano, devono essere una scocciatura anche per voi”.

Quello che mi sono sentita rispondere mi ha creato un misto di rabbia, conati di vomito e pure un bel vaffanculo.

“Ma no – cito testualmente la cassiera – se facciamo tanti lavori è perchè abbiamo tanti soldi”.

No, imbecille, se la banca fa tanti lavori è perchè sta creando un passivo in bilancio, per coprire evidentemente gli eccessivi guadagni sui quali dovrebbe pagare troppe tasse, e non è notizia nascosta l’elusione fiscale su cui recentemente ha patteggiato Intesa SanPaolo, senza neppure ricevere una cartella esattoriale nonostante si parlasse di qualche milionata di euro.

Facciamo un sunto.

Le banche, Intesa in particolare, hanno percepito dalla BCE un ammasso di liquidità del quale si è praticamente perso il conto ad un costo ridicolo, tale per cui al posto di fare il proprio lavoro, ovvero prestare denaro, preferiscono tenerselo di notte in depositi overnight presso la BCE stessa ad un tasso di circa lo 0,5%.

Le banche chiedono ed ottengono aiuti dai fondi salvastati europei, i cui denari provengono dalle tasse sudate dei cittadini onesti.

Le banche parlano di esuberi in continuazione, piangono per bilanci in rosso relativo, non pagano i premi ai dipendenti proprio di Intesa che, primi in Italia, hanno fatto serrata comune per un giorno in tutta la nazione.

Allora, premesso che le motivazioni di tutte queste ristrutturazioni di fine anno sono chiare a chiunque mastichi un minimo di contabilità, posto che il sistema creditizio bancario quest’anno ha perpetrato un credit crunch i cui danni immensi ancora non sono stati calcolati, visto che siamo al punto che per pagare gli interessi su un mutuo ti devi fare un altro mutuo, poichè aziende chiudono in continuazione per mancanza di liquidità e perchè le banche da un giorno all’altro decidono, no basta, non sei più meritevole, e ti introducono in una spirale viziosa della quale non sei responsabile perchè non sei cambiato da un giorno all’altro, ma serve a loro per recuperare quattrini da investire in titoli di Stato al 6% certo.

Allora. Tutto questo premesso. Conoscendo la situazione drammatica dell’economia reale che è completamente bloccata anche a causa delle banche.

Ad una demente che ti risponde in quel modo, una banca dimostri almeno intelligenza: la metta tra gli esuberi con un bel calcio dove non batte il sole, perchè la strafottenza che ormai aleggia tra chiunque lavora in banca in qualsiasi posizione, prima o poi verrà punita.

Oggi è toccato a Deutsche Bank, Ubs, Depfa Bank e Jp Morgan pagare un minimo per i danni che hanno creato a Milano, ammesso e non concesso che questa sentenza storica resista per tutti i tre gradi di giudizio.

Chissà, domani potrebbe finalmente toccare anche alle Banche italiane che ELUDONO, PRATICANO USURA ED ANATOCISMO ARRICCHENDOSI SULLE SPALLE DI IGNARI CLIENTI, e soprattutto assumono IDIOTI.

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